Il Festival Play, 13ª edizione: tre giorni di sfide, novità, ospiti ed eventi

Ogni edizione più ricca, ogni anno più grande e sempre più attenta a coinvolgere tutti. Questa 13ª edizione di Play strizza l’occhio in particolare al mondo delle famiglie, anche quelle con bambini piccoli, che trovano un intero padiglione dedicato a chi si avvicina per la prima volta al mondo dei giochi da tavolo. Particolarmente indicate per coinvolgere bambini e ragazzi di tutte le età sono le proposte di importanti enti nazionali come l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucelare (INFN) e l’OGS di Trieste, ovvero l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale. Da segnalare che Play ospita la più grande avventura multitavolo di ruolo mai organizzata in Italia: “Planetary Journey: ritorno alla terra”. Il gioco, sviluppato da INAF in collaborazione con l’associazione Genitori di Ruolo, vedrà impegnati 143 ragazzi di 11 anni che, tra esopianeti e tempeste solari, lo sperimenteranno in fiera.

Quest’anno ai tradizionali partner come Haba, Djeco e Clementoni  si affiancano Baba Libri con la trasposizione dei loro libri in giochi, e Hasbro Gaming con gli intramontabili Monopoly e Cluedo, ma anche uno spazio dedicato ad Avalon Hill e Dungeons & Dragon con un’area completamente riservata al gioco di ruolo più famoso di sempre. E’ presente anche un vasto spazio a cura del Cento Sportivo Italiano (CSI), che ha inaugura una sezione tutta dedicata al mondo del gioco da tavolo.

Una novità di questa edizione è lo spazio dedicato al “gioco per due”: complice l’isolamento forzato di questi ultimi due anni è aumentata la richiesta dei giochi da fare in coppia e Play ne propone un’attenta selezione. Accanto a questa nuova sezione debutta anche quella dedicata ai Trading Card Game come Fantasy Riders, Final Fantasy, Pokemon, Yu-Gi-Oh e Magic! sia con aree di gioco che uno spazio per comprare, vendere e scambiare carte con altri appassionati.

Al festival c’è un’intera area dedicata ai board game storici, che ricostruiscono in maniera accurata vicende del passato, utili per comprendere il presente; da qui passeranno oltre 60 classi per un totale di circa 1.300 studenti: per loro sarà una lezione di storia molto particolare, che non dimenticheranno facilmente. Play è anche attualità: in un momento in cui la guerra torna a essere molto presente nelle nostre vite, il festival le dedica momenti specifici di riflessione ludica. Sono in programma partite dimostrative di “This War of Mine”, il gioco che racconta la guerra dal punto di vista dei civili, ispirato alle vicende dell’assedio di Sarajevo, di cui ricorre quest’anno il 30° anniversario. Si può provare anche “Prima vennero”, che racconta la storia di un gruppo di fuggitivi nella Berlino del 1942: si tratta di un gioco di ruolo immersivo in cui si gioca bendati, guidati da tracce sonore interattive.

Immancabile l’Area Librogame, riservata al mondo del libro-gioco, nata dalla collaborazione con Librogame’s Land, la community italiana più grande di appassionati di librogame: l’area è arrichita da seminari educational in tema e momenti di incontro e riflessione sulla rinascita di questa grande passione; una grande novità del 2022 è il Premio Librogame Magnifico che incorona il libro migliore votato direttamente dal pubblico della community di Librogame’s Land.

Nell’area esterna tra LARP e miniature
L’area esterna ai padiglioni è dedicata ai LARP (Live Action Role Play), ovvero i giochi di ruolo dal vivo, in cui i partecipanti interpretano i personaggi, rappresentando le situazioni fittizie nello spazio reale che li circonda: costumi, equipaggiamento, scenografie sono accuratissimi e rigorosamente a tema con l’ambientazione del gioco, sia essa storica o di pura fantasia.
Nella zona all’aperto si può provare anche il Beer Painting, ovvero il modo più divertente di sperimentare la pittura di miniature assieme a un sacco di altre persone: ai partecipanti viene fornita una miniatura, un pennello e un buon bicchiere di birra de “La Tana dell’Elfo” assieme a colori, acqua e altri accessori utili e il lavoro finale sarà giudicato da una commissione ad hoc.

I VIP del gioco (e non solo) a Play
Sono oltre 40 gli ospiti illustri che intervengono a Play con incontri, visite agli stand, tavole rotonde, sessioni di gioco. Volko Runke, game designer e analista della CIA, è noto soprattutto per aver progettato la serie COIN di GMT sui conflitti insurrezionali o asimmetrici che ha rivoluzionato il wargame; Runke interviene ne “La storia in gioco”, Seconda Conferenza Annuale su Gioco e Public History; l’appuntamento appropfondisce il rapporto dei giochi con la Storia: un legame complesso, che offre svariati spunti di riflessione, dalla narrazione che si costruisce al suo interno, alle nozioni che è in grado di trasmettere, all’interesse per il tema trattato che inevitabilmente il gioco suscita nei giocatori, fino all’idea del gioco stesso come interpretazione e fonte storica (venerdì 20 maggio ore 10, Sala 50).

L’astronomo Luca Perri e il giornalista e divulgatore Adrian Fartrade sono in fiera con la tavola rotonda dedicata a “Scienza: comunicazione, divulgazione ed educazione” per capire come superare l’approccio dei percorsi scolastici dove spesso la scienza è raccontata come un libro fatto e finito (sabato 21 maggio ore 15 in Galleria). L’indagatore dell’insolito Massimo Polidoro è conosciuto a livello internazionale per le sue indagini su teorie del complotto, bufale e presunti misteri e ha co-fondato il CICAP (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze): a Play parla di “Misteri e indagini tra gioco e realtà” (sabato 21 maggio ore 11 in Galleria).

Kathryn Hymes e Hakan Seyalıo?lu sono i co-fondatori di Thorny Games, uno studio di design di giochi pluripremiato con sede a Washington D.C.: i loro giochi disponibili in italiano includono Dialect e Sign.

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