Quando Bob Dylan suonò a Modena, ricordi e aneddoti su un premio Nobel

Ph©Serena Campanini

Il premio Nobel per la letteratura assegnato a Bob Dylan ha fatto subito discutere, esattamente come era successo alcuni anni fa quando a vincerlo era stato Dario Fò. Si va dai più tradizionalisti che ritengono che un premio del genere non possa essere dato a un “autore di canzonette”, a chi (come il sottoscritto) si è entusiasmato per questa assegnazione “fuori dagli schemi”. Polemiche a parte, forse non tutti ricordano che il fresco premio Nobel ha suonato a Modena in due occasioni: il 12 settembre del 1987, all’interno del programma della Festa dell’Unità che allora si svolgeva nell’area dell’ex Autodromo, attuale Parco Ferrari, e il 27 maggio del 2000 nella splendida cornice di Piazza Grande. Due concerti molto diversi che hanno lasciato ricordi contrastanti in chi vi ha partecipato. Nell’87 Dylan venne a Modena accompagnato dagli Heartbreakers, la band di Tom Petty, che suonava prima di lui, anche se ad aprire la serata era un altro mostro sacro della musica americana, l’ex Byrds Roger McGuinn in versione folk-singer.

Il pomeriggio precedente il concerto – ci racconta il musicista modenese Antonio “Rigo” Righettimi chiamò Francesca, allora non ancora mia moglie, dicendomi che aveva incontrato Tom Petty a Bologna, davanti all’Hotel Baglioni, dove alloggiava anche Dylan. Io mi precipitai e rimanemmo a parlare con lui per un paio d’ore buone. A un certo punto vidi uscire Dylan incappucciato e con gli occhiali e feci per avvicinarmi, ma Tom Petty, lo ricordo bene, mi disse: ‘è meglio di no’. La sera dopo, al concerto, Tom dedicò “The Waiting” ai ‘ragazzi incontrati il giorno prima’, cioè a noi. Quello di Dylan lo ricordo invece come uno dei suoi concerti peggiori. Era in un periodo negativo (lo ha scritto lui stesso, anni dopo, nella sua autobiografia ‘Chronichles’) e sembrava suonare contro la band. Purtroppo non ho partecipato, invece, al concerto del 2000 perchè ero anch’io a suonare, ma mi dissero che era stato un grande concerto”.

Riguardo alla serata dell’87 – interviene Roberto Menabue del negozio Dischinpiazza – anch’io ricordo un Bob Dylan poco ispirato. Lo stesso Tom Petty, in un’intervista di qualche anno dopo, raccontò che, in alcune serate in cui era girato male, Bob faceva dei pezzi diversi da quelli che erano in scaletta, brani che non avevano nemmeno provato. Nel 2000 in Piazza Grande, invece, forse ispirato dalla bellezza del luogo, fece un grande concerto, con una bella scaletta e cantando anche piuttosto bene, almeno per i suoi standard degli anni 2000”. Un Bob Dylan sicuramente più ispirato quello del 2000, ma comunque sempre ruvido e scontroso al punto che, come ci racconta la nostra fotografa Serena Campanininon volle nessun fotografo sotto il palco perchè aveva paura di venire male. Noi riuscimmo a fare qualche scatto dalla finestra della casa di un residente della piazza che si trovava praticamente di fronte al palco” (foto sopra).

Chiudiamo con una previsione, che più che altro è una speranza, ancora di Antonio Righetti a cui naturalmente ci associamo: “Sono convinto che prima o poi a Modena potrebbe tornare. La nostra città penso che sia una dimensione giusta per lui e per la sua musica sempre grande”.

Di Giovanni Botti

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