Una storia di amicizia: il romanzo d’esordio di Alessandro Monti

Un gruppo di amici che si frequentavano in vacanza a Pesaro più di 30 anni fa e che continuano a vedersi ogni estate. Ogni volta che si ritrovano emergono dei ricordi, veri e propri flashback, narrati da uno di loro. E’ questa la base su cui si sviluppa “Vedi sopra”, romanzo d’esordio del modenese Alessandro Monti. “Tutto è nato due anni e mezzo fa, quando sono tornato al mare a Pesaro – racconta Monti – rivedendo i luoghi che frequentavo da ragazzino mi è venuta l’idea di mettere giù una storia basata su un’estate di tanti anni fa. Diciamo che l’idea di base è nata da un vissuto, poi da lì si è sviluppato il romanzo, con una evoluzione anche verso toni fantastici”.

I personaggi del libro quindi sono ispirati ai componenti di questa compagnia di amici?
Solo in parte. Alcuni dei personaggi si riferiscono ai protagonisti di quella compagnia, altri sono invece integralmente inventati. E’ una storia che si svolge tra il 1985, che è l’anno dell’estate di quella vacanza, e il 2016. E’ quindi un romanzo ambientato tra passato e presente, basato sui ricordi di una persona che narra, attraverso dei flashback, alcuni episodi del passato. Poi, come dicevo, c’è l’evoluzione fantasy. Io sono un divoratore dei romanzi di Stephen King e, facendo le debite proporzioni, ne sono stato influenzato. La base di tutto, però, resta l’amicizia che nasce tra questi ragazzi e che sarà fondamentale nell’evoluzione della storia.

Il personaggio narratore è uno dei protagonisti di quella compagnia di ragazzi?
Si, diciamo che ogni volta che loro si ritrovano nascono questi ricordi che lui narra, anche perchè, all’interno di questa vacanza, c’è un evento drammatico che li lega e che la loro amicizia rimette in discussione…

Il titolo ‘Vedi Sopra’ da dove viene?
E’ un intercalare che uno dei protagonisti del racconto usava e che, leggendo, si scoprirà essere importante nella storia e perchè.

C’è anche un personaggio che ti rappresenta?
No, più che altro ci sono dei riferimenti alla mia vita e in ognuno di questi ragazzi c’è un pezzetto di me.

Che trafila hai fatto per pubblicare il libro?
Guarda, l’ho autofinanziato e autopubblicato con Youcanprint, una piattaforma digitale grazie alla quale riesci a fare tutto online. Secondo la mia esperienza, ti seguono molto bene e alla fine il libro si trova in qualsiasi libreria su prenotazione, su Amazon e su Feltrinelli online, anche in versione e-book.

Oltre a scrivere leggi anche molto?
Si, posso dire di essere un lettore seriale, ci vorrebbe davvero tre o quattro ore in più al giorno per poter leggere. Mi piacciono i thriller, i romanzi di Stephen King, come ho già detto, ma anche i saggi di storia e di politica. Nel libro la parte fantastica serve per dare un po’ di suspance al lettore, anche se al centro di tutto c’è l’amicizia tra questi ragazzi, un sentimento che io reputo il più importante di tutti.

Finora che riscontri hai avuto?
Le vendite sono state discrete, soprattutto nel formato e-book. Mi sono riproposto, una volta rientrato almeno in parte delle spese, di donare parte dei ricavi all’Aseop di Modena. Ho già fatto il primo bonifico e spero di farne tanti altri.

Hai in programma qualche presentazione?
Ne ho fatte un paio alla Festa dell’Unità di Bosco Albergati, all’interno della libreria. Poi a Sant’Ilario, sempre alla Festa dell’Unità. E, forse, a novembre parteciperò a un Festival per scrittori esordienti che si svolgerà a Modena.

 

di Giovanni Botti

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