Il Dig Festival, quattro giorni di giornalismo puro in città

È la prima bozza della storia, il giornalismo. Fornisce la “verità del momento”, come recita il titolo del libro che raccoglie i reportages di una celebrata firma, quella di Bernardo Valli. Per questo è un mestiere, oltre che affascinante, assai prezioso, a dispetto degli attacchi e delle cadute di livello. È quindi una buona notizia che Modena si appresti a ospitare il DIG Festival: da giovedì 8 a domenica 11 ottobre quattro giorni di proiezioni, incontri, concerti, mostre e momenti di formazione. Il tutto in quattro location strategiche del centro storico di Modena: il Cinema Astra, Ago Modena Fabbriche Culturali, la chiesa di San Carlo, scelta per la serata inaugurale, e il Laboratorio Aperto di Modena. Il DIG Festival aprirà ufficialmente giovedì 8 alle 20, con una lectio dello storico Sandro Portelli e un intervento di Elio Germano.

Successivamente, presso il Cinema Astra, il presidente della giuria 2020, Alexander Nanau, presenterà Colectiv (2019), una potente riflessione sulla forza del giornalismo e sulla corruzione del potere, fuori concorso lo scorso anno a Venezia ma mai distribuito in Italia. Nei giorni successivi del festival, le tre sale del cinema Astra proporranno a rotazione i film finalisti dei DIG Awards 2020, oltre a una serie di anteprime fuori concorso. Preziosa la collaborazione con il National Geographic, con i tre programmi fuori concorso: “Sea of Shadows: trafficanti di mare”, prodotto da Leonardo Di Caprio; due puntate in anteprima della serie “Viaggio nel mercato nero” con Mariana van Zeller; “California: paradiso in fiamme” di Ron Howard. Il Laboratorio Aperto ospiterà una fittissima programmazione di eventi, gratuiti e aperti a tutti.

Ogni pomeriggio, dalle 16.30 alle 19, sono in agenda le Assemblee coordinate dallo scrittore Christian Raimo, con relatori di eccezione come Franco “Bifo” Berardi, Sandro Portelli, Francesca Coin, Vanessa Roghi, Simone Pieranni, Annalisa Camilli e Giovanni De Luna. Ago Modena Fabbriche Culturali sarà invece il quartier generale della formazione, con otto workshop sui podcast, le tecniche dell’inchiesta, la sicurezza informatica, i nuovi formati audio e video. Sono tre gli eventi speciali: venerdì 9, nella chiesa di San Carlo, Vinicio Capossela in versione Silent per uno spettacolo unico “Buon compleanno Gianni!”, dedicato a Gianni Mura; domenica 11, stessa location e stessa tecnologia per il concerto del collettivo dei C’mon Tigre.

La terza esclusiva è una mostra d’arte al Laboratorio Aperto con le opere realizzate in Amazzonia dagli artisti Ericailcane, Bastardilla e Hitnes. Per quanto riguarda la parte di concorso (DIG Awards), verrà schierata, al solito, una giuria internazionale di livello. Accanto ad Alexander Nanau, quest’anno figurano Mariana Van Zeller (giornalista e volto di National Geographic), Tim Travers Hawkins (regista), Anne Koch, Hans Peterson Hammer, Sasha Joelle Achilli (regista), Margo Smit, Marina Walker Guevara (Pulitzer Center), Andrea Scrosati, Alexandre Brachet, Juliana Ruhfus (Al Jazeera) e, a far gli onori di casa, dati i suoi natali modenesi, Alberto Nerazzini. Tutte le info su dig-awards.org (Al centro, l’immagine del Festival, realizzata da Gianluca Toccafondo).

(FR)

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