“Benny Cup”, dove si uniscono l’amore per lo sport e la volontà di fare beneficenza

La Modena BENNY CUP è un torneo di calcio a 5 che unisce amici, associazioni, giornalisti e professionisti nella lotta contro i tumori. Ecco un’intervista a Federico Benincasa, ideatore di questa bellissima iniziativa che quest’anno raggiunge la sua quarta edizione.

Federico, che cos’è la BENNY CUP?

E’ un torneo di calcio a 5 di beneficenza per la lotta contro i tumori. Lo slogan di quest’anno è “quarta edizione, sempre più persone”, infatti l’obiettivo della manifestazione è quello di farsi conoscere sempre di più. Il torneo è dedicato a mio padre Lorenzo Benincasa, scomparso nel 2013 a causa di un tumore al cervello. Lo scopo iniziale era rivedere in campo i giocatori della sua epoca, in seguito è diventato un movimento coinvolgente per tutti coloro che hanno il piacere di partecipare alla Benny Cup e ai valori che la animano. 

Mi parli un po’ di tuo padre a livello sportivo?

Per oltre 35 anni è stato allenatore a livello locale e ha ideato trofei internazionali come il “Memorial Claudio Sassi”, iniziato negli anni ’90 in memoria di Enzo Ferrari. Ho vissuto la sua morte come un passaggio del testimone, la memoria di mio padre rivive ogni anno in questo torneo. La Benny Cup porta in campo la vita di Lorenzo Benincasa e cerca di riscoprire quei valori a livello sportivo che stanno un po’ scomparendo. Non voglio vivere la sua scomparsa come un lutto, preferisco ricordarlo con gioia e cercare di rammentare determinate virtù positive. 

Quali tipologie di squadre prendono parte alla Benny Cup?

Diverse realtà locali, dalle associazioni alle comunità passando per i gruppi di amici e le squadre di professionisti. L’anno scorso, ad esempio, ha trionfato una squadra di C1 di federazione. La bellezza di questa manifestazione è anche quella di permettere a tutti di scendere in campo. Ogni persona può giocare, mettere in campo il proprio cuore e il ricordo di Lorenzo. 

Sono coinvolti anche professionisti del grande calcio, giusto?

Esatto, me li sono andati a cercare volutamente per fare conoscere ancora di più questa manifestazione. Acerbi ha fatto da testimonial del torneo, Crespo e De Biasi hanno dato il loro contributo. Anche numerosi giornalisti, come Nosotti e Iori, sono stati coinvolti. I video con i loro saluti e pensieri vengono sempre pubblicati sulla pagina Facebook. Con la Benny Cup si uniscono l’amore per il calcio e la volontà di fare beneficenza per uno scopo importante come la lotta ai tumori. 

Qualche giocatore parteciperà all’edizione di quest’anno?

Per ora non c’è nulla di certo, ho anche chiesto il patrocinio al Modena Calcio e sono in attesa di una risposta. Negli anni passati i giocatori gialloblù, da Babacar a Sakaj, hanno partecipato, sono cose però che vengono decise all’ultimo momento. Il mio sogno sarebbe portare in campo per le premiazioni Luca Toni, se qualcuno gli lanciasse un appello per venire sarebbe bellissimo. 

Il numero delle squadre partecipanti sta aumentando?

Si, siamo partiti con dodici squadre iscritte, quest’anno dovrebbero essere molte di più. Non faccio previsioni per scaramanzia, ma c’è fiducia in questo senso. La volontà di portare a casa il trofeo, in un certo senso, sta facendo un po’ diminuire il numero di squadre. Nel senso, prima magari un capitano portava cinque o sei squadre, adesso ne porta tre perchè altre formazioni hanno selezionato i giocatori migliori per provare a vincere il torneo. L’idea è quella di portare 40 squadre, 32 maschili e 8 femminili, divise in due gironi diverse. 

Il torneo come si svilupperà?

Le gare saranno in diretta. Tutte le partite si giocheranno in contemporanea, 18/20 match al giorno. In questo modo chi viene nei giorni in cui si svolge il torneo può vedere tutte le squadre che giocano. Anche le semifinali e le finali saranno in contemporanea, femminile in una palestra, maschile in un’altra. Poi ci sarà la premiazione finale a cui parteciperanno tutti, come metafora dell’unione nella lotta contro i tumori. 

Per il futuro quali progetti hai per sviluppare la Benny Cup?

Mi piace vedere come si sviluppa l’interesse della gente per le novità del torneo. Quindi valuterò in seguito, mi piace fare una cosa per volta. Ogni anno c’è un qualcosa di nuovo, quest’anno la partecipazione delle ragazze, l’anno scorso l’aumento delle squadre. Inoltre il torneo dall’anno scorso si svolge a Saliceta, anche se è nato alla Gino Pini, dove lavorava mio padre. In merito a questo c’è una storia magica, che posso raccontarti.

Prego.

Quando mio padre è scomparso, quattro anni fa, ho preso in mano io il settore giovanile della Pini. Ho fatto crescere i ragazzi in una società dove ormai non c’era più niente. Sono stati due anni bellissimi, dove mi sono tolto molte soddisfazioni a livello professionale. Per tornare alla tua domanda, la cosa che mi interessa è che i partecipanti conoscano la causa e la memoria della Benny Cup. Di tornei di calcetto ce ne sono tanti, quello che fa la differenza è dare un valore a quello che fai e un’impronta tua. L’esempio va portato avanti e passato soprattutto ai giovani. Oggi magari vengono come partecipanti, un domani potrebbero aiutarmi a diffondere questa manifestazione. Già adesso tante squadre mi stanno aiutando, compreso il Comune di Modena, e questo mi fa molto piacere.

Di Mattia Giovanardi

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