Viaggi della Memoria: l’intervista allo scrittore Gabriele Ronchetti

La Linea Gotica” fa parte di una serie di libri che Gabriele Ronchetti, giornalista e storico, ha pubblicato con l’editore fidentino Mattioli 1885, in una collana dal titolo “Viaggi nella Storia”.

Ronchetti, come si compongono?
C’è una parte storica iniziale con taglio divulgativo: gli altri due terzi riguardano i luoghi. Per ognuno di essi racconto quello che vi è successo e quello che vi resta da vedere. Poi, a margine di ogni capitolo, offro qualche consiglio su dove informarsi, mangiare e dormire.

Scrivere un testo così presuppone aver viaggiato e visto questi luoghi?
Ovviamente, anche perché le stesse immagini sono a mia cura. Il volume sulla Linea Gotica mi ha portato a visitare in modo meticoloso tutto il percorso che va dalla punta della Liguria al Montefeltro marchigiano.

C’è un turismo in crescita legato ai luoghi della recente storia, vero?
Sì, il trend è in crescita. Sono anche segretario di un’associazione che si chiama appunto Linea Gotica, che unisce lo studio all’erogazione di servizi turistici. Posso dire che rispetto al visitatore, sarebbe utile mettere in campo, dagli enti di promozione territoriale, proposte turistiche un po’ più integrate e articolate.

Il Trentino Alto Adige è più avanti?
Decisamente.

Consigli nel territorio modenese?
Il territorio modenese coinvolto nella Linea Gotica è la parte orientale: i Comuni di Fanano e Montese, ai confini con la provincia bolognese. Spostandosi verso Sestola, nel Frignano, si parla invece di retrovie. Ma, ovviamente, Montefiorino è un luogo importante per l’esperienza dei partigiani che la tennero libera dal 18 giugno al 1° agosto del 1944. Per arrivare al fronte ci si deve spingere fino al lago di Pratignana, al monte Spigolino.

Ci sono sentieri, trincee da vedere?
Sì, per esempio a Montese hanno anche ripristinato le fortificazioni tedesche. E a Fanano, sui monti della Riva, il paesaggio è estremamehte affascinante.

Si può parlare di un turismo della memoria?
Sì, è una definizione condivisibile.

Il regista ucraino Sergey Loznitsa ha fatto un film riprendendo i turisti oggi nei campi di concentramento, comportandosi come inconsapevoli rispetto a luoghi dolorosissimi. C’è questo rischio?
Ci sono luoghi e luoghi. Alcuni si portano dietro memorie dolorose, come Montesole, Marzabotto, tutta l’area della strage, che oggi è completamente disabitata. E’ stato creato un memoriale; naturalmente non ci si deve andare con lo stereo in spalla a tutto volume. L’approccio dev’essere di rispetto. Altri luoghi, come le alture di Fanano e Montese, si prestano a memorie più tranquille.

Ronchetti, in lei prevale più il giornalista o lo storico?
I profili si mescolano e ne sono orgoglioso. Se racconti la storia con un approccio accurato ma giornalistico, rendi tutto più digeribile al lettore.

I prossimi progetti editoriali?
Ce n’è uno che coinvolge l’associazione di cui faccio parte. Stiamo partendo ora con un enorme lavoro di ricerca per dare alle stampe un volume dal titolo “I cento racconti della Linea Gotica”. Attraverso cento racconti di persone (militari civili, preti, bambini), tracceremo uno spaccato complessivo per un fronte che si fermò otto mesi, un periodo molto lungo!

di Francesco Rossetti

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