Teatro: al Comunale Pavarotti-Freni la Giovanna d’Arco di Verdi

(Foto Teatro Comunale)

Dicevano che “Giovanna d’Arco” fosse la meno riuscita delle opere di Giuseppe Verdi. Non è così, tanto che lo stesso compositore di Busseto la considerava al contrario l’opera migliore da lui scritta, perlomeno fino al 1845. Una preziosa occasione di riscoperta viene messa in campo dal Teatro Comunale Pavarotti-Freni con un allestimento che vede alla direzione d’orchestra Roberto Rizzi Brignoli e alla regia Paul-Emile Fourny, in scena venerdì 19 novembre alle 20 e domenica 21 novembre alle 15.30. Con “Giovanna d’Arco” il Teatro Comunale prosegue in tal modo nella volontà di riportare in scena pagine meno rappresentate del repertorio lirico; il titolo, frutto della coproduzione fra il Comunale e I Teatri di Reggio Emilia, arriva nella città della Ghirlandina dopo un lungo periodo di assenza che risale alla stagione lirica 1979-1980.

Caratteristica di questo allestimento è l’ambientazione scenica attraverso l’uso innovativo di effetti e proiezioni video. “Quest’opera”, spiega il regista Paul-Emile Fourny, “comprende una grande successione di scene in diversi luoghi: il villaggio di Dom-Remy, la foresta, i campi di battaglia, il castello, la cattedrale. In termini di set costruiti, questo rappresenterebbe un compito molto pesante e complicato. Abbiamo quindi optato per l’idea del video, che ci permette di spostarci rapidamente da un luogo all’altro”. La parte musicale dello spettacolo è affidata a Roberto Rizzi Brignoli, artista di fama internazionale che vanta collaborazioni con il Teatro alla Scala, l’Opera di Roma, il Teatro Verdi di Trieste, il Rossini Opera Festival, lo Sferisterio di Macerata, l’Opera di Francoforte, l’Opera di Bilbao, La Fenice di Venezia e il Deutsche Oper di Berlino.

Il personaggio di Giovanna è affidato a Vittoria Yeo, soprano allieva di Raina Kabaivanska che ha già interpretato il ruolo al Festival Verdi di Parma e che si è esibita sotto la direzione di Riccardo Muti al Festival di Salisburgo e con la Chicago Symphony Orchestra. Nel ruolo di Carlo VII Amadi Lagha, già applaudito al Puccini Festival di Torre del Lago, all’Arena di Verona, al Teatro Carlo Felice e al Savonlinna Opera Festival. Giacomo sarà interpretato da Devid Cecconi, baritono protagonista a Modena nella recente produzione di “Rigoletto” e attivo in teatri quali l’Opera di Roma, il Bayerische Staatsoper, il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro Massimo di Palermo e il Teatro alla Scala di Milano.

Due parole sulla trama della vicenda. Siamo nel 1429, nel villaggio di Dom-Remy. Il popolo piange le sorti della Francia: re Carlo VII, dopo avere sognato la Vergine che lo invitava a deporre le armi, decide di abdicare. Spinta da un gruppo di angeli che le sono apparsi in sogno, Giovanna persuade il re Carlo VII a metterla al comando delle truppe francesi, che poi conduce alla vittoria contro gli inglesi. Sospettata però di stregoneria da suo padre Giacomo, viene da lui consegnata al nemico per essere bruciata sul rogo. Giovedì 18 novembre, alle ore 18, nel ridotto del Teatro (ingresso da via Goldoni 1), il critico Oreste Bossini presenterà l’opera al pubblico per “Invito all’Opera”. Ingresso libero. Informazioni e biglietteria: 059.2033010, biglietteria@teatrocomunalemodena.it

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