Carlotta Lolli e l’home restaurant

Abbiamo intervistato per voi la curiosa, vulcanica e determinata Carlotta Lolli, chef e food blogger modenese e ideatrice di “Magna e Tes” home restaurant. Trovate alcuni suoi consigli e una speciale ricetta festiva nell’inserto Vivo E’ Natale.

Dall’ortopedia alla cucina, come è successo?
È successo tutto in un attimo, mia mamma raccontava dell’esperienza di un conoscente in una scuola di cucina a Parma e in me è scattata una molla: dovevo seguire la mia passione! I primi a credere nel mio progetto sono stati i miei genitori e i miei nonni.

Come è nata l’idea di un home restaurant?
Lo spunto è arrivato dal web, leggendo notizie provenienti da Inghilterra e Stati Uniti dove questa “pratica” ha riscosso molto successo. Abbiamo poi adattato l’idea alla nostra filosofia e a ciò che potevamo offrire: un servizio di cucina a casa che faccia sentire l’ospite coccolato.

Quale piatto rappresenta il tuo amore per la cucina?
La crostata di amarene, niente di più semplice. È la prima ricetta che ho realizzato completamente da sola all’età di otto anni, dopo aver carpito più trucchi possibili dalle mie nonne.

I tuoi miti?
Gli chef degni di lode sono tantissimi, ma non ho un vero e proprio “idolo”. Se proprio dovessi fare un nome direi Jamie Oliver, un cuoco britannico estroso che non si limita a cucinare, ma applica la sua esperienza anche all’ambito sociale.

Viaggi e tradizioni culinarie che più hai apprezzato?
Uno street food tour in Sicilia: sapori unici e luoghi meravigliosi. Fuori dai confini cito Parigi, che mi ha conquistata con la sua pasticceria e i caratteristici bistrot. Adoro anche la cucina messicana per via dei suoi sapori tra il fresco e il piccante.

Il traguardo che più ti gratifica?
Essendo molto ambiziosa non credo sarò mai completamente appagata. Detto ciò, posso dirmi soddisfatta dell’identità di travel-food blogger e chef raggiunta “con le mie gambe”.

La tua giornata tipo?
Sveglia presto, una corsetta con mia mamma e il cane, doccia e colazione abbondante. Aggiorno blog, social network e rispondo alle mail, poi via in cucina a preparare una nuova ricetta. Comincio a cucinare e non mi fermo più finché non è tutto pronto. Definisco gli ultimi dettagli, accendo le candele, alzo la musica e sono pronta per ricevere gli ospiti. A fine serata mi rilasso riordinando il mio spazio di lavoro.

Come nascono i tuoi piatti?
A volte traggo ispirazione da riviste, programmi tv o blog, altre basta un’idea improvvisa da elaborare subito. Spesso sono piatti creati ad hoc per richiamare alla mente un ricordo e rievocare i profumi di un dato luogo. Infine anche il caso vuole la sua parte e ti trovi a sostituire ingredienti mancanti, inventarti un piatto per non buttare via niente e a scoprire così abbinamenti perfetti.

Per chi vorresti cucinare in futuro?
Per Barack e Michelle Obama! Li inviterei a casa mia e li delizierei con piatti a metà tra le tradizioni emiliane e una cucina creativa: crema di borlotti con olio al rosmarino e scalogno fritto; risotto ai mirtilli con robiola e polvere croccante di Parmigiano Reggiano; filetto di maiale al miele di castagno, crumble di funghi porcini e purè di topinambur e zucca. Infine cupoletta ai lamponi glassata al cioccolato e cardamomo.

Consigli per aspiranti chef?
Essere fortemente motivati! Le ore di lavoro sono tante, lo stress e le condizioni lavorative richiedono forza fisica e mentale. È poi importante frequentare una scuola di livello e sapersi muovere anche sui social e su internet.

Di Elisa Paganelli

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