Ponte Alto: il 13 settembre arriva il segretario del Pd Nicola Zingaretti

Il Governo giallo-rosso presieduto da Giuseppe Conte ha appena preso il via e c’è da scommettere che venerdì 13 settembre, alle 21, al PalaConad, ci sarà il pienone per ascoltare dal vivo il segretario nazionale del Partito Democratico Nicola Zingaretti (nella foto).

Il quale ha già messo a valore la “svolta, anche generazionale” della squadra di governo così come la ritrovata unità del Pd. Lo stesso Zingaretti ha voluto dare un segnale, scegliendo da subito di rimanere fuori dall’esecutivo. “Ora è il tempo di cambiare l’Italia”, ha detto il segretario che del resto resta impegnato anche nella veste di presidente della Regione Lazio. Con Zingaretti sarà presente anche il suo collaboratore stretto e responsabile dell’organizzazione nella segreteria nazionale Pd Stefano Vaccari, già senatore nella passata legislatura. I ministri espressi dal Partito Democratico sono nove a partire dal nuovo titolare del Tesoro, Roberto Gualtieri. Torna ministro Dario Franceschini (sempre ai Beni Culturali, come con Matteo Renzi e Paolo Gentiloni), e vengono promossi Enzo Amendola agli Affari Europei e Teresa Bellanova alle Politiche Agricole. Lorenzo Guerini è il nuovo ministro della Difesa, mentre Elena Bonetti entra come ministra della Famiglia con le deleghe alle Pari opportunità. E ancora la piacentina Paola De Micheli si occuperà di Infrastrutture e Trasporti, Giuseppe Provenzano di Mezzogiorno e Francesco Boccia degli Affari Regionali.

Molto bassa l’età media: con 47 anni di media si tratta probabilmente di uno degli esecutivi più giovani della storia. In più l’ex primo ministro Paolo Gentiloni è il nuovo Commissario europeo espresso dall’Italia.
Dunque Zingaretti parlerà al popolo modenese del Pd, cercando di far capire che la priorità era dare un messaggio al Paese, mettendo da parte le resistenze interne verso un’alleanza con il Movimento 5 Stelle, acerrimo nemico negli anni passati.

Abbiamo fermato Salvini”, ha dichiarato Zingaretti alle agenzie, “e il solo annuncio di questa fase sta facendo tornare il nostro Paese protagonista in Europa. Il calo incredibile dello spread significa soldi in più nelle tasche degli italiani”. “Per mesi”, ha proseguito il segretario, “mi hanno imputato eccesso di prudenza e scarso coraggio. Ma quello che molti hanno scambiato per immobilismo era invece la fatica quotidiana e paziente per non perdere pezzi, tenere insieme il partito e portarlo a questo risultato”. L’obiettivo, ora, è durare sino a fine legislatura: “le condizioni ci sono, ma bisogna lavorare con uno spirito diverso: le forze politiche devono smetterla di litigare tutti i giorni”, avverte Zingaretti.

In effetti la linea del rinnovamento imposta dal leader sembra sia stata digerita senza troppi traumi, con tutte le anime del Pd accontentate. Secondo alcuni osservatori, i renziani ortodossi hanno il volto di Teresa Bellanova ed Elena Bonetti. I renziani dialoganti sono rappresentati da Lorenzo Guerini. L’ex dalemiano Gualtieri è amico del segretario da una vita: fu lui a fargli la tessera dei giovani comunisti nel 1985. La vicesegretaria Paola De Micheli è una zingarettiana che proviene dalla corrente di Enrico Letta. Amendola è anche’egli zingarettiano, ma vicino a Marco Minniti. Francesco Boccia è in quota Michele Emiliano. Giuseppe Provenzano è invece legato all’altro vicesegretario Andrea Orlando.

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