Alla scoperta dell’Accademia di Scienze Lettere e Arti. Qui abita la cultura

Uno dei gioielli culturali della città”, così la sua Presidente Dott.ssa Paola Di Pietro definisce l’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti, ospitata al numero 59 di Corso Vittorio Emanuele II. Scopriamo, insieme a lei, passato e presente di questa importante istituzione culturale modenese.

Dottoressa, quando è nata l’Accademia?
L’Accademia è nata alla fine del XVII secolo, ad opera di eruditi “illuminati” che, in attesa della rifondazione dell’Università, chiesero ai Conservatori del Comune l’istituzione di un’Accademia che, con l’appoggio del Duca estense, divenne realtà nel 1684 con la denominazione di Accademia dei Dissonanti.

Le tappe fondamentali della sua storia?
Nel 1790 alle erudite discussioni letterarie affiancò dotte dissertazioni sulle novità scientifiche, cambiando il nome in Accademia di Scienze e Belle Lettere. La sua attività continuò anche nel periodo napoleonico e dopo la Restaurazione (1814), aggiunta la sezione dedicata alle arti, prese il titolo di Reale Accademia. Già a fine Seicento, attraverso rapporti con analoghe istituzioni coeve, assunse una valenza nazionale, pur in un’Italia non ancora unita. L’appellativo di Nazionale, con decreto del Presidente della Repubblica, fu riconosciuto nel 1959.

Personaggi storici illustri che ne hanno fatto parte?
Sono tanti e di grande spicco. Il primo da ricordare è Lodovico Antonio Muratori che ha contribuito all’istituzione dell’Accademia. Si possono citare altre personalità del mondo scientifico, letterario e artistico come Bernardino Ramazzini, Lazzaro Spallanzani, Girolamo Tiraboschi, Alessandro Manzoni, Giuseppe Verdi. Del Novecento vanno ricordati i collezionisti modenesi Giuseppe Cesare e Matteo Campori, Giosue Carducci, Giovanni Gentile, Giovanni Spadolini. Attualmente tra i nostri Soci, sono presenti personalità come Antonio Paolucci, Stefano Zamagni, Antonio Padoa Schioppa, Francesco Sabatini, Raina Kabaivanska e Salvatore Settis. Oggi, quali sono gli scopi dell’Accademia? Inizialmente i pochi eruditi che ne facevano parte si riunivano per recitare versi e discutere di scienze in un ambiente culturalmente aperto, ma socialmente ristretto, perché la cultura era prerogativa di pochi eletti. Ora l’Accademia vuole essere un’istituzione culturale moderna che si apre verso la cittadinanza, in particolare verso i giovani. Con una separazione netta tra il suo ruolo e quello dell’Università, attraverso tavole rotonde, convegni e conferenze, cerca di diffondere presso il pubblico modenese i risultati delle ricerche compiute dall’Università. Dalla fine degli anni Novanta, inoltre, è in corso la catalogazione informatizzata in SBN consultabile all’indirizzo http://www.bibliomo.it

Prossimi incontri ed eventi in programma?
Le tre sezioni di Storia Lettere e Arti, di Scienze Fisiche Matematiche e Naturali, di Scienze Morali Giuridiche e Sociali organizzano convegni, tavole rotonde, seminari, dibattiti, conferenze e sedute accademiche di spessore, perché l’Accademia mantenga il prestigio di cui ha sempre goduto, ma con un taglio tale da potere essere apprezzate da una platea eterogenea. Vivace è anche l’attività editoriale con la quale si fanno conoscere le ricerche dei Soci e i tesori bibliografici che la Biblioteca conserva. In autunno l’Accademia parteciperà con una mostra e un convegno alle celebrazioni per i 2.200 anni di Mutina, colonia romana.

 

Un tesoro di 140 mila pezzi

L’Accademia di Corso Vittorio Emanuele custodisce un imponente patrimonio bibliografico, che si aggira intorno ai 140.000 pezzi. “La biblioteca dell’Accademia – spiega la Presidente Di Pietro – custodisce alcuni incunaboli, oltre 1.000 Cinquecentine e molti importanti fondi provenienti da donazioni e da lasciti testamentari. Conserva tra gli altri l’importante lascito di Luigi Rangoni di carattere artistico-scientifico-letterario-numismatico, la raccolta di epistolari a stampa di Giuseppe Campori, il ricco fondo degli architetti Giuseppe Maria, Gusmano e Teobaldo Soli, la biblioteca musicale di Vincenzo Tardini, i volumi a carattere legale e l’archivio della famiglia Rossi-Veratti, la biblioteca del giurista Gustavo Vignocchi, la raccolta di Pericle Di Pietro specializzata in storia della medicina e la biblioteca giuridica di Mario Grandi”.

E’ possibile consultare i documenti? Quali le modalità di accesso?
La Biblioteca dell’Accademia, pur non essendo gestita dallo Stato, segue al possibile le regole delle biblioteche pubbliche statali. La consultazione del suo patrimonio è rivolta ai Soci dell’Accademia, ma la possibilità di ricerca e di studio è estesa anche a ricercatori e studiosi esterni. Si accede, previa presentazione di un documento in corso di validità, solo se si è maggiorenni, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, previa prenotazione del materiale.

Per approfondimenti: www.accademiasla-mo.it

di Patrizia Palladino

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