Il disco della settimana: Graham Nash ripropone live i suoi primi due album

Graham Nash – ‘Live Songs For Beginners-Wild Tales’

Del mitico quartetto californiano Crosby, Stills, Nash & Young, Graham Nash è sempre stato il balladeer dall’animo gentile, il “simple man who sing a simple song”, come si definì lui stesso in una celebre ballata, e anche per questo ha rappresentato per anni l’elemento equilibratore tra le forti e litigiose personalità dei membri del gruppo, almeno fino alle ultime liti (parliamo del 2013-14) che hanno chiuso, sembra definitivamente, una straordinaria avventura. Da solista Nash non ha registrato tanti album (soltanto sei in oltre 50 anni di carriera, l’ultimo dei quali, “This Path Tonight”, è datato 2016), ma in anni recenti, almeno prima della pandemia, ha suonato molto dal vivo, soprattutto in trio assieme al chitarrista Shane Fontayne e al tastierista Todd Caldwell, già nella band di Stephen Stills.

Nel 2019, però, il musicista inglese trapiantato da anni in California ha tenuto anche alcuni concerti con una band allargata nei quali ha rifatto integralmente i suoi due primi album, “Songs for Beginners” (1971) e “Wild Tales” (1973), decisamente i più ispirati della sua carriera. Da quei concerti è tratto il nuovo album al vivo, il primo di Nash come solista, nel quale i 20 brani dei due dischi, alcuni dei quali molto famosi, vengono rinfrescati a dovere e suonano ancora attualissimi. Un live davvero bello, nel quale l’ormai ottantenne artista dimostra di cantare ancora piuttosto bene e la band dietro di lui riesce a rivestire le canzoni di un suono splendido.

Tra i brani maggiormente rinvigoriti dalla nuova veste c’è sicuramente “Better Days”, una tipica ballata di Nash chiusa, in questa versione, da un delicato assolo di sax (lo stesso Todd Caldwell). Bellissima anche la classica “Chicago/We Can Change the World”, con un ritmo più incalzante dell’originale. Tosta e potente è la nuova versione di “Wild Tales”, che apriva l’omonimo album del 1973, mentre “You’ll never be the same”, guidata dalla pedal steel di Thad DeBrock, è una deliziosa ballata country che si canticchia volentieri. Una prova quindi molto positiva in attesa di quel nuovo album in studio di cui si parla da tempo.

di Giovanni Botti

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