Dieci anni dopo il sisma, Luciano Ligabue, Beppe Carletti e Franco Gabrielli ripercorrono le fasi critiche dell’emergenza

Mentre la terra tremava, andai nella camera di mia figlia e pensai che se l’epicentro non era sotto i nostri piedi, allora quello era un terremoto particolarmente devastante. E purtroppo così fu”.

È lapidario il rocker emiliano Luciano Ligabue mentre ricorda la notte del 20 maggio del 2012, quando la terra iniziò a tremare sotto Finale Emilia (Mo) e in gran parte della pianura padana emiliana.

Le due grandi scosse del 20 e del 29 maggio 2012, la paura di quelle settimane, le vittime, i crolli e il dolore per avere perso quello che si era costruito nel tempo. Poi la macchina per la gestione dell’emergenza, la solidarietà dell’Italia per aiutare le popolazioni terremotate e, soprattutto, la forza di ricostruire dimostrata da tutta la comunità emiliano-romagnola in questi dieci anni.

“Quel post terremoto è stata una modalità virtuosa di risposta a una calamità naturale, che dà la cifra della capacità di un territorio, delle sue amministrazioni e della sua gente”. Queste le parole di Franco Gabrielli, allora capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale e oggi sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica.

E ancora, la solidarietà culminata nei due grandi concerti per raccogliere fondi impiegati nella ricostruzione: il primo allo stadio Dall’Ara di Bologna, promosso e organizzato da Beppe Carletti dei Nomadi, e il secondo a settembre a Campovolo, a Reggio Emilia, con protagonista Ligabue.

E proprio Carletti ricorda: “Il 25 giugno 2012, sul palco dello stadio Dall’Ara di Bologna davanti a 40mila persone, hanno cantato Francesco Guccini, Raffaella Carrà, Laura Pausini, Gianni Morandi, Luciano Ligabue, Zucchero, Cesare Cremonini, Caterina Caselli e tanti altri. Tutti hanno pagato il biglietto, anche gli artisti”.

La testimonianza del giornalista de ‘Il Resto del Carlino’, Stefano Marchetti, residente a Finale Emilia epicentro della prima scossa, e cronista per la sua testata, che ripercorre quei momenti terribili: “La casa si muoveva senza controllo, come una scatola di caramelle in mano a un bambino, ho avuto paura che quello fosse l’ultimo minuto”.

È questo il cuore dalla nona puntata del podcast della Regione ‘Ti racconto l’Emilia-Romagnaa cura dell’Agenzia Informazione e Comunicazione della Giunta regionale -, realizzato in occasione del decennale del sisma che ha colpito l’Emilia.

All’interno dello speciale anche le testimonianze dei presidenti della Repubblica e dei pontefici che si sono succeduti nel tempo – rispettivamente Giorgio Napolitano, Sergio Mattarella, Papa Benedetto XVI e Papa Francesco – forniti dall’archivio Rai Teche dell’Emilia-Romagna.

La puntata on line sul portale della Regione Emilia-Romagna (www.regione.emilia-romagna.it), e sulle piattaforme Spreaker e Spotify al link: https://www.spreaker.com/user/14186332/decennale-sisma-2012.

Inoltre, su Lepida Tv, è disponibile “La notte non fa più paura”, il film del 2016 sul sisma in Emilia diretto da Marco Cassini.

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