DOP economy modenese, se ne è riflettuto nel convegno di Piacere Modena

Sostenibilità è la parola chiave per progettare il futuro del territorio. Sull’importanza di tale concetto e sulla sua poliedrica applicabilità a varie declinazioni, si è riflettuto questa mattina nel corso del convegno Dop e Igp un modello sociale e sostenibile da tutelare, tenutosi presso la Camera di Commercio di Modena da Piacere Modena a cui ha portato il saluto del Sottosegretario di Stato all’Agricoltura Giacomo La Pietra.

Il convegno è stato patrocinato da Masaf, Regione Emilia Romagna, Comune e Provincia di Modena, Camera di Commercio di Modena e Università di Modena e Reggio Emilia e vi hanno partecipato, moderati da Federico Desimoni Direttore del Consorzio Aceto Balsamico di Modena, Luigi Foffani professore ordinario di Diritto Penale presso l’Università di Modena eReggio Emilia, Cesare Mazzetti Presidente Qualivita, Mauro Rosati Segretario Generale OriGin e Direttore Fondazione Qualivita. Andrea Bosi, Assessore alla legalità del Comune di Modena e l’Europarlamentare On. Paolo De Castro.

Sono intervenuti per portare i saluti istituzionali il Vice Segretario Generale della Camera di Commercio Massimiliano Mazzini, l’Assessora alle Attività produttive e turismo del Comune di Modena Ludovica Carla Ferrari, l’Assessore all’Agricoltura, alimentare, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna Alessio Mammi e il Presidente di Piacere Modena Enrico Corsini, che ha tenuto a confermare come “un modello DOP e IGP sempre più sostenibile sia ciò di cui abbiamo bisogno e che la sostenibilità applicata al sistema delle denominazioni oggi sia un tema attuale su cui è utile fare il punto, soprattutto per il territorio modenese che è uno dei più importanti bacini di indicazioni geografiche del Paese. Vogliamo coinvolgere tutti gli stakeholders trasferendo loro informazioni su quali strumenti avranno a disposizione per valorizzare la filiera, la sostenibilità sarà uno dei punti cardine”.

Gli ha fatto eco l’Assessore Alessio MammiLo ripeto sempre, siamo il cuore agroalimentare del Paese. Tra prodotti DOP e IGP parliamo di 3,6 miliardi di euro di produzione in Emilia-Romagna su 7 miliardi a livello nazionale, e il comparto agro-alimentare nel suo complesso vale 20 miliardi di euro e garantisce un alto tasso di occupazione. L’agricoltura impiega 70/80 mila occupati, l’agroalimentare ne ha centinaia di migliaia; sono tanti posti di lavoro, buona economia, distribuzione di ricchezza. Con l’accordo raggiunto sul Regolamento delle Indicazioni geografiche grazie all’impegno dell’on. Paolo de Castro abbiamo portato a casa un grande risultato per la protezione delle nostre eccellenze e la loro promozione internazionale: in particolare prodotti come l’aceto balsamico di Modena Igp e gli aceti balsamici Dop, di Modena e di Reggio Emilia, saranno quindi meglio tutelati”

Il recente successo ottenuto dall’Europarlamentare On. Paolo De Castro con l’accordo raggiunto sulla Riforma del Sistema delle IG in sede di trilogo il 24 ottobre scorso con un evidente rafforzamento del ruolo dei Consorzi e che sancisce l’importanza della sostenibilità legata soprattutto agli aspetti legislativi, economici, ambientali e sociali, ha trovato d’accordo tutti i protagonisti della DOP Economy, invitati da Piacere Modena. L’intervento del Professor Luigi Foffani, ordinario di Diritto Penale presso l’Università di Modena e Reggio Emilia ha messo in evidenza che ormai è necessario riflettere sul ruolo del diritto penale vigente in correlazione con le novità legislative di matrice europea, una fra tutte la Direttiva “Corporate Sustainability Due Diligence” che potrebbe cambiare l’approccio aziendale in tema di produzione sostenibilità e responsabilità degli enti oltre ad aver introdotto riflessioni di diritto nazionale e diritto sovrastatale, europeo ed internazionale

L’Europarlamentare On. Paolo De Castro ha concentrato il suo intervento sugli ultimi sviluppi emersi a livello di Parlamento Europeo e su quelli che potrebbero essere i nuovi scenari della legislazione comunitaria sul tema. “A partire dal 2024 – ha spiegato De Castro – produttori e agricoltori potranno contare su un nuovo Testo Unico europeo sulle produzioni di qualità che prevede un rafforzamento del ruolo dei Consorzi e della protezione per DOP ed IGP, nonché maggiore trasparenza verso i consumatori. Sarà in particolare introdotto – ha aggiunto – l’obbligo di indicare in etichetta di qualsiasi DOP ed IGP il nome del produttore per eliminare lo sfruttamento indebito della reputazione delle nostre IG. Anche in rete, grazie ad un sistema di geoblocking di contenuti illeciti in internet. Il nuovo Testo Unico per la qualità europea – ha concluso – sarà l’unico atto legislativo di questa legislatura a supporto di un settore agricolo ed agroalimentare sempre più competitivo, sostenibile, integrato e capace di creare valore aggiunto”.

Uno dei punti fermi su cui si costruisce il concetto di sostenibilità e competitività è che non esiste sostenibilità senza concorrenza leale. Le parole del Presidente della Fondazione Qualivita Cesare Mazzetti vanno esattamente in quella direzione, ribadendo come sia necessario muoversi su più pilastri. “Le IG rappresentano un un’opportunità di sviluppo economico sostenibile per le comunità locali, preservando al contempo le tradizioni e le risorse naturali – ha spiegato – e Fondazione Qualivita da oltre 20 anni si dedica proprio alla ricerca e allo studio dei fenomeni economici, sociali e ambientali che riguardano le produzioni agroalimentari DOP e IGP. Il sistema delle Indicazioni Geografiche in Italia, si è sviluppato su modelli e sistemi di controllo che ne hanno permesso un grande sviluppo, ma è anche un sistema che subisce frequentemente una concorrenza sleale nociva all’equilibrio delle filiere, da contrastare con azioni amministrative e giudiziarie, ma anche con la corretta informazione dei consumatori e una forte presa di coscienza da parte degli operatori coinvolti”.

È opinione sempre più diffusa che la sostenibilità stia diventando parte integrante della catena del valore di tutta la filiera e che essa rappresenti oggi molto più che in passato l’anello di congiunzione anche con l’andamento del profitto e del fatturato.

“Le Indicazioni Geografiche – ha spiegato il Direttore Generale di OriGin Italia e Direttore della Fondazione Qualivita Mauro Rosati – nascono a partire dal concetto di “durabilità”, nel luogo e nel tempo, che significa soprattutto sostenibilità. Sarà compito dei Consorzi veicolare le IG nel nuovo contesto socio-economico, in cui i temi della responsabilità sociale saranno determinanti per dare al prodotto un valore che abbraccia i temi della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Al Consorzio di tutela spetta la definizione e gestione della responsabilità sociale della filiera, da declinare in un messaggio comprensibile e in una cultura diffusa in primis alle proprie aziende e poi ai consumatori”.

Nelle parole di Rosati, si legge in particolare il riconoscimento come asset di cui i Consorzi dispongono per comunicare i nuovi paradigmi della filiera DOP IGP, dell’esperienza diretta attraverso il turismo enogastronomico, che può offrire un riscontro concreto al concetto di sostenibilità, mostrando il comportamento e il lavoro delle filiere sui territori.

“Qualità, competitività e legalità – ha sottolineato l’Assessore ai Lavori Pubblici, Manutenzione e decoro della Città, Centro storico, Politiche per il lavoro e la legalità del Comune di Modena Andrea Bosi – sono legate in un rapporto sinallagmatico per la creazione di una modello socio-economico che ha reso grande il nostro Territorio. Queste caratteristiche sono orientate alla produzione di un paradigma orientato alla sostenibilità che deve essere tutelato e promosso ad esempio virtuoso”.

Le DOP e le IGP nel mondo – Le DOP e le IGP nel mondo, ad oggi sono 3285, di cui 1660 relative al comparto cibo e 1625 relative al vino. Solo in Europa sono 3064, di cui 1451 food e 1613 vino, a testimoniare il ruolo di primo piano del Vecchio Continente nel campo delle Indicazioni Geografiche. Tra i Paesi più influenti c’è quindi l’Italia – che conta ben 848 DOP e IGP, dove a prevalere è il comparto del vino con 527 IG sul comparto food che ne conta 321 – e, all’interno di essa la regione più rappresentativa è senz’altro l’Emilia Romagna, che da sola conta 45 DOP e IGP di cui 30 di vino e 15 di food. E, ancora più in dettaglio, la provincia di Modena, con 27 prodotti DOP e IGP di cui 21 nel comparto food e 6 nel comparto vino.
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