CUBO.M, il museo della Bompani: la storia dell’azienda intrecciata con quella del Paese

Nel 1954 Renzo Bompani fondò a Modena la Smalteria Metallurgica Ghirlandina, diventata negli anni uno dei produttori italiani di riferimento nel settore delle cucine. Pochi giorni fa, a distanza di 66 anni, è stato inaugurato il museo CUBO.M (Cucine Bompani Modena) sia nella sede dell’azienda, in via Pienza, che online (www.bompani.it/cubom-it.html). Abbiamo intervistato Enrico Vento, amministratore delegato di Bompani, e Rebecca Michinelli, responsabile del Museo.

Come nasce l’idea del museo? Quale lo spunto?
Ho acquistato l’azienda il 30 gennaio del 2013, il giorno prima di San Geminiano – risponde Vento – con l’obiettivo di rilanciarla e salvare 200 posti di lavoro. Da subito abbiamo deciso di puntare sulla credibilità del marchio in tema di Made in Italy, valorizzando la storia dell’azienda. Abbiamo iniziato a costruire il futuro dell’azienda basandoci sul passato, raccontando la storia di Bompani. Il Made in Italy, per essere tale, deve anche avere dei contenuti, tra i quali una manifattura tutta emiliana, la bellezza dei nostri prodotti ben disegnati e la cultura del cibo tipicamente italiana. Il museo vuole raccontare questi contenuti, mentre racconta la storia aziendale in parallelo con la storia dell’Italia e della nostra regione”.

Che cosa vedremo, appena sarà possibile farlo in presenza, al museo?
Mi preme sottolineare – risponde Michinelliche si può gia visitare online. Si può entrare virtualmente, vedere i pezzi in esposizione, la storia e le foto, muovendosi come se si fosse in presenza. Il museo racconta la storia della Bompani suddivisa per decenni. A partire dalla fondazione e per ogni decennio, abbiamo scelto un pezzo rappresentativo accompagnandolo con una storia sintetica dell’azienda in quel momento, in parallelo alla storia della città, della regione e del paese intero. Questa scelta è stata fatta per far capire quanto l’azienda fosse anche forte espressione della società. Ad esempio c’è una foto che mostra Renzo Bompani quando, con una pala in mano, apre i lavori per la smalteria al Villaggio Artigiano di Modena Est. La foto, accompagnata dal racconto per immagini della grande povertà che Modena stava vivendo nel secondo dopoguerra, fa capire cosa abbia significato per lui e gli altri ricostruire da zero il paese. Il museo racconta i momenti più importanti della Bompani e del paese, per farlo abbiamo incaricato uno storico esperto, Paolo Battaglia, che ha fatto un lavoro incredibile, avvalendosi di immagini storiche, documenti e interviste ai lavoratori”.

C’è un pezzo, tra quelli in esposizione, particolarmente significativo?
Vento: “Sicuramente la serie da cui è nata la cucina ‘Baby’. Il responsabile dell’ufficio tecnico racconta, in un video molto bello, come è nata la cucina. “Ho comprato un tecnigrafo, ho disegnato la cucina e siamo partiti”, lo dice con una semplicità incredibile. Questa cucina, oggi, è nella collezione permanente del Museo del Design della Triennale di Milano”.

Un altro pezzo importante e unico è il Re del Frigo realizzato per l’Expo di Milano del 2015 – aggiunge MichinelliL’architetto Italo Rota ci chiese di costruire un frigorifero gigante che noi abbiamo fatto e che ora si può vedere al museo. A dire il vero, però, tutti i pezzi sono speciali”.

E’ un piccolo museo di circa 400 metri quadri – spiega Rebecca Michinellied è articolato come un serpente, ogni ansa presenta un decennio di storia fino all’ampia sala mostra dove c’è la storia contemporanea dell’azienda. E’ un museo piccolo ma denso di informazioni e storie. Diciamo che non ci si stanca e non ci si perde come al Louvre!”.

Mostrare in che modo la storia di un’azienda si intreccia con quella del paese è un’intenzione interessante e seria, a prescindere dalle dimensioni…
La stessa epopea di Renzo Bompani è molto interessante – conclude l’Amministratore Delegato Vento – Ha iniziato riparando biciclette in via Tre Re, in centro storico. Poi, insieme a un socio, ha acquistato un forno per la smalteria e da lì è nata un’impresa nel momento in cui, il secondo dopoguerra, Modena era una delle dieci province più povere d’Italia. Sono imprese come questa, nate dal nulla, praticamente in un garage, ad aver portato il nostro paese fino al boom economico e industriale degli anni ‘60. Bompani, negli anni ’70, in appena 16 anni, è arrivata ad avere fino a mille dipendenti nei due stabilimenti di Modena e Ferrara, che aveva la smalteria più grande d’Europa”.

Il progetto è stato possibile grazie al cofinanziamento del Programma operativo Fondo europeo di sviluppo della Regione Emilia-Romagna, nell’ambito del Bando per il sostegno ai progetti rivolti al miglioramento dell’attrattività turistico-culturale del territorio.

 

di Patrizia Palladino

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