“I segreti non riposano in pace”, l’ultimo Giallo di Guicciardi con un nuovo commissario

Un nuovo commissario con un nuovo aiutante e una storia con un ritmo molto più intenso e dinamico, ambientata però sempre a Modena. Così potremmo descrivere in poche righe “I segreti non riposano in pace”, il nuovo romanzo giallo del modenese Luigi Guicciardi, che per la prima volta lascia momentaneamente a riposo il Commissario Cataldo. “E’ successo tutto in maniera abbastanza casuale – racconta Guicciardiavevo scritto questo romanzo un po’ di tempo fa, ma l’avevo lasciato nel cassetto. Poi ho pensato di mandarlo a un concorso nazionale, il premio Andrea Torresano che si svolge ad Asolo in provincia di Mantova, ed è arrivato primo. Il premio comprendeva una piccola somma in denaro e una pubblicazione presso questo editore mantovano e devo dire che sono molto contento della mia scelta. Il romanzo è partito piuttosto bene ed è già nelle prime posizioni della classifica di Amazon. Possiamo dire che è un unicum, con personaggi nuovi, e non so ancora se potrà avere un seguito”.

Il personaggio principale è il commissario Laudani, che caratteristiche ha rispetto a Cataldo?
In questo romanzo le sue caratteristiche si possono percepire poco, perché mi sono focalizzato soprattutto sull’intreccio, un intreccio più dinamico e drammatico rispetto alla media degli ultimi romanzi. Possiamo dire che Laudani è più giovane di Cataldo, è meno esperto, ma più dinamico, ed è un personaggio sostanzialmente solo. Ha un rapporto difficile con una donna, Annalisa, che in qualche modo si concluderà. Come Cataldo lavora alla questura di Modena e come fido collaboratore ha un altro personaggio nuovo, l’ispettore di polizia Luca De Robertis, che tra le altre cose è il primo ad apparire nel romanzo”.

Quindi è lui che chiama in causa Laudani?
Si, in pratica un ex compagno di scuola di questo De Robertis, che non godeva di una gran reputazione, lo contatta via mail chiedendogli un certo aiuto. Lui inizialmente non considera la cosa poi torna a pensarci su e lo va a trovare, ma scopre che è morto all’improvviso. Allora sentendosi anche un po in colpa, contatta il suo superiore, il commissario Laudani, e gli chiede di fare luce su una morte strana. Parte così l’indagine che all’inizio è tradizionale e li porta in un night di Modena in viale Corassori, che io ho chiamato Marlene, dove scoprono un certo giro ai margini della legalità da cui la vittima voleva uscire, perché si era innamorato, ricambiato, di una ragazza della Modena bene, figlia di un professore universitario, che aveva un cattivo rapporto con i genitori. Da qui l’indagine si complica, si passa al thriller e alla cosiddetta detective story, e compaiono anche i terroristi islamici che a Modena, nella realtà, si sono in certi momenti temuti, ma non si sono mai visti”.

Quindi possiamo dire che l’unica cosa che accomuna questo giallo con quelli di Cataldo è la città di Modena…
Si è così. I personaggi sono diversi, il ritmo è diverso, qui è più intenso con più drammaticità, più risvolti sessuali, più dinamismo con due filoni di indagine, più morti ammazzati e non un solo assassino o assassina. Modena però è sempre la stessa, è quella del centro storico, ad esempio c’è un albergo dove avvengono alcune azioni criminose in via Paolo Ferrari. C’è viale Caduti in Guerra, dove abita il boss della storia, c’è un avvocato ambiguo che abita in viale Ciro Menotti, ma c’è anche la zona di via Morane e c’è la Questura dove Laudani, come Cataldo, ha il suo ufficio”.

Quindi una Modena molto realistica…
Si una Modena realistica con un solo strappo alla regola perché ho impiantato dei grandi magazzini di sette piani, dove si parla di un possibile attentato terroristico islamico, in Corso Canalchiaro. Questi, ovviamente, non sono mai esistiti ed è la classica deformazione al reale che rientra in quel fenomeno psicologico che è la fantasia di ogni narratore”.

Per tanti anni hai scritto del Commissario Cataldo e del suo mondo, è stato difficile passare a un personaggio e a una storia molto diversi?
Si all’inizio non è stato facile e il sistema che ho usato io è stato di non focalizzarmi più di tanto sul personaggio, ma soprattutto sulla storia. Creare un personaggio nuovo, sbozzarlo, definirlo e caratterizzarlo è sempre un po’ più complicato perché quello vecchio ti rimane in mente e si rischia che venga fuori un po’ troppo simile”.

Le storie di Cataldo però non sono finite…
No rassicuro tutti i suoi fan che non morirà, ma tornerà ai primi di marzo con una nuova inchiesta, naturalmente ambientata a Modena in nuovi mondi. Sto parlando di quelli delle scuole di danza e delle assicurazioni, ma anche il mondo della ricostruzione post terremoto. Quindi Cataldo continuerà a indagare, almeno per un po’”.

Il nuovo romanzo è uscito anche in e-book?
Assolutamente si e devo dire che sta andando molto bene anche nella classifica degli e-book hard boiled”.

di Giovanni Botti

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