Europei al via, Ballotta: “Mancini era già un allenatore in campo”

Con più di vent’anni di carriera da portiere alle spalle, Marco Ballotta è una delle leggende del calcio italiano. Nella sua lunga vita calcistica ha avuto modo di dividere il campo con grandi calciatori, tra cui anche Roberto Mancini, attuale ct della Nazionale. Noi di Vivo gli abbiamo chiesto di presentare Euro 2020, e di parlare anche della Nazionale, guidata proprio dal suo ex compagno ai tempi della Lazio.

Ballotta cosa pensa di questi europei itineranti?
E’ una buona soluzione. In questo modo si dà la possibilità di lavorare a più paesi e ci sono più persone che ne traggono beneficio. Dico la verità, è un’idea intelligente: ogni volta che si organizzava un Mondiale o un Europeo bisognava sistemare o costruire nuovi stadi, andando a condizionare un intero paese. Invece così hanno trovato la soluzione giusta.

Un problema, però, potrebbe essere rappresentato dalle lunghe trasferte…
I giocatori sono abituati a fare trasferte. Anche durante la stagione capita di giocare il mercoledì in Coppa, andando sempre in giro. E’ chiaro, si tratta di un torneo con molte partite ravvicinate e qualche strascico ci potrebbe stare, ma adesso in un paio d’ore si raggiunge qualsiasi posto.

Parliamo dell’Italia, è d’accordo con le scelte di Mancini?
Le polemiche ci sono e ci saranno: si scopre solo in un secondo momento se hai fatto le scelte giuste. Nei ventisei un paio di dubbi ce li puoi avere sempre. Qualche indecisione l’avrà avuta sicuramente, con tanti giocatori che ci sono in circolazione. Dipende molto anche dall’idea di gioco che uno ha in mente. Ci sono tante sfaccettature da valutare, però penso che la rosa sia abbastanza giusta. Poi è tutta da scoprire: finora non abbiamo avuto test importanti, ma adesso c’è l’Europeo nel quale si verrà pesati.

Questa squadra può fare meglio di quella del 2016?
Spero proprio di sì, perché è sempre giusto migliorarsi. Ci sono buone individualità, con giovani molto interessanti. Inoltre si è intrapresa una strada con Mancini e la si sta portando avanti. Ha appena rinnovato il contratto, il progetto dunque continua, improntato giustamente sui giovani.

Lei che l’ha conosciuto si sarebbe aspettato di vedere Mancini sulla panchina della Nazionale?
Mancini era già un allenatore quando giocava. Il futuro di ogni persona non lo puoi mai immaginare; ce ne sono anche altri di allenatori che vedrei bene sulla panchina azzurra, come Ancellotti. Mancini però è quello giusto, perché ci vuole un certo tipo di allenatore per la Nazionale: ci sono alcuni che hanno bisogno giornalmente di avere sottomano e pesare la squadra, mentre ad altri bastano solo i raduni per capire come gestire la situazione. La conferma fino al 2025? E’ giusta per programmare. Prima di stipulare un contratto del genere hanno valutato bene: in questi anni si sono visti i frutti del suo lavoro, ed è giusto rinnovare per poter continuare su questo progetto.

Tornando all’Europeo, quale potrà essere la sorpresa del torneo?
Non saprei. Ci sono punti di domanda su molte squadre. Se ne devo dire una allora dico l’Olanda, ma ce ne sono anche altre che potrebbero dare fastidio, come la Croazia. E poi ci sono le solite. Spero però che possa essere l’Italia.

Chi vincerà il Gruppo con Francia, Portogallo, Germania e Ungheria sarà un candidato alla vittoria finale?
Beh, se riesci a passare il girone vuol dire che hai fatto tanto, hai messo dietro squadre molto blasonate e importanti, e hai una squadra di un certo livello, quindi puoi pensare di arrivare fino in fondo.

Lei è stato un portiere importante, ce n’è uno in questi Europei che la intriga?
Non ci sono grandi giovani interessanti, a parte i soliti noti. C’è il ‘nostro’ Donnarumma, ma non vedo altri giovani veramente promettenti, sono sincero. Sono sempre i soliti i portieri forti. Le voci di mercato? Donnarumma ha già dimostrato di essere anche molto forte di testa. Queste voci erano già partite prima della fine del campionato, ma lui ha sempre giocato come se nulla fosse. Vuol dire che ha fatto un ulteriore salto di qualità: è giovane, ma ha già tanta esperienza.

Nella lista del Ct Mancini ci sono anche tre giocatori del Sassuolo. L’ennesima riprova di quanto stia lavorando bene la società neroverde…
E’ già da qualche anno che stanno lavorando nella maniera giusta. Non sono molte le società che riescono portare i giocatori dal vivaio alla prima squadra e infine in Nazionale. Sono casi da tenere in considerazione e questo vuol dire che la società sta lavorando molto bene a livello di settore giovanile. Si è un po’ perso questo tipo di approccio, ma adesso ci si sta ritornando perché in molti stanno capendo che bisogna per forza passare dal vivaio: comprare i giovani forti va bene, ma si spendono anche molti soldi. Portare avanti i giocatori dal settore giovanile non è facile, ma se lavori in un certo modo e stai attento i risultati alla fine arrivano.

di Mattia Amaduzzi

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