Ex Ospedale Estense: lavori di riqualificazione ormai giunti al 90%

È giunta circa al 90% la realizzazione del primo stralcio di lavori di restauro e riqualificazione dell’ex Ospedale Estense, con la conclusione delle opere di consolidamento strutturale e miglioramento sismico, oltre che di rifacimento del piano terra, mentre rimangono da ultimare i lavori impiantistici e alcune finiture.

Questo stralcio di intervento, del valore complessivo di oltre 19 milioni di euro, è realizzato grazie a un finanziamento del ministero dei Beni culturali con il progetto “Ducato Estense” e il progetto esecutivo è stato sviluppato nell’ambito dell’intervento più complessivo relativo anche al Palazzo dei Musei grazie a uno stanziamento di 800 mila euro della Fondazione di Modena. 

Avviati a ottobre 2019 e con conclusione prevista in autunno, i lavori hanno riguardato il completo rifacimento del piano terra, con quasi mille metri quadrati di spazi espositivi, e il consolidamento strutturale e miglioramento sismico dell’intero edificio, lasciando al grezzo i piani secondo e terzo, oggetto di successivi stralci attuativi, tra cui l’intervento di ampliamento delle Gallerie Estensi finanziato dal ministero dei Beni culturali per 4 milioni e 130 mila euro e da fondi Pnrr per un milione e 15 mila euro.

Lo scorso febbraio è inoltre stato aperto il collegamento tra il cortile dell’ex Ospedale Estense e il cortile del Palazzo dei Musei, che consentirà di ricostituire l’unitarietà dell’antico complesso e, una volta completata la riqualificazione, di rendere l’ex nosocomio, in origine l’Albergo dei poveri, parte integrante del percorso museale del polo Sant’Agostino-Palazzo dei Musei, con la possibilità di accedervi direttamente da piazza Sant’Agostino.

L’intervento complessivo dell’ex Ospedale Estense riguarderà circa 10 mila metri quadrati di superficie e sarà realizzato anche per le parti restanti in stretto coordinamento con gli interventi che si stanno realizzando nell’ex Ospedale di Sant’Agostino a cura di Fondazione di Modena.

Al piano terra, a nord, su via Sant’Agostino, sotto il portico dei cortili interni trovano spazio due sale espositive, ciascuna di 300 metri quadrati, collegate tra loro. A sud, su viale Vittorio Veneto, un’altra da 350 metri quadrati. Sempre al piano terra trovano spazio anche uffici e locali di servizio. In questo primo stralcio di lavori è stata rifatta anche la parte dell’ex Estense sul lato del complesso che affaccia su Vittorio Veneto già utilizzata dai Musei civici come deposito e come sale espositive, per consentire il consolidamento delle volte sottostanti. Il piano terra e il primo piano nell’ala a sud-ovest del complesso sono invece destinati a ospitare la Casa della salute dell’Ausl che rimarranno nell’edificio con accesso dedicato da viale Vittorio Veneto.

Nei nuovi spazi espositivi, in particolare, verranno ospitati gli allestimenti del progetto del Comune “Open gate”, uno spazio multimediale che ha l’obiettivo di aprire una vera e propria porta di accesso, fisica e virtuale, al sistema culturale e museale cittadino. Open Gate, del valore complessivo di 1 milione 390 mila euro, finanziato per un milione di euro dal Fondo per la cultura del ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo e per la quota rimanente con un contributo del Comune, è un progetto sviluppato da Museo civico, Archivio storico e servizio Edilizia storica del Comune, con la collaborazione del Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna, e dovrà essere realizzato nell’arco di tre anni.

Nelle grandi sale del piano terra, alle quali si potrà accedere sia da piazzale Sant’Agostino sia da corso Vittorio Veneto, saranno create, inoltre, nuove aree multimediali, anche a carattere immersivo, insieme a una mappa digitale e a una pianta calpestabile interattiva per valorizzare il patrimonio del Museo civico, dell’Archivio storico e della Biblioteca Poletti. Nell’ambito del progetto sono previste anche la digitalizzazione delle collezioni museali e delle documentazioni archivistiche, interventi conservativi su dipinti, strumenti musicali e incisioni preliminari alla loro digitalizzazione, la creazione di un unico “repository” per la conservazione a lungo termine di dati, immagini, file audiovideo secondo gli standard nazionali e internazionali.

La cornice di riferimento progettuale, oltre gli istituti culturali, coinvolge il Laboratorio Aperto, Fem, il progetto di recupero delle Ex Fonderie con il Dast, il Data Center e l’utilizzo dei big data per la formazione. Tra gli obiettivi, appunto, anche lo sviluppo della capacità di intercettare e coinvolgere il pubblico attraverso l’utilizzo di risorse digitali in un’ottica multimediale e la possibilità di migliorare accessibilità e possibilità di fruizione di opere e documenti grazie alle nuove tecnologie e all’interoperabilità dei dati.

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