“Una volta, c’era…” la stagione 2020/2021 di ERT Fondazione

Una volta, c’era…: nella primavera di quest’anno, per effetto della pandemia che ha paralizzato l’intero pianeta, si è generato un improvviso strappo nel tempo, una ferita profonda si è aperta nella storia dell’umanità. Un mondo, il nostro, come eravamo abituati a percepirlo ogni giorno, c’era e ora non c’è più. Dentro questa emergenza generale, la comunità teatrale, fatta di artisti, spettatori e lavoratori, ha subito un vero e proprio shock perché ciò che è venuta meno a causa delle necessarie restrizioni in atto è l’essenza stessa di questa forma artistica: la presenza, la relazione.

Una volta, c’era. Partendo dal desiderio di uscire, finalmente, da uno stato di sospensione e scrivere una nuova storia – la stagione diffusa nelle cinque città – ERT Fondazione si lascia ispirare dal tradizionale incipit delle fiabe, ribaltando la prospettiva per arrivare a raccontare una realtà diversa a tutti gli effetti, completamente da reinventare.

Il Teatro Nazionale dell’Emilia-Romagna si prepara ora a inaugurare la stagione invernale: insieme agli artisti con cui in questi anni ha intessuto relazioni e condiviso visioni e ai cittadini di Modena, Castelfranco Emilia, Vignola, Bologna e Cesena, dando segno tangibile della sua presenza e della sua funzione pubblica. Tuttavia rimarranno chiuse per lavori di ristrutturazione le sale del Teatro delle Passioni di Modena (ma sono in fase conclusiva i lavori per ultimare la nuova sede delle Passioni), e del Teatro Bonci di Cesena, che riprenderà la programmazione in sede a gennaio 2021.

Guardando al presente attraverso la lente delle fiabe, la stagione 2020-2021 di Emilia Romagna Teatro indaga il nostro tempo segnato da continui sconvolgimenti, per avviare una riflessione condivisa su alcuni temi cruciali della nostra attualità e dell’etica contemporanea: il rapporto dell’uomo con l’ambiente, il ruolo della scienza nella percezione della realtà e nell’evoluzione, la funzione dell’informazione e le sue trasformazioni, l’intervento della finanza negli assetti sociali globali e il fenomeno delle migrazioni.

Così cinque figure del nostro immaginario fiabesco, con le loro simboliche avventure, diventano le immagini guida, le icone grafiche di questa stagione: Cappuccetto Rosso, Mago Merlino, Pinocchio, Robin Hood, Alice.

L’emergenza sanitaria ha imposto un’organizzazione della stagione in due parti e privilegiato l’attività produttiva, con un nucleo di attori stabile, come già avviene in alcuni teatri europei. Da settembre 2020 a gennaio 2021, andranno in scena quasi esclusivamente produzioni made in ERT: al centro gli attori della Compagnia permanente che quest’anno si arricchisce di nuovi componenti, per un totale di 14 attori e una regista assistenteSimone Baroni, Daniele Cavone Felicioni, Michele Dell’Utri, Michele Di Giacomo, Simone Francia, Michele Lisi, Diana Manea, Paolo Minnielli, Elena Natucci, Silvia Rigon (regista assistente), Maria Vittoria Scarlattei, Cristiana Tramparulo, Jacopo Trebbi, Giulia Trivero, Massimo Vazzana – che lavoreranno accanto ad altri attori, guidati da registi e drammaturghi cari alla Fondazione, alcuni da anni di casa nei teatri di Emilia Romagna Teatro.

Guardando al presente attraverso la lente delle fiabe, la stagione 2020-2021 di Emilia Romagna Teatro indaga il nostro tempo segnato da continui sconvolgimenti, per avviare una riflessione condivisa su alcuni temi cruciali della nostra attualità e dell’etica contemporanea: il rapporto dell’uomo con l’ambiente, il ruolo della scienza nella percezione della realtà e nell’evoluzione, la funzione dell’informazione e le sue trasformazioni, l’intervento della finanza negli assetti sociali globali e il fenomeno delle migrazioni.

Così cinque figure del nostro immaginario fiabesco, con le loro simboliche avventure, diventano le immagini guida, le icone grafiche di questa stagione: Cappuccetto Rosso, Mago Merlino, Pinocchio, Robin Hood, Alice.

L’emergenza sanitaria ha imposto un’organizzazione della stagione in due parti e privilegiato l’attività produttiva, con un nucleo di attori stabile, come già avviene in alcuni teatri europei. Da settembre 2020 a gennaio 2021, andranno in scena quasi esclusivamente produzioni made in ERT: al centro gli attori della Compagnia permanente che quest’anno si arricchisce di nuovi componenti, per un totale di 14 attori e una regista assistenteSimone Baroni, Daniele Cavone Felicioni, Michele Dell’Utri, Michele Di Giacomo, Simone Francia, Michele Lisi, Diana Manea, Paolo Minnielli, Elena Natucci, Silvia Rigon (regista assistente), Maria Vittoria Scarlattei, Cristiana Tramparulo, Jacopo Trebbi, Giulia Trivero, Massimo Vazzana – che lavoreranno accanto ad altri attori, guidati da registi e drammaturghi cari alla Fondazione, alcuni da anni di casa nei teatri di Emilia Romagna Teatro.

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