Il nuovo Territorio Turistico Modena-Bologna, intervista al suo presidente Mattia Santori

Il Territorio Turistico Bologna-Modena è un organismo con finalità promozionali che si preoccupa di comunicare al mondo la ‘nostra’ bellezza. Ma di cosa si tratta nello specifico? Da quale idea è animato? A rispondere è Mattia Santori (foto), Consigliere comunale a Bologna e presidente del Territorio: “La delega al turismo spetta alle Regioni che devono rapportarsi con quelle che vengono chiamate ‘destinazioni turistiche’, non città ma aree più ampie. Nella nostra regione sono tre: Destinazione Romagna, Destinazione Emilia e Destinazione Bologna- Modena, nata di fatto l’anno scorso. Le risorse regionali vengono destinate a questo ‘nuovo’ organismo e, tra Modena e Bologna, lavoriamo a una promozione unificata dei prodotti turistici”.

Rivalità finita? Secchia rapita e origine del tortellino, solo vecchie contese da seppellire?!
Esatto! E diciamo anche che Modena sta facendo ottimi numeri. Tra le città d’arte in Italia, è quella che cresce di più. Bologna, che era una città di passaggio, oggi fa due milioni di presenze l’anno, numeri da grande destinazione turistica.

Ma cosa ci unisce dal punto di vista turistico?
Siamo simili e complementari. Abbiamo un forte polo di attrazione come la Motor Valley, con Ferrari, Maserati, Ducati, Lamborghini e l’autodromo di Imola. Al di là del litigio sul tortellino, abbiamo anche la Food Valley e quando un turista deve mangiare, non sbaglia né qui né lì. Poi il turismo bianco con il Corno alle Scale e il Cimone e, come città d’arte, Modena è una chicca e Bologna è il più grande centro medievale d’Europa. Quando, in giro per il mondo, raccontiamo il nostro territorio, non ci manca niente!

Per misurare l’efficacia del Territorio, è troppo presto?
Avremo dati consolidati solo a inizio 2024, però sappiamo già che siamo in crescita e in controtendenza rispetto al dato nazionale. Il turismo nazionale non è ancora tornato ai livelli precovid, mentre noi li abbiamo abbondantemente superati dal 2022 e il 2023, con ogni probabilità, sarà l’anno record del turismo. Nel turismo, quando inizi a lavorarci, non vedi subito i risultati che arrivano col passaparola e i giudizi positivi. Il lavoro di organizzazione e coordinamento della rete di punti informativi che facciamo ora, pagherà nei prossimi anni. Ma già ora siamo più forti di prima, perché promuoviamo un territorio con 100 bei comuni e non più solo 50!

Rispetto al cosiddetto “turismo slow”, che potenzialità abbiamo?
La Ciclovia del Sole, ad esempio, è la nostra infrastruttura ciclabile principale ed è molto bella. Collega molti comuni, di cui la metà nel modenese e metà nel bolognese, parte da Mirandola e arriva praticamente a Calderara. E’ un prodotto turistico che lanceremo quest’anno con un tour operator che lo inizierà a vendere. Il turista non vede i confini amministrativi, dormirà una notte qui e una là, attraversando un unico territorio.

Uniti e più competitivi nel mercato globale, con l’aiuto dei voli low cost?
Modena è una città bellissima, ma il turista internazionale atterra all’aeroporto di Bologna e questo è l’esempio di una infrastruttura che è bene condividere. Il Museo Ferrari ha un numero di visite che nessun museo bolognese ha, neanche lontanamente: al Museo serve l’aeroporto e al tour operator che vuole portare turisti nel bolognese, serve proporre anche il museo Ferrari. Funziona e guarda caso, la presenza media del turista a Bologna, in 5-6 anni, è passata da 1,5 notti a quasi 3…

I turisti rimangono di più, ma cosa fanno e cosa vedono?
Vedono il Museo Ferrari, appunto, ma anche il centro di Modena e Bologna, trovano il Balsamico. Fanno l’esperienza del gelato alla Carpigiani, vedono casa Dalla o casa Pavarotti. Ci sono i cammini, le ciclovie, Rocchetta Mattei e Castelvetro, il vino buono e la pasta fresca! Quel che cerchiamo di fare, e ci stiamo riuscendo perché i dati lo confermano, è ampliare l’offerta. Se crei un pacchetto che nasce e muore tra Bologna e Modena, il turista rimane qui e qui porta ricchezza.

La formula Bologna-Modena funziona bene anche sul microturismo? Quanto sposta i modenesi a Bologna e viceversa?
Facciamo, due volte l’anno, una campagna di turismo di prossimità rivolta ai residenti che si chiama “Primavera fuori dal comune” o “Autunno fuori dal comune”. Sono 5 weekend a marzo e novembre, durante i quali gli attrattori turistici aprono a un prezzo calmierato. In primavera erano 15 proposte, in autunno 22. Con 10 € i modenesi visitano casa Dalla e i bolognesi entrano al Museo Ferrari. Da un lato hai un indotto che non c’era e dall’altro un cittadino più consapevole, che è sempre il miglior ambasciatore del proprio territorio. A primavera erano più di 1000 i cittadini, a novembre oltre i 1500.

Per chi vuole esplorare online, quali sono le pagine web da cercare?
Le migliori sono tre: Bologna Welcome, Modenatur ed eXtraBO, dedicata all’outdoor.

di Patrizia Palladino

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