Un lambrusco da record: l’intervista a Ermi Bagni

A Verona sta per tornare uno degli appuntamenti più attesi, dagli amanti della buona cucina e soprattutto del buon bere. Si tratta del Vinitaly, che ancora una volta elegge il lambrusco come campione incontrastato, con più di 13 milioni di litri venduti in Italia, per un valore di 47 milioni di euro. E’ quanto emerge dalla ricerca elaborata per Vinitaly che si terrà dal 15 al 18 aprile, dall’istituto IRI sui consumi di vino nella Grande distribuzione nel 2017. “Il Lambrusco nasce da una famiglia di vitigni selvatici – ci spiega Ermi Bagni presidente del Consorzio di Tutela dei Lambruschi Doc – e fin dalla metà del 1800 ha consentito l’insediamento di un distretto manifatturiero di eccellenza, che ha portato il commercio di questo prodotto, fino a oltre confine”.

Bagni, quando è nata la sua passione per il vino?
Io sono un tecnico agrario e l’interesse per il mondo del vino è nato quando iniziai a lavorare all’ufficio agricoltura della Camera di Commercio di Modena. Naturalmente il centro dei miei interessi è sempre stato il Lambrusco Doc.

Quanto è importante questo prodotto per il nostro territorio?
Il lambrusco storicamente rappresenta un importante aspetto socio economico del nostro territorio, lo dimostrano alcuni indicatori. Tra questi spiccano i 7.000 ettari di vigneto coltivati a lambrusco, di cui l’80% delle uve vengono rivendicate con la Doc. Inoltre, la cantina più antica della regione Emilia Romagna è di Modena, come d’altronde la cantina sociale più antica d’Italia in attività. Per finire, come se non bastasse, da 40 anni Il lambrusco è il vino più venduto nella GDO.

Quanto la ricerca influisce su questo tipo di produzioni?
Le imprese sono sempre state attente ai criteri della tradizione al tempo stesso hanno investito e innovato: vigneti con vitigni selezionati, tecnologia nelle aziende di trasformazione e di imbottigliamento finalizzata a salvaguardare le peculiarità del Lambrusco Doc. In pratica tradizione e ricerca vanno avanti assieme, l’una necessaria per garantire la qualità dell’altra.

Quali sono gli indizi per riconoscere un lambrusco di qualità?
Il Consorzio lavora per tutelare le scelte del consumatore, per questo è fondamentale garantire l’origine territoriale del prodotto. Questo perché i tentativi di imitazione sono davvero innumerevoli.

Si sta avvicinando il Vinitaly, ci saranno anche spazi dedicati al nostro lambrusco?
Assolutamente si. Nelle ultime cinque edizioni del Vinitaly lo spazio espositivo dedicato al Lambrusco risulta tra i più visitati. Questo rispecchia il valore di un prodotto che attira l’attenzione sia all’estero che sul territorio nazionale.

Il vino è un piacere che si accompagna ad altri piaceri. Visto che lei è un appassionato, a che musica abbinerebbe la degustazione di un buon lambrusco?
Sono un appassionato di musica rock e in omaggio all’ennesimo tour di Bob Dylan suggerisco “I Shall Be Released” live eseguita da the Band, dall’album “Music From Big Pink”.

In questo settore si intravedono opportunità lavorative per i giovani?
Stiamo assistendo a un ritorno dei giovani al settore agroindustriale, in quanto l’Italia è leader mondiale grazie alla grande varietà del paniere nazionale. Si tratta dunque di un ambiente ricco di opportunità, e in crescita, capace di dare importanti occasioni anche ai più giovani.

di Francesco Palumbo

WP-Backgrounds Lite by InoPlugs Web Design and Juwelier Schönmann 1010 Wien