La crisi iniziata con la pandemia che ha costretto alla chiusura giostre e luna park sembra non avere fine per gli operatori di questo settore, come spiega Eros Degli Innocenti, Presidente di Ansva (Associazione Nazionale Spettacoli Viaggianti e Affini) Confesercenti Modena: “Da sempre la nostra attività è rivolta alla famiglia nel suo insieme: i piccoli, i genitori e i nonni, che tornano un po’ bambini, vengono riuniti dall’atmosfera senza tempo che si può trovare solo al luna park. Il settore, purtroppo, è stato duramente colpito dalla pandemia: dopo la chiusura, durante il lockdown, il comparto è tornato solo parzialmente in attività perché penalizzato da provvedimenti di chiusura o sospensione di eventi. Se non si tornerà presto a esercitare, molti di questi operatori sceglieranno di cessare l’attività. I ristori non sono sufficienti: per salvare il comparto dobbiamo tornare al lavoro”.
Quella del luna park è una tradizione italiana e ancor più modenese, e proprio nella città della Ghirlandina ogni anno si dava vita al parco divertimenti più grande di tutta la Regione. Oltre settanta attrazioni e 30mila mq di divertimento, tra il Questura e il Palapanini di Via Divisione Acqui. Fino allo stop, arrivato due anni fa con la pandemia, di tutte le attrazioni e la chiusura del luna park.