La situazione della cultura, Rigo Righetti: “Con gli ultimi Dpcm la musica è praticamente scomparsa”

Dopo teatro e musei, proseguiamo la nostra carrellata sulla situazione delle varie forme di cultura nella nostra città, alla luce delle misure restrittive degli ultimi Dpcm del Governo. Parliamo oggi del mondo della musica e lo facciamo con Antonio Rigo Righetti, noto musicista modenese, per anni parte della band di Luciano Ligabue, ma anche cantautore.

Capisco che il momento è di grande difficoltà e la gestione di questa situazione è difficilissima – spiega Rigo – una di quelle situazioni dove la coperta è sempre troppo corta qualsiasi cosa si faccia. Credo che il settore della musica abbia avuto una sorta di falsa ripartenza estiva e anch’io ho fatto alcuni concerti con le limitazioni. Sono state esperienze non bellissime, ma oggettivamente non c’era la possibilità di fare diversamente”.

“Purtroppo – prosegue Rigo – devo annotare che dal punto di vista legislativo e politico nell’ultimo Dpcm non siamo più solo invisibili, ma siamo un settore che è praticamente scomparso. Io ho il massimo rispetto della ristorazione, sono figlio di un barista, ristoratore degli anni ‘70, però il “decreto ristori” parla esclusivamente di quel settore. Io sono un lavoratore a partita Iva, ex Enpals, e sono praticamente inesistente”.

“L’unica reazione che mi viene – conclude il musicista – è cercare di seguire una sorta di autodisciplina e continuare a studiare ed esercitarmi perché ci sono giorni in cui, guardando i miei strumenti, mi viene il dubbio che un giorno mi possano tornare a servire. La nostra è diventata quasi un’attività clandestina, da carbonari. I concerti in streaming a pagamento? In un paese come il nostro non credo funzionerebbero”. 

(Giovanni Botti)

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