‘Una ripartenza da vivere insieme’, intervista al sindaco di Castelfranco Giovanni Gargano

Il Natale, i lavori in centro e nelle frazioni, ma anche la sicurezza e il progetto di rilancio di Villa Sorra. Sono solo alcuni dei temi che abbiamo trattato in una lunga chiacchierata con il sindaco di Castelfranco Giovanni Gargano, partendo dalla situazione legata alla pandemia. “L’andamento della pandemia a Castelfranco non è diverso dalle altre zone – ci spiega Gargano – per ora non ci sono criticità particolari né situazioni estremamente positive. La popolazione ha risposto bene alla campagna vaccinale e io non posso non ringraziare lo staff sanitario, che ha dato il pieno supporto al territorio e sta continuando a fare un lavoro incredibile, anche con il supporto delle associazioni. Possiamo dire che è stata data una risposta di comunità”.

In vista del Natale Castelfranco è tutta illuminata e si parla di ripartenza…
Si, abbiamo cercato di dare a questo periodo di festa un significato di ripartenza, ma con delle condizioni, la prima delle quali è che si riparta tutti insieme. Questa ripartenza non può non coinvolgere tutti. Per questo abbiamo messo le luminarie un po’ ovunque, dove era possibile farlo, e tutte uguali. Abbiamo poi creato, con il coinvolgimento di parrocchie e associazioni, una rete straordinaria di oltre 100 eventi che si svolgeranno nel periodo dicembre-primi di gennaio, con una risposta di comunità anche in questo caso davvero significativa. Il nostro slogan è “Natale con chi vuoi”, proprio perché l’importante è stare con gli altri.

I lavori del centro sono conclusi?
Si, con l’installazione degli arredi urbani i lavori si possono dire conclusi. Rimane ancora, per completare l’opera, la restituzione alla città del teatro Dadà, il cui intervento è tutt’ora in corso e mi auguro si possa concludere nella prima metà del 2022. Detto ciò ci stiamo già concentrando sul resto del territorio e nei prossimi mesi ci occuperemo in maniera molto importante delle dinamiche che stanno all’interno delle frazioni, che sono veramente tante e che hanno bisogno di avere attenzioni commisurate ad ogni singola realtà. Un conto ovviamente è una frazione con 500 abitanti e un altro è una di 7000 come Piumazzo che potrebbe quasi essere un Comune.

Uno dei suoi obiettivi è sempre stato il rilancio di Villa Sorra. Come siamo messi?
Incrociando le dita, nella prima parte del prossimo anno dovremo accantierare. Siamo in trepida attesa che la sovrintendenza e la commissione sisma approvino il progetto esecutivo che abbiamo mandato alla loro analisi. Una volta che avranno analizzato il tutto e ci daranno l’ok potremo partire con la gara per affidare i lavori e nel giro di sei mesi far ruotare le cazzuole e muovere un po’ di polvere.

Parliamo di sicurezza, come è la situazione e cosa si sta facendo?
Proprio qualche giorno fa siamo andati in giunta per approvare un progetto di implementazione cospicua del sistema di video-sorveglianza su tutto il territorio comunale, partendo dalle frazioni. Il progetto prevede una capillare presenza di telecamere soprattutto dove non ci sono, in particolare proprio nelle frazioni e nelle aree industriali come Cavazzona e Venturina. E’ un progetto a stralci che si spera possa essere finanziato anche dal ministero degli interni. Oltre alla tecnologia poi continuiamo a investire sulle persone, quindi sul tema della legalità e del controllo del vicinato, perché la sicurezza parte in primis dall’aspetto educativo delle persone e dal loro coinvolgimento nella comunità. Infine l’altro mio grande desiderio, che vorrei vedere realizzabile a breve, è una nuova caserma che elevi l’attuale tenenza dei Carabinieri a compagnia. Questa sarebbe la risposta più adeguata in termini numerici e di risorse umane da mettere a disposizione di tutto il territorio.

Il 18 dicembre inaugura il nuovo museo, una cosa importante per una comunità e la sua storia…
E’ vero, è un museo che da statico diventa dinamico e tecnologico e può attirare anche gente da fuori per visitarlo, oltre a far conoscere la nostra storia a chi abita il territorio. Siamo uno dei pochi comuni che, con il contributo della Regione, ha messo mano alla riorganizzazione del museo cercando anche delle connotazioni innovative. Quindi l’utilizzo delle immagini immersive, dell’audio, dello smartphone, per fare in modo che la visita sia anche emozionale e non solo nozionistica.

Chiudiamo con un altro progetto importante, quello del Liceo Ambientale. A che punto siamo?
E’ un indirizzo che, verosimilmente, vedrà la luce nel 2023. Nei giorni scorsi anche la commissione provinciale ha dato l’ok affinché possa essere attivato sul nostro territorio. Sarà il primo liceo ambientale pubblico in Italia e tra i pochi in Europa, di 4 anni con la possibilità poi di andare all’università. E’ qualcosa di estremamente innovativo che va a chiudere il percorso green della formazione di Castelfranco.

di Giovanni Botti

WP-Backgrounds Lite by InoPlugs Web Design and Juwelier Schönmann 1010 Wien