Museo Civico, un percorso sonoro al Lapidario romano

Al Lapidario romano del Museo Civico di Modena, nel cuore del Palazzo dei Musei, i monumenti funerari raccontano storie di donne e uomini vissuti ai tempi di Mutina. Sono militari, imprenditori, artigiani e commercianti, ex schiave che hanno affidato il ricordo delle loro vite alle iscrizioni che oggi diventano sussurri nel percorso sonoro che apre al pubblico venerdì 30 giugno alle 18. Fino a domenica 2 luglio, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19), a ingresso libero, i partecipanti potranno ascoltare le voci di questi antichi cittadini attraverso cuffie wireless fornite dal Museo Civico, camminando nel Lapidario, al piano terra di Palazzo dei Musei (ingresso sia da largo porta Sant’Agostino 337 sia da viale Vittorio Veneto 5).

A partire dal 3 luglio, il percorso sonoro continuerà a essere fruibile gratuitamente da smartphone: sarà sufficiente inquadrare il QR code all’ingresso del Lapidario (disponibile in italiano e in inglese). Il Lapidario si può visitare dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 19; domenica e festivi dalle 9.30 alle 19.30. Il progetto, a cura del Museo Civico in collaborazione con l’agenzia Intersezione, è stato realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna ed era stato avviato in occasione dell’edizione 2022 del Festival Filosofia, dedicato al tema “giustizia”, col percorso sonoro intitolato “Schiavitù e giustizia nel mondo romano” di cui l’attuale attività rappresenta un aggiornamento e un ampliamento. Approfondimenti online sul sito del Museo (www.museocivicomodena.it).

I testi sono di Laura Parisini e Silvia Pellegrini. Le voci degli antichi Mutinenses sono state affidate agli attori Cristina Carbone, Angelo Argentina, Saverio Bari, Arnold Ermini, Marco Manchisi, Santo Marino, Riccardo Palmieri. La versione in lingua inglese è stata realizzata dagli attori madrelingua dell’associazione culturale Modena Theatre Workshop.

Il Lapidario Romano arricchisce la sezione romana de del Museo Civico di Modena con testimonianze monumentali delle necropoli di Mutina venute in luce dal secondo dopoguerra a oggi ed esposte al piano terra del Palazzo dei Musei. I monumenti attestano la ricchezza raggiunta dall’antica città di Modena e, attraverso i messaggi tramandati dalle epigrafi, forniscono un affresco sul variegato tessuto sociale della città.

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