“Dialogo a più voci”, un appuntamento in streaming ricordare l’eccidio delle Fonderie

C’è qualcosa di sinistro nella parola eccidio, che a me ha sempre fatto venire i brividi. E non solo perché è una parola che si porta dietro orrore e dolore, dal momento che rappresenta la morte violenta di tanta gente innocente, due cose che già basterebbero a far star male chiunque. Mi vengono i brividi per quanto quella parola ha di solito a che fare con altri due concetti complessi, importanti e fragili. Il Segreto e la Memoria. O meglio, la sua mancanza”. Sono parole prese da “Fonderie 9 Gennaio 1950” scritto da Carlo Lucarelli, che, chiamato ad interpretare, a ricostruire per un evento pubblico, l’eccidio delle Fonderie modenesi, ha prodotto un racconto capace di trascinare con sé gli ascoltatori, rendendoli quasi testimoni dei fatti.

Alla fine del racconto – commenta Metella Montanari, Direttrice dell’Istituto Storico di Modena – quello che rimane scoperta sotto gli occhi del pubblico è infatti una realtà squadernata. Ed è in questa operazione di svelamento, che sta la forza del racconto di Lucarelli, la storia di come un semplice fatto possa diventare un evento simbolico collettivo. Un evento riconosciuto e riconoscibile da tutti, ma a cui mancava, nonostante non siano mai venute meno le celebrazioni annuali, le ricostruzioni storiografiche, il ricordo dei familiari e degli amici, un racconto pubblico che ne mantenesse viva e intensa l’emozione e il messaggio”.

Dunque sabato 9 gennaio, in “Dialogo a più voci”, sarà lo stesso Carlo Lucarelli, dalle ore 18, assieme a Paolo Nori e con Marco Dieci alla chitarra, ad illustrare le motivazioni poetiche e le scelte fatte nella realizzazione dello spettacolo Fonderie 9 Gennaio 1950, andato in scena lo scorso anno alla Tenda il quale, a seguire, verrà riproposto in streaming dalle ore 18.30.

Raccontare il 9 gennaio 1950 non era evidentemente un progetto semplice – conclude Metella Montanari – perché non volevamo una mera ricostruzione storiografica da affidare a un interprete, ma mettere in luce ciò che in essa vive come significato profondo dei protagonisti, come investimento etico di una collettività, come potenza narrativa svincolata dalla contingenza storica” da qui l’idea di affidare a Lucarelli la realizzazione di questo testo che, grazie alla collaborazione tra Istituto Storico di Modena, Centro Documentazione Donna e Comitato per la storia e le memorie del Novecento del Comune di Modena con il sostegno di Fondazione di Modena, nell’ambito del progetto “RIVOLUZIONI: persone, luoghi ed eventi del Novecento tra crisi e trasformazioni”, sarà proposto domani in diretta streaming su Youtube Progetto Rivoluzioni – Facebook Istituto storico Modena – Facebook Centro Documentazione Donna.

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