Coronavirus, ospedali modenesi: crescono i ricoveri in terapia intensiva e semi intensiva

Foto Campanini/Baracchi

A seguito del significativo aumento di nuovi positivi in provincia si è registrato un aumento significativo di pazienti ricoverati che all’11 marzo sono 317 +57 rispetto venerdì scorso, 5 marzo, quando i ricoveri erano stati 260 (+18%). Di questi, 242 sono in degenza ordinaria (+19% rispetto ai 198 di venerdì scorso), di cui 163 al Policlinico e 79 all’Ospedale Civile di Baggiovara. 75, invece, sono i ricoveri tra Terapia Intensiva e Semi Intensiva (+15% rispetto ai 62 di venerdì scorso), di cui 46 al Policlinico e 29 all’Ospedale Civile.

Nelle ultime settimane, si è osservata una diminuzione dell’età media dei pazienti ricoverati sia in degenza ordinaria che in terapia intensiva, che è passata dai 74 anni di inizio gennaio a circa 66 anni nel mese di febbraio.

L’incremento dei ricoveri – spiega il dottor Claudio Vagnini, Direttore generale dell’AOU – ha comportato la dolorosa ma necessaria riconversione di settori di posti letto di degenza ordinaria per allestire posti letto intensivi utilizzando spazi e personale di sala operatoria.  Questo ci ha costretto a rimodulare nelle attività differibili, sospendendo i ricoveri programmati in area internistica e chirurgica, garantendo la gestione delle emergenze-urgenzeNoi – continua Vagnini – paghiamo purtroppo certi comportamenti sbagliati delle settimane scorse. Solo tutti insieme potremo uscire da questa situazione. A questo proposito, voglio fare un appello. Rispetto alla prima fase della pandemia, in tutto il Paese abbiamo visto un’ondata di ostilità verso il personale sanitario, come se la colpa di tutto fosse di coloro che, invece, da un anno sono in prima linea con turni massacranti per strappare quante più persone possibili alla malattia. Vi chiedo di aiutarci, in questo, abbiamo bisogno del vostro sostegno

L’Azienda ha disposto la sospensione di tutte le attività programmate differibili già dal 3/03. Ad oggi, quindi, la stima delle sedute chirurgiche sospese sui due ospedali è pari a circa 70, che possono corrispondere a circa 140/150 interventi sospesi. “Con l’attuale programmazione così rimodulata, stiamo lavorando al 58% delle potenzialità chirurgiche, quando nei mesi scorsi eravamo tornati all’80%. È questa la scelta più dolorosa, lo capiamo e speriamo di riprendere al più presto – conclude Vagnini – ma in questo momento siamo impegnati a mantenere le urgenze e le visite che servono come screening e follow – up dei pazienti non differibili. Se dovesse essere necessario, infine, potremo chiedere aiuto alla Rete regionale, portando alcuni pazienti in altre città””.

Indicazioni per l’ingresso dei visitatori alla struttura ospedaliera

A fronte della recrudescenza epidemica, si ribadiscono i protocolli attivi per l’accesso dei visitatori alle strutture sanitarie.

Gli ingressi sono presidiati da apposito check point, con operatori che provvedono a misurare la temperatura corporea e a far effettuare l’igiene delle mani

Per quanto riguarda le visite in reparto, nei settori che assistono pazienti SARS-CoV-2 positivi accertati o sospetti non sono ammessi visitatori, salvo casi eccezionali (minori, disabili, fine vita, condizioni di estrema gravità clinica)

Nei reparti che ospitano pazienti SARS-CoV-2 negativi l’accesso dei visitatori è limitato ai casi di necessità. È ammesso l’ingresso di un solo visitatore per paziente, che deve essere preventivamente autorizzato e presentare ad ogni accesso specifico modulo. Per tutta la permanenza occorre prestare attenzione al rigoroso rispetto delle precauzioni per il contenimento del rischio infettivo (indossare la mascherina chirurgica, praticare l’igiene delle mani e l’igiene respiratoria, osservare il distanziamento sociale).

Indicazioni per la prevenzione e il controllo del rischio infettivo rivolte ai pazienti

Per quanto riguarda i programmi di screening dei degenti, tutti i pazienti prima di essere ricoverati vengono sottoposti a tampone, e solo successivamente inviati in reparto.

Inoltre, è previsto poi un protocollo di screening periodico mediante tampone nasofaringeo che prevede:

–           Tampone prima del ricovero in reparto

–           Tampone a 48 h dal ricovero

–           Tampone in 5° giornata di ricovero

–           Tampone in 8° giornata di ricovero

E successivamente, in caso di ricoveri prolungati,

–           Tampone ogni 7 giorni

–           Tampone in dimissione (se trascorsi più di 2 giorni dal precedente)

Varianti circolanti sul territorio provinciale

Ad oggi, in base alle indicazioni regionali sullo screening con test REAL TIME PCR per la ricerca di varianti su pazienti positivi a SARS-CoV-2 ricoverati in terapia intensiva sono stati valutati 26 tamponi positivi tra i pazienti ricoverati nelle terapie intensive del Policlinico, Baggiovara e Ospedale di Carpi. Tra questi, 20 tamponi hanno presentato mutazioni del virus compatibili con variante inglese, 3 compatibili con variante brasiliana e 3 senza mutazioni ascrivibili alle suddette varianti.

Prosegue il programma di monitoraggio a livello regionale – di cui abbiamo già avuto modo di parlare – per verificare la diffusione di varianti virali. Nel mese di febbraio sono stati sequenziati 34 campioni di SARS-CoV-2 isolati in tamponi eseguiti su pazienti della provincia, scelti in maniera casuale sulla popolazione provinciale, non ricoverati. Di questi, 22 (corrispondenti al 65% del totale) sono risultati corrispondenti alla variante inglese, 1 alla variante brasiliana, 1 alla variante nigeriana. Solo 10 (corrispondenti al 29% del totale) non sono risultati attribuibili alle nuove varianti del virus. A questi ha fatto seguito l’indagine sul genoma di altri 7 tamponi, di cui 2 sono risultati variante inglese e 1 non variante, 4 brasiliane.

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