Il Governo deve fare chiarezza sulle possibilità di utilizzo degli autovelox formalmente autorizzati e approvati, nonostante non sia ancora stata prevista la modalità di omologazione come evidenziato in una recente ordinanza della Cassazione. Lo ha affermato l’assessora alla Sicurezza urbana integrata e alla Polizia locale del Comune di Modena Alessandra Camporota rispondendo in Consiglio comunale lunedì 9 settembre a due interrogazioni presentate da Forza Italia e Lega Modena.
Dopo aver ribadito che lo strumento T-Expeed in dotazione al Comune e collocato in tangenziale in direzione Bologna, in prossimità dell’uscita 6, non è stato oggetto di alcun provvedimento giudiziario, l’assessora ha sottolineato come il numero degli incidenti stradali nel territorio rimanga alto e come la loro gravità sia spesso correlata al tema della velocità. Nell’anello della tangenziale, per esempio, nell’anno in corso la Polizia locale ha già rilevato 212 sinistri, 86 dei quali con feriti.
“Il tema della sicurezza stradale, con particolare riferimento ai rischi legati all’eccessiva velocità, non dovrebbe prestarsi a strumentalizzazioni politiche – ha sottolineato Camporota – essendo la salvaguardia della vita umana un interesse primario. Auspichiamo, quindi, che il Governo faccia presto chiarezza sul tema”.
Rispondendo alle richieste puntuali di Piergiulio Giacobazzi per Forza Italia e Giovanni Bertoldi per Lega Modena, l’assessora ha ricordato che dal 2020 le violazioni accertate con l’autovelox collocato in tangenziale sono state complessivamente 225.869, con 553 ricorsi. La taratura e la revisione sono periodiche e svolte ogni anno (l’ultima proprio pochi giorni fa: venerdì 6 settembre). Il servizio di assistenza e manutenzione è affidato alla società Sicursat che ne certifica installazione e funzionamento: l’ultimo intervento è stato eseguito il 16 luglio per assistenza informatica su Hard Disk e Ram, mentre il sistema di rilevamento è periodicamente oggetto di taratura dalla società Tesi accreditata presso il ministero delle Infrastrutture. L’apparecchio è stato acquistato nel dicembre 2017, con la consueta procedura sul Mepa, il Mercato elettronico della Pubblica amministrazione, ed è attivo dal maggio del 2018 dopo la fase di sperimentazione.
“Non essendo state riscontrate difformità rispetto alla normativa in vigore – ha spiegato Camporota – e anzi, essendo il dispositivo in regola con taratura e revisione, quindi attualmente certificato come efficiente e funzionante, non si ritiene opportuno sospenderne il funzionamento o addirittura procedere all’annullamento delle sanzioni elevate in assenza di presupposti giuridico-normativi in quanto tale azione comporterebbe ingenti costi per le casse locali oltre che a un ingiustificato danno erariale”.
L’assessora ha aggiunto che lo spegnimento immotivato dello strumento, che è segnalato da ben tre coppie di lampeggianti, fin da oltre un chilometro di distanza, “potrebbe indurre gli automobilisti al non rispetto dei limiti di velocità in tangenziale con indubbio rischio per la sicurezza stradale”.