Lo sport che non esclude: l’intervista a Fabio Galvani, che ci presenta “Ness1Escluso”

Fabio Galvani, titolare di Ottica Galvani, è sempre stato molto vicino allo sport modenese e negli anni ha affiancato il suo nome a quello delle principali realtà sportive del territorio, dal Modena Fc ai tempi del presidente Amadei, al volley maschile e femminile. Ora però, per la prima volta, Galvani ha deciso di portare avanti un’iniziativa, “Ness1Escluso”, legata allo sport di base e soprattutto al sociale. “Erano anni che ci pensavo – ci spiega – ho deciso di dare seguito a quello che provavo dentro e di dare il via a questa iniziativa, che è nata grazie anche al supporto di partner importanti come Bper Banca, Grandi Salumi Italiani, Macron. Si è creata una sinergia che ti spinge e ti invoglia a ingrandirla sempre di più”.

Fabio ci spieghi cos’è Ness1Escluso?
Ness1Escluso è un cappello che ha due tipi di attività, entrambe rivolte alle persone con disabilità psichica e disturbi dello svilupppo. Uno è legato ai più giovani e lo abbiamo costruito all’interno della Città dei Ragazzi con il supporto dell’Athletic CdR. E’ una attività multidisciplinare in cui siamo affiancati da InTandem, cooperativa sociale attiva in questo campo, attraverso il metodo Aba, un metodo di integrazione sportiva per persone con disabilità mentali, che permette loro di integrarsi con i normodotati. Questi ragazzi fanno i compiti, fanno sport e, in base alla disciplina che apprezzeranno di più e in cui riusciranno meglio, potranno entrare in contatto anche con altre realtà sportive. Poi c’è il gruppo dei grandi che fa principalmente calcio con un proprio allenatore. Sono previsti dei raduni con alcuni ragazzi della prima squadra della CdR, oltre ad un percorso tecnico proprio che per loro è una assoluta novità. In questo caso collaboriamo con Anffas. Un percorso, piccolo o grande che sia, che dovrà permettere loro di fare delle partite con altri, anche se non un vero e proprio campionato, che sarebbe molto impegnativo come prima stagione.

C’è l’obiettivo di giocare, primo o poi, anche un vero campionato?
Penso che questo modello, in cui io credo moltissimo, possa essere un modo per fare impresa in questo settore puntando ad avere un bilancio in pareggio a fine anno, poichè coprirei io evitentuali passivi, o anche ad avere delle risorse che potrebbero essere reinvestite l’anno successivo, senza passaggi intermedi fra il promotore del progetto e l’utenza finale. Per portare avanti un progetto del genere, completamente gratuito, servono dei professionisti che, come tali, devono ricevere un compenso. Penso che coinvolgere dei professionisti lasciando la gratuità all’utente finale sia il regalo più bello che si possa fare.

Il rapporto con la CdR come è nato?
Anch’io sono partito da lì, ma erano anni che non la frequentavo più come prima. E’ gestita da Don Stefano che è bravo e che si dà molto da fare. L’ho cercato io, poi lui ha cercato me, diciamo che ci siamo trovati. Avere la “Cidi”, come la chiamavamo noi, significa avere Modena, perchè da lì siamo passati tutti.

L’attività di Ness1 Escluso è già partita?
Si, ci sono 24 minori e 20 adulti iscritti. Inizialmente pensavamo di partire con 10 e 15, siamo invece partiti molto più alti e ci siamo detti che, se riusciamo, durante la stagione, a mantenere i 20 adulti e portare i ragazzi sopra i trenta, sarebbe un bel risultato. Usiamo un metodo di lavoro e di integrazione riconosciuto dalla comunità scentifica veramente complesso.

Hai in programma qualche evento per far conoscere l’iniziativa?
E’ già stata presentata alla festa del solstizio d’estate in Piazza Mazzini ma il prossimo giugno, nella stessa occasione, vorrei farlo ancora meglio perchè avremo già un anno di esperienza alle spalle.

 

Attività e obiettivi di “Ness1Escluso”

Ness1Escluso è un progetto, realizzato con il patrocinio del Comune di Modena, nato per dare alle persone con disabilità psichica e disturbi dello sviluppo la possibilità di riuscire nella pratica dello sport. Per quanto riguarda l’attività per i ragazzi, i 24 ragazzi già iscritti sono stati suddivisi in 3 fasce di età dai 3 ai 6 anni, dai 6 agli 11 anni e dagli 11 ai 19 anni. Una volta alla settimana i ragazzi, presso i locali sportivi della Cdr, svolgono attività sportiva con un approccio multisport (calcio, pallavolo, basket, rugby…). Gli insegnamenti seguono il metodo ABA, già indicato dalle guide ministeriali come metodo prescelto per il trattamento dell’autismo, che prevede l’impiego di personale qualificato e certificato. Nella fascia 3-6 anni ci sarà un insegnante-educatore ogni due bambini, nelle altre due fasce di età, un insegnante-educatore ogni tre ragazzi. E’ prevista anche attività di “doposcuola”, che sarà attiva per la fascia di età dagli 11 ai 19 anni e permetterà ai ragazzi di fare i compiti rimanendo in un contesto educativo e con personale qualificato. Per quanto riguarda gli adulti, l’attività svolta è soprattutto il calcetto. Una ventina sono i calciatori che si ritrovano una volta al mese per la partita di calcetto. La squadra si incontrerà presso la Polisportiva Morane. Il fine ultimo è quello di portare le persone con disabilità all’inserimento in un contesto sportivo normotipico per sperimentare, a conclusione del percorso, un vero e proprio processo di integrazione nella società. Su Radio Stella, il venerdì, dalle 11,30, sono in programma pillole che raccontano l’iniziativa.

di Giovanni Botti

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