Ex Fonderie, il programma di riqualificazione: si recuperano oltre 40 mila metri quadrati

Il recupero e la bonifica di un’area di oltre 40 mila 300 metri quadrati nel rispetto dell’identità del luogo e come testimonianza dell’attività produttiva della storia della città. È quanto prevede il Programma di riqualificazione urbana del complesso delle ex Fonderie, dove la superficie utile di 16 mila metri quadrati sarà destinata a funzioni direzionale, produttivo, residenza, con altezze massime di cinque piani, e circa 20 mila metri quadrati a verde e servizi (urbanizzazioni, corridoio ecologico).

Già all’avvio del progetto, Comune, Fondazione di Modena, Fondazione Democenter-Sipe, Consorzio attività produttive e dell’Università di Modena e Reggio Emilia hanno sottoscritto un accordo per la definizione e l’attuazione dei primi passi per l’avvio del progetto di riqualificazione.

La rigenerazione del comparto terrà conto delle soluzioni individuate dal progetto vincitore del Concorso nazionale di idee del 2008 indetto dall’Amministrazione per la riqualificazione urbanistica e architettonica dell’area che ha visto il coinvolgimento di tutta la città.

Il recupero dell’area si svilupperà in quattro stralci autonomi (il secondo diviso in A e B), di cui il primo, relativo alla palazzina adiacente al cavalcavia Ciro Menotti, ha preso avvio nell’autunno dello scorso anno, grazie a un finanziamento di 1 milione 500 mila euro della Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Bando per la Rigenerazione urbana. Per lo stralcio 2A, il “Parco dell’Automotive”, inoltre, il Comune ha di recente ottenuto un finanziamento regionale di 800 mila euro nell’ambito del Programma triennale attività del Programma triennale attività produttive 2012 2015 “Sostegno allo sviluppo delle infrastrutture per la competitività del territorio”.

Il Programma di riqualificazione prevede il recupero dell’edificio esistente, su cui potranno essere realizzati elementi architettonici come torrette che ergono rispetto all’esistente, che sarà reso accessibile su tutti i fronti con percorsi che confluiscono nel cortile centrale. Verranno inoltre riqualificati gli spazi aperti presenti nel complesso.

Il comparto sarà car-free, a esclusiva circolazione ciclabile e pedonale, e l’area sosta per auto sarà prevalentemente ricavata nel parcheggio a raso adiacente a strada Santa Caterina, che potrà essere potenziato. Il comparto sarà delimitato da strade dotate di fermate per il trasporto pubblico urbano e in cui sarà permesso il solo carico/scarico.

Verrà ricavato un corridoio ecologico-ambientale a fianco della linea ferroviaria che si estenderà dal comparto fino alla tangenziale, dove sarà realizzata una nuova dorsale ciclopedonale lungo il sedime della Gronda nord per una riconnessione tra il sottopasso ferroviario ex Benfra e il fronte ferroviario in direzione est, oltre a nuove interconnessioni ciclopedonali lungo strada Santa Caterina e via Mar Tirreno. Verrà, inoltre, potenziata la viabilità esistente e sarà ridisegnato il tratto di via Menotti sul fronte della palazzina destinato a diventare una Zona 30.

Il progetto di recupero delle ex Fonderie – ha affermato l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandellicon la creazione di una nuova polarità per l’innovazione, rappresenta per Modena un’opportunità di sviluppo della città, senza consumo di suolo, in linea con gli obiettivi di rigenerazione che si è posta l’Amministrazione comunale nello sviluppo del Pug e con la legge regionale. La rigenerazione di luoghi dismessi o non utilizzati nella città esistente, come quello delle ex Fonderie, si configura come un intervento di rilevante interesse pubblico, a partire dal riconoscimento della valenza storico identitaria dell’area. Negli schemi di assetto del nuovo Piano urbanistico generale (Pug) il complesso è identificato come luogo cruciale di una delle piattaforme pubbliche su cui il Piano sceglie di investire”.

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