Da mercoledì 10 marzo i bambini disabili o con bisogni educativi speciali della fascia 0/6 anni iscritti a nidi e scuole d’infanzia del Comune di Modena, della Fondazione Cresciamo e convenzionati, potranno fare attività in presenza nel rispetto delle disposizioni anti-Covid 19 in vigore.
“Ma sappiamo bene – sottolinea l’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi – che le ricadute delle misure assunte a causa della pandemia, saranno pesanti su tutte le famiglie, anche in termini di conciliazione dei tempi ed è assolutamente necessario che dal Governo arrivino conferme sui bonus babysitter e sui congedi parentali di cui dovrà poter usufruire un genitore, non necessariamente la donna, per accudire o seguire i figli costretti a casa”.
L’assessora spiega anche che pur non sottovalutando la gravità della situazione, appena si è avuta la certezza che Modena sarebbe entrata in zona rossa “ci siamo mossi con la Regione per garantire alle famiglie un paio di giorni in più di apertura dei servizi educativi in modo da consentire loro di organizzarsi e abbiamo iniziato a lavorare per assicurare le attività in presenza nei casi previsti. Per non generare ulteriore caos abbiamo chiesto al Miur di fare chiarezza, e in fretta, su chi ne potesse beneficiare, pronti ad accogliere non solo i bambini disabili ma anche i figli dei ‘lavoratori essenziali’, consapevoli però che la dolorosa decisione di sospendere i servizi educativi è dettata da un’emergenza che impone di limitare al massimo spostamenti e assembramenti”.
Nella giornata di domenica 7 marzo è arrivata la nota di chiarimento del Gabinetto del Ministero in cui rispetto alle deroghe possibili con riferimento alle zone rosse nelle quali sono sospese le attività dei servizi educativi fa riferimento esclusivamente agli alunni con disabilità e bisogni educativi speciali.
A Modena sono circa 50 (una quarantina alla scuola d’infanzia, i restanti al nido) i bambini con disabilità le cui famiglie hanno richiesto di poter usufruire dell’attività in presenza che potrà essere svolta anche in sedi accorpate in corso di definizione.
Le attività, che si svolgeranno su progetti individuali e solo in taluni plessi, non sono sostitutive dell’attività educativa che si svolge normalmente nei servizi, ma finalizzate a mantenere una relazione educativa anche in un momento di estrema difficoltà sanitaria e rispondono a quanto previsto per le “zone rosse” dall’articolo 43 del Dpcm del 2 marzo.
Con tutti gli altri bambini saranno mantenuti e allacciati rapporti a distanza, i cosiddetti Lead, Legami educativi a distanza, sperimentati lo scorso anno durante il lungo periodo di lockdown.
“Ci aspettano ancora giorni impegnativi, ma ripartiamo dall’esperienza fatta la scorsa primavera e soprattutto dalla vostra competenza e professionalità”, ha scritto l’assessora Bracchi rivolgendosi alle educatrici dei servizi 0/6 anni, riconoscendo il “grande lavoro che hanno svolto insieme alle famiglie in questi mesi, affinché nidi e scuole d’infanzia fossero luoghi protetti e sereni, sperimentando una nuova routine. Sono certa – sottolinea Baracchi – che saprete prendervi cura dei bambini e delle bambine anche a distanza e sarete un punto fermo per le famiglie, nella speranza che le prossime due settimane siano solo una breve parentesi”.