A Soliera le sculture di Mauro Staccioli dentro e fuori il Castello Campori

Dopo Arnaldo Pomodoro, Soliera prosegue la sua ricognizione espositiva tra i maestri della scultura italiana del Novecento, proponendo la mostra “Mauro Staccioli. [re]action”, un itinerario originale dell’artista toscano (Volterra, 1937 – Milano 2018), le cui opere sono collocate in spazi aperti e raccolte pubbliche di tutto il mondo. Curato da Lorenzo Respi, il progetto prevede l’allestimento della mostra “Mauro Staccioli. [re]action”, visitabile fino al 30 gennaio 2022, al piano nobile e nel cortile del Castello Campori, e la contestuale installazione in via Nenni del monumentale Portale, che rimarrà in comodato d’uso gratuito al Comune di Soliera per tre anni fino alla primavera 2024, diventando parte integrante del contesto urbano.

“Le mie sculture”, scriveva Mauro Staccioli, “non sono pensate come oggetti di abbellimento della città, come monumenti, non illustrano o celebrano, sono strumenti di provocazione o stimolo, di coinvolgimento, di rilevamento critico, occasione di una discussione pubblica collettiva. I contenuti del mio lavoro traggono ragione dalla volontà di partecipazione attiva.”
Il titolo della mostra – Mauro Staccioli. [re]action – trae spunto dal metodo di lavoro dell’artista e dal suo personale modo di intendere la scultura. Staccioli era solito misurare lo spazio e agire sui volumi, studiare il contesto sociale e la sua storia, per poi intervenire materialmente con netti segni scultorei. A questa ‘azione’ dell’artista corrisponde sempre una ‘reazione’ dello spettatore che è invitato, stimolato, e addirittura provocato, a interagire con la scultura in maniera fisica e critica. L’allestimento della mostra mette in atto questa dialettica.

L’esposizione, promossa dal Comune di Soliera e dalla Fondazione Campori, con il patrocinio oneroso della Regione Emilia Romagna, è prodotta da All Around Art in collaborazione con l’associazione Archivio Mauro Staccioli di Volterra, con il sostegno di Esselunga, Le Gallerie Shopping Center e REinova.
“Da qualche anno”, sottolinea il sindaco Roberto Solomita, “Soliera ha visto crescere la sua offerta culturale, avviando anche un percorso dedicato all’arte contemporanea. Dentro e fuori del Castello Campori si sono succeduti eventi espositivi di grande rilievo, che hanno contribuito a generare rinnovato interesse per il nostro centro storico. Dal febbraio del 2020 questa volontà ha dovuto fare i conti con l’emergenza sanitaria. Le misure di contenimento della pandemia hanno colpito anche il mondo della cultura, con effetti devastanti. Nonostante questo, la progettualità culturale solierese non si è mai fermata. Nel caso dell’arte, stiamo quindi sperimentando anche possibilità espositive all’esterno che favoriscono una fruizione immediata dell’opera con una duplice ambizione: produrre una reazione dialettica con il passante e il visitatore e offrire un ininterrotto fattore di attrattività.”
“Il percorso”, spiega il curatore Lorenzo Respi, “inizia nel cortile interno del Castello dove il visitatore è accolto dall’installazione Prismoidi. Lungo lo scalone di accesso al primo piano è collocata un’altra grande scultura, Condizione barriera, che conduce il visitatore all’ingresso della mostra “presidiato” dall’arco in cemento Mura delle carceri vecchie. La sala introduttiva è dedicata alla figura dell’artista e all’Associazione Archivio Mauro Staccioli, mentre le due sale principali ospitano le installazioni agibili, Scultura 1993 e Senza titolo, tra le quali le persone possono muoversi liberamente per “vivere” lo spazio. Nelle salette laterali sono allestite opere storiche in cemento e materiali industriali che evocano l’ostilità dello spazio urbano verso l’uomo negli anni Settanta, sia per i conflitti sociali sia per i risvolti ecologici dell’industrializzazione. L’ultima sala è occupata da una grande proiezione sulle opere monumentali di Staccioli accompagnata da spettacolari foto degli allestimenti delle sculture pubbliche. Mauro Staccioli è stato uno dei principali esponenti della scultura ambientale internazionale, ha sempre unito l’impegno sociale e civile al lavoro di scultore, trasferendo paradossalmente nelle sue forme semplici la complessità e la conflittualità del mondo contemporaneo.”

L’esposizione rientra nel programma espositivo denominato Castello dell’Arte, avviato dal Comune di Soliera nel 2018 con Intra moenia. Collezioni Cattelani e proseguita nel 2020 con Arnaldo Pomodoro. {sur}face e il contestuale collocamento fino al 2023 dell’opera monumentale Obelisco per Cleopatra di Arnaldo Pomodoro in piazza Lusvardi a Soliera e dell’opera di Emilio Isgrò, Open Up Arnaldo (2007), presso la Sala consiliare del Comune di Soliera, in collaborazione con la Fondazione Arnaldo Pomodoro.
L’esposizione sarà visitabile il sabato, la domenica e nei giorni festivi con orario 9.30-13 e 15-19.30. Ingresso gratuito.

Per informazioni: Fondazione Campori (059.568580, info@fondazionecampori.it, www.fondazionecampori.it, www.solieracastelloarte.it); All Around Art (366.5232551, info@aaa-allaroundart.com, www.aaa-allaroundart.com).

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