Storie di Modena Fc, la ripartenza dopo il 25 aprile del 1945

Concluso tra mille difficoltà il Campionato dell’Alta Italia, a partire dal giugno 1944 di calcio non se ne parlò più, almeno nella nostra zona, dove si smisero di giocare anche i tornei amatoriali e quelli dei ragazzini. La guerra civile impazzava, i bombardamenti erano all’ordine del giorno e sulla cosiddetta Linea Gotica in Appennino si combatteva duramente. Si tornò a pensare al pallone solo dopo la liberazione, avvenuta, per la nostra città, il 22 aprile 1945. Fu Alfredo Mazzoni, l’allenatore della GS Modena che aveva partecipato al Campionato dell’anno precedente, a cominciare a radunare i propri giocatori, andandoli a cercare in bicicletta per tutta la provincia (nella foto Renato Braglia).

Si ricostituì così una squadra che riprese ad allenarsi e a giocare delle amichevoli in giro per la provincia e anche per la regione (dal 10 maggio al 5 agosto furono 14), mentre la società cominciava a ricostituirsi. Il nuovo Commissario Straordinario del Coni, nominato dal sindaco Corassori, chiamò alla guida del Modena il conte Luigi Pignatti Morano. Lo stesso Mazzoni fu confermato allenatore. Vennero poste così le basi di quella squadra che due anni più tardi, nella stagione 1946/47, riuscì ad arrivare terza in serie A, dietro soltanto al grande Torino e alla Juventus e davanti a importanti realtà calcistiche come Milan, Inter e gli stessi cugini del Bologna. E proprio quello resta il miglior risultato di sempre nella lunga storia gialloblù.

di Giovanni Botti

 

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