Ambiente e sostenibilità spiegati ai bambini: intervista alla responsabile educativa Lucia Marrocchi

Trasmettere ai bambini il rispetto per l’ambiente, parlare di sostenibilità, ecosistemi e cambiamento climatico o risparmio energetico, non è semplice né immediato. Come approcciarsi a questi temi? Lo abbiamo chiesto a Lucia Marrocchi che ha una lunga esperienza di attività con i bambini ed è coordinatrice responsabile dell’area educativa per la cooperativa Società Dolce (www.societadolce.it).

Come si affronta con i bambini il tema dell’ambiente? Da dove si parte?
Come filo conduttore delle attività nei nostri servizi integrativi, abbiamo scelto quest’anno il tema del riciclo creativo dei rifiuti che proponiamo ai bambini attraverso giochi e laboratori. Sostenibilità, riuso e raccolta differenziata, sono temi che si affrontano adottando un approccio ludico e attraverso esperienze concrete. Allestendo gli spazi scolastici in un certo modo, si possono mettere in atto, in tema di smaltimento, dei comportamenti virtuosi che vengono poi riprodotti anche a casa. Si possono fare anche esperienze all’esterno, nei giardini delle scuole, l’importante è sensibilizzare i bambini attraverso attività concrete e incentrate sulla possibilità di sperimentare che per loro è molto importante.

I rifiuti calano il tema dell’ambiente nella quotidianità. Facendo la differenziata possiamo fare la differenza, è questo?
Certo ed è importante coinvolgere anche le famiglie che possono contribuire al tema della sostenibilità e del riutilizzo, portando oggetti da reinventare. Accompagniamo i bambini anche nell’osservazione di quello che, all’interno di una casa, può essere riutilizzato. Sono molto sensibili a questi argomenti, curiosi e motivati. I materiali si possono raccogliere anche in ambienti naturali, foglie, bastoni e frutti da usare per creare manufatti completamente nuovi. In tema di verde, un’idea molto interessante sono gli orti verticali realizzati con le bottiglie di plastica, che permettono ai bambini di fare un’esperienza concreta, imparando a prendersi cura delle piante e dell’ambiente naturale.

Riciclare e reinventare è fonte di apprendimento, vale per i piccoli e per i grandi?
Dalla scuola dell’infanzia fino alla primaria, nei bambini si sviluppa la parte creativa e la possibilità di fare esperienze e sperimentare ha potenzialità enormi. L’adulto deve accompagnare, fare da guida. Occorre creare un setting che faciliti, mettendo a disposizione materiali diversi e lasciando libera la creatività. Tra questi tipi di attività, un evergreen è la pasta di sale, usata insieme magari a materiali naturali o il bastone della pioggia, creato riempiendo un rotolo con riso, bastoncini di legno o altri materiali poveri. L’apprendimento è forte e lo stimolo continuo.

Come reagiscono i bambini? Quali aspetti li appassionano di più?
L’aspetto manipolativo e la creatività sono sicuramente quelli che apprezzano di più. Apprezzano anche i giochi strutturati o di movimento, che sono importanti perché a scuola non ci sono molte occasioni di espressività corporea. I giochi di movimento sono sempre molto graditi.

Sulla differenziata, i bambini arrivano persino a sgridare i genitori?!
In effetti, quando aderiscono al progetto, diventano custodi integerrimi dell’ambiente circostante, portano a casa le buone abitudini e sensibilizzano i genitori al rispetto della natura, alla lotta allo spreco e a stili di vita eco-sostenibili. Un altro aspetto che vorremo affrontare, ad esempio, è quello dello spazio urbano e delle sue regole. Vorremmo capire che risposta possono dare i bambini, considerando tanto la necessità di adattarsi al traffico e ai comportamenti richiesti quanto il tema della vivibilità. E’ importante capire come immaginano la città ideale.

La scelta di lavorare in gruppo è un altro aspetto che conta no?
Certo, perché nei bambini si innescano processi imitativi all’interno del gruppo dei pari. I bambini trascorrono molte ore a scuola e i gruppi diventano comunità di apprendimento molto forti. Del resto il compito della scuola, oltre alla trasmissione dei saperi, è accompagnare la crescita identitaria e spingere verso una cittadinanza attiva, senza dimenticare che il punto di vista del bambino è la partenza di tutto!

di Patrizia Palladino

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