Modena ad ottobre diventa la capitale europea dell’ambiente

Quali interventi sviluppare per contrastare la povertà energetica, come migliorare le infrastrutture per una mobilità sostenibile, con quali strategie promuovere la rigenerazione urbanistica. Sono alcune delle sfide che le città europee stanno affrontando, con progetti improntati alla sostenibilità, per contribuire alla lotta al cambiamento climatico e per una maggiore resilienza dei territori.

Tra il 17 e il 20 ottobre a Modena, con l’iniziativa “Grafting Cities”, si confronteranno su questi temi circa 400 rappresentanti di città di diversi Paesi che, come Modena, fanno parte di due reti europee: Climate Alliance e Energy Cities. Le iscrizioni sono aperte e il programma, in continuo aggiornamento, è disponibile su graftingcities.eu. L’iniziativa è promossa dal Comune, con l’ufficio Progetti europei e relazioni internazionali, in collaborazione con Aess, l’Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile.

La conferenza principale, aperta al pubblico, si svolgerà giovedì 19 ottobre (dalle 9.30, alla chiesa della Fondazione Collegio San Carlo) e sarà introdotta, insieme al sindaco Gian Carlo Muzzarelli dai presidenti delle due reti: i sindaci tedeschi di Heidelberg (Eckart Wurzner per Energy Cities) e di Colonia (Andreas Wolter per Climate Alliance).

Per discutere del ruolo delle città nella transizione climatica ed energetica interverranno esperti e rappresentanti di diversi Paesi europei, come Isadora Spillman-Schappel (University College London) o il sindaco di Krizevci in Croazia Mario Rajn. All’iniziativa partecipa anche l’assessora comunale all’Ambiente Alessandra Filippi, vice presidente di Energy Cities e componente del board di Climate Alliance, e interviene l’assessora ai Fondi europei e transizione ecologica del Comune di Bologna Annalisa Boni.

Il titolo completo dell’iniziativa è “Grafting Cities: cultivating our common future” e si riferisce, ispirandosi al glossario agronomico, alla volontà di “scrivere una nuova storia per il futuro delle città – spiegano i promotori – reiventandole sulla base di ciò che già esiste, rivelando come un luogo può prosperare costruendo sui suoi beni e adattandoli, trasformandole strada per strada, casa per casa e luogo per luogo per aumentare la diversità e la resilienza”.

Nei quattro giorni di lavoro sono previsti workshop e itinerari tematici a cura delle due reti europee, con approfondimenti e scambi di esperienze cui parteciperanno rappresentanti provenienti da città di diversi altri Paesi: dall’Austria alla Danimarca, dall’Olanda alla Francia, fino a Lussemburgo, Belgio, Portogallo, Cipro, Croazia, Bulgaria, Svizzera, Georgia e tanti altri.

Nella giornata di mercoledì 18 ottobre, le attività di Energy Cities, inoltre, si ispireranno alle “Città invisibili” di Italo Calvino, nel centenario della nascita dello scrittore che ha immaginato città fantastiche, con caratteristiche, storie e atmosfere uniche qui rilette in chiave di progetti per il futuro. Così il gruppo di lavoro Isaura si dedicherà alle idee per una città senza combustibili fossili, Andria la città delle comunità energetiche, con Ersilia si riflette sulla comunità locale coinvolta nella transizione, Euphemia si occuperà dei sistemi alimentari, Olinda dell’equità e della giustizia sociale, mentre Thekla, la città che Calvino immagina come in continua costruzione, avvolta in un ininterrotto cantiere, sarà il luogo in cui ascoltare la voce dei sindaci.

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