Modena, sulla strada della salvezza c’è il Fano di Cuttone

Il Modena è a un passo da un’impresa che, soltanto un girone fa, all’arrivo in panchina di Eziolino Capuano, sembrava quasi impossibile: la salvezza diretta senza passare dai Play Out. La vittoria in rimonta al Braglia contro la Sambenedettese e i concomitanti pareggi di Teramo, Forlì e Fano, hanno portato a cinque i punti di vantaggio dei canarini sulla zona a rischio a tre giornate dal termine. Sei se si considera che il Teramo, quint’ultimo, ha perso entrambi i confronti diretti con Giorico e compagni. Un risultato davvero impensabile anche solo un mese fa, frutto di una sempre maggiore solidità difensiva (cinque gol subiti nelle ultime otto partite e pochissime occasioni concesse agli avversari) e di qualche gol importantissimo, nonostante la fase realizzativa resti il vero tallone d’Achille del Modena di quest’anno. Per completare l’impresa alla squadra di Capuano dovrebbero bastare tre punti, da conquistare anche in due importanti confronti diretti, quelli con Fano e Mantova, prima della chiusura a Gubbio.

A Fano, domani sera (domenica 23 aprile) alle 20,30, il Modena ritroverà una vecchia conoscenza, Agatino Cuttone (in foto ai tempi del Modena) che in gialloblù non ha certo lasciato grandi ricordi (se si eccettua una ormai celebre conferenza stampa che ancora gira sui canali YouTube). I marchigiani sono reduci dal pareggio di Venezia ma, stando ai numeri, sono più efficaci in trasferta che in casa (dove hanno il peggior rendimento dopo quello dell’Ancona), a causa soprattutto di una difficoltà a costruire gioco a cui Cuttone non ha saputo porre rimedio. L’attacco del Fano, con 24 reti (tre in meno dei gialloblù), resta il peggiore del girone assieme a quelli di Ancona e Lumezzane, mentre la difesa (40 reti subite) non sempre riesce a porre rimedio a questa “asfissia” offensiva.

La sfida tra Fano e Modena fa tornare alla mente i campionati di serie C1 della prima metà degli anni anni ‘80, i migliori della storia della compagine granata, quelli di una faticosa risalita invece per i canarini. Cinque le partite disputate allo stadio Mancini tra il 1980 e l’86, con tre vittorie dei padroni di casa, un pareggio e un solo successo gialloblù. Il primo confronto risale al campionato 1980-81. Il Modena di Bruno Pace, appena risalito dalla C2, era in serie positiva da alcune giornate e cercava di rientrare in corsa per un’insperata promozione. A Fano, contro la miglior squadra granata di sempre (terza a due punti dalla promozione a fine stagione), guidata in panchina da Gigi Mascalaito e in campo da Mauro Rabitti, futuri protagonisti al Braglia, il Modena perse per 1-0 al termine di un match fiacco e deciso da una rete di Allegrini, dando quindi addio ai propositi ambiziosi.

Il 3 gennaio 1982, i Gialli di Giorgi, meno brillanti del solito, dovettero accontentarsi dello 0-0, mentre nel campionato successivo fu un gol di Mochi, altro futuro canarino, a lanciare il Fano verso una vittoria (2-1) che inguaiò il tecnico modenese Titta Rota, poi esonerato dopo qualche giornata. Sconfitta per 2-1 anche nel campionato 1983-84, al termine di una gara decisa al 90′ da Cornacchini. La prima, e finora unica, vittoria del Modena al Mancini è invece quella del 1986, un successo in rimonta firmato da un gol di rapina di Frutti e da una punizione di Domini a due minuti dalla fine, dopo l’iniziale vantaggio marchigiano di Talevi. A fine stagione il Modena salì in serie B, mentre per il Fano stava per cominciare un declino verso le serie inferiori da cui è riemerso soltanto la scorsa estate.

di Giovanni Botti

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