Poesia Festival a Pavullo: il 30 agosto una serata omaggio a Borges e ad Astor Piazzolla

(foto da uff stampa Poesia Festival)

L’appuntamento promosso da Poesia Festival venerdì 30 agosto, alle ore 21:00, in Piazza Montecuccoli a Pavullo, è un omaggio alla poesia del celebre Jorge Luis Borges e alla musica di Astor Piazzolla, due astri della letteratura e dell’arte argentina. La serata sarà guidata dall’introduzione di Roberto Alperoli e dagli interventi musicali di Celeste Gugliandolo (lettura e voce), Alberto Fantino (bajan), Angelo Vinai (clarinetto) e Maurizio Baudino (chitarra). In caso di maltempo, l’evento si terrà presso la Sala Consiliare.

Poeta, saggista, narratore e bibliotecario, Jorge Luis Borges è stato uno scrittore argentino tra i più alti esponenti della letteratura argentina, dallo stile severo ma al contempo di gusto fantastico, il primo a manifestare quella mescolanza di magia e realtà caratteristica della letteratura sudamericana della seconda metà del Novecento. Nella scrittura di Borges i riferimenti letterari si rincorrono come le corsie di una biblioteca infinita, di labirinti e dimensioni spazio-temporali infiniti ma mai confusi. Testi come Storia universale dell’infamiaL’Aleph e Finzioni lo hanno consacrato nel mondo della prosa come uno degli autori di riferimento del realismo magico, mentre raccolte poetiche come Fervore di Buenos Aires lo hanno affermato come lirico dell’ultraismo, un movimento basato sul sistematico rifiuto del modernismo spagnolo fino ad allora dominante. Protagonista indiscussa dell’opera lirica di Borges è la capitale argentina, rappresentata non come una chiassosa contemporaneità, ma come luogo di sobborghi silenziosi e opachi crepuscoli, al largo dalla caotica presenza della folla, del rumore e della luce. Complice di questo ritratto è sicuramente la cecità dell’autore, che influenzò il suo rapporto con la scrittura e dunque la sua produzione letteraria: «la cecità mi fece tornare alla poesia. Poiché non potevo più fare una prima stesura, dovevo affidarmi alla memoria. Ovviamente è più facile ricordare dei versi piuttosto che della prosa, e ricordare un metro regolare piuttosto che versi sciolti» (Borges, 1998).

Definito come lo scellerato distorsore della musica nazionale argentina (el Tango), Astor Piazzolla è sicuramente uno dei più controversi ma allo stesso tempo uno dei più grandi musicisti dello scorso secolo. Nato a Mar della Plata nel 1921, Piazzolla a circa nove anni si appassiona al bandoneòn, strumento affine alla fisarmonica associato simbolicamente al tango argentino. Già durante gli anni di formazione ma soprattutto nella sua produzione musicale, si nota bene la necessità di mescolare due identità artistiche molto diverse tra loro: da una parte la cultura musicale europea e l’aspirazione ad un linguaggio più complesso, raffinato, e dall’altra parte invece il legame viscerale con la terra natale, con il tango che dell’Argentina incarna l’anima stessa. Questa duplicità di ispirazione porterà il compositore a non abbandonare mai la musica popolare, ma anzi a renderla sperimentazione di un nuovo sentire, con arrangiamenti elaborati in cui compaiono strumenti inusuali per quel genere musicale (il flauto, il sassofono, la batteria, l’elettronica). Questa nuova concezione del tango come di un genere musicale che merita di essere ascoltato come musica indipendente dalla danza e dal movimento del corpo, viene interpretata come un tradimento dal popolo argentino, come l’inquinamento di elementi caratteristici di una tradizione consolidata. Per questo Piazzolla è stato per diverso tempo boicottato da radio, televisioni e case discografiche. Otterrà invece la sua rivincita e il meritato successo dagli anni Novanta a oggi, con la nomina ai Grammy Awards di due brani ormai iconici presenti nell’album Nuevo TangoOblivion e Libertango.

Celeste Gugliandolo (lettura e voce), Alberto Fantino (bajan), Angelo Vinai (clarinetto) e Maurizio Baudino (chitarra), formazione poliedrica, con un repertorio che spazia dalla nascita del Tango alla musica di Astor Piazzolla (gli arrangiamenti sono tutti realizzati dal gruppo), che ben si adatta alle più svariate situazioni: dagli storici locali tipici della tradizione tanguera italiana, ai in noti locali jazz, fino ad arrivare alle più importanti sale da concerto.

 

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