Gli studenti del Guarini spiegano l’universo dei canali modenesi

Modena farà la sua parte nell’ambito della manifestazione nazionale “Fai Marathon 2016”. La nostra città si metterà in mostra domenica 16 ottobre, dalle ore 10 alle ore 17, allorché caleranno i veli su quattro luoghi inconsueti e carichi di fascino: l’abbazia di San Pietro, il complesso di San Paolo, il sistema di dilavamento del canale di San Pietro e l’archivio storico comunale. Il Fai di Modena e, in particolare, il suo Gruppo Giovani hanno individuato nell’elemento acquatico un tema forte per la nostra città, un tema capace di legare in maniera convincente quattro luoghi simbolo del patrimonio storico-architettonico cittadino. Ad accompagnare i visitatori, nelle vesti di novelli Cicerone, ci penseranno gli studenti dell’istituto tecnico Guarini. Gli aspiranti geometri avranno il compito di spiegare in maniera semplice l’universo dei canali e la scienza idraulica ad essi sottesa.

L’abbazia di San Pietro. Nel percorso sarà possibile visitare il cortile della spezieria con al centro la fontana da pochi anni recuperata, il museo abbaziale da dove si potranno vedere le fondamenta della primitiva chiesa di San Pietro e infine il cortile delle colonne, splendido esempio di cortile rinascimentale a Modena con al centro il pozzo.

 Complesso di San Paolo. La chiesa dedicata a San Paolo e il Monastero delle Monache di Santa Maria della Misericordia costituiscono l’impianto architettonico del complesso. Soppresso in epoca napoleonica durante la restaurazione viene scelto come sede di un educando per giovani zitelle, e chiuso definitivamente nel 1972. Durante la visita si potranno ammirare il cortile del banano, la sala del canale in cui durante gli ultimi restauri sono state riportate alla luce le volte del canale Modonella che passa sotto tutto il complesso e infine il cortile del leccio.

Il sistema di dilavamento del Canale di San Pietro. Piccolo ambiente posto al primo piano dell’ex palazzo della Provincia da cui è possibile scorgere il canale di San Pietro. Questo ambiente, ricavato nell’Ottocento sul sito dove un tempo vi erano i mulini del monastero e poi un filatoio, permette di mantenere pulito parte del sistema fognario della città. Attraverso una chiusa l’acqua viene bloccata fino a raggiungere una pressione tale che al momento del rilascio la forza accumulata dilava i condotti.

Archivio storico comunale. L’archivio storico del Comune di Modena è il più importante complesso documentario affidato a un comune in Emilia-Romagna. Conserva la documentazione del “Magistrato di acque e strade”, che in epoca ducale, a partire dal 1601, anno della sua fondazione, si occupava della gestione dei canali e delle acque di tutto il ducato. Presso l’archivio sarà possibile vedere una piccola mostra con documenti e mappe sul “governo delle acque”, su quanto in epoca passata fosse importante e attenta la gestione delle vie fluviali.

 

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