Riaprono i teatri di di Emilia Romagna Teatro Fondazione

In linea con quanto previsto dal Dpcm del 17 maggio 2020, Emilia Romagna Teatro Fondazione riapre le proprie sale dopo il lungo periodo di sospensione dell’attività dovuto all’emergenza sanitaria da Covid-19. Durante i mesi scorsi la Fondazione ha continuato a tenere vivo il rapporto con il proprio pubblico attraverso le numerose iniziative realizzate online per ERTonAIR, progetto nato proprio nei giorni di isolamento dall’esigenza di arricchire la proposta culturale delle città che essa abita, ma oggi, finalmente, ERT si accinge a rifarsi casa dei propri spettatori.

Un impegno coerente con la peculiare interpretazione del ruolo di Teatro Nazionale che Emilia Romagna Teatro Fondazione da sempre si dà, affermando la sua funzione pubblica e la sua centralità nella vita sociale delle comunità in cui opera, come strumento vivo di relazione. Attraverso il teatro, arte del confronto, l’identità collettiva si rafforza ed è possibile leggere e interpretare il presente nella complessità delle sfide che, ora più che mai, l’oggi ci pone davanti.

Nel segno di Bertolt Brechtafferma il direttore Claudio Longhi e di quindici tra le voci più significative dell’universo teatrale e poetico nazionale e internazionale, la macchina organizzativa di ERT Fondazione – grazie al diuturno impegno della sua grande famiglia, dal personale tecnico-amministrativo a quello artistico – riapre le porte delle sue case – virtuali e, soprattutto, reali – nei giorni 15 e 16 giugno. Dopo la parentesi di questi mesi, grazie a una pluralità di iniziative che ci parla del teatro come spazio vitale e necessario nella vita pubblica della nostra società, prende corpo un primo passo, simbolico e al contempo altamente concreto (a voler ricordare che il teatro, in quanto struttura complessa, è lavoro), per ritrovarsi insieme – responsabilmente e con le dovute cautele – e per continuare a costruire un senso di appartenenza. Il teatro quale relazione e sguardo sul mondo, e dunque strumento privilegiato per fare comunità“.

Due sono le giornate in cui ERT Fondazione celebra la ripartenza: lunedì 15 giugno, alle ore 21.00, in diretta su Rai Radio3, Lino Guanciale interpreta i Dialoghi di profughi di Bertolt Brecht con arrangiamenti e musiche dal vivo di Renata Lackó. Un ritorno alla scena che ERT sceglie di condividere con Radio3 – rete da sempre attenta e sensibile al teatro al quale ha dedicato, durante il periodo del lockdown, uno spazio vitale di diffusione.

Martedì 16 giugno, prima vera giornata lavorativa del dopo lockdown secondo le consuetudini teatrali, in un percorso della durata di un giorno intero snodato lungo la via Emilia si alza ufficialmente il sipario dei teatri ERT. Dapprima cinque incontri con il pubblico di ogni singola città per una riflessione sul valore e sulla funzione pubblica del teatro, tenuti dal direttore Claudio Longhi. Si parte alle ore 10.00 dal Teatro Storchi di Modena, per poi spostarsi alle 11.30 al Teatro Ermanno Fabbri di Vignola, alle 15.00 al Teatro Dadà di Castelfranco Emilia, alle 16.30 al Teatro Arena del Sole di Bologna, per finire alle ore 18.30 al Teatro Bonci di Cesena.

Quindi, alle ore 21.00, in contemporanea in tutte e cinque le sedi, CHE COSA PUÒ IL TEATRO? Storie di palcoscenico, un reading a cura della compagnia permanente di ERT cui si aggiungono per l’occasione due attrici neodiplomate della Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro, con l’accompagnamento di musica per violino dal vivo.

Le letture raccolgono estratti da quindici diversi autrici e autori, per compiere un viaggio attraverso le potenzialità del teatro, restituendo l’emozione per la scoperta dei linguaggi delle arti performative, con una particolare attenzione al loro ruolo di servizio per la comunità: si alterneranno le testimonianze di Bertolt Brecht, Jacques Copeau, Ennio Flaiano, Paolo Grassi, Julian Beck e Judith Malina, Jerzy Grotowski, Tadeusz Kantor, Ariane Mnouchkine, Pina Bausch, Angelo Maria Ripellino, Adelaide Ristori, Thierry Salmon, Wisława Szymborska, Karl Valentin e Robert Walser.

Sempre il 16 giugno, in concomitanza al “viaggio” delle riaperture dei teatri, prenderà pure le mosse la Summer School online Performing Resistance – Dialogues on Arts, Migrations, Inclusive Cities, una delle azioni conclusive del progetto europeo Atlas of Transitions Biennale, finanziato dal programma Creative Europe, di cui ERT è capofila dal 2017 e che si concluderà proprio alla fine di quest’anno. Il progetto – in estrema sintesi – coinvolge artisti, curatori, ricercatori di 7 paesi europei con l’obiettivo di promuovere e sperimentare nuovi modi di interazione e reciprocità tra migranti, residenti e persone di culture diverse attraverso le arti performative.

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