Teatro: allo Storchi Mario Martone porta in scena “Il filo di mezzogiorno” di Goliarda Sapienza

Fino al 23 gennaio il Teatro Storchi propone “Il filo di mezzogiorno”, il nuovo spettacolo di Mario Martone, alle prese l’universo della grande scrittrice Goliarda Sapienza (1924-1996). In scena Donatella Finocchiaro e Roberto De Francesco (nella foto). Donna fuori da tutti gli schemi e anche dalle ideologie politiche del suo tempo, Goliarda Sapienza fu prima partigiana, poi femminista, sempre controcorrente e contro il conformismo, lottando prima di tutto attraverso la sua scrittura. Riadattato per il teatro da Ippolita di Majo, il romanzo autobiografico “Il filo di mezzogiorno” (pubblicato nel 1969) è un corpo a corpo con i propri ricordi: Goliarda Sapienza, dopo un periodo di depressione sfociato in un tentativo di suicidio, venne ricoverata in una clinica psichiatrica dove fu sottoposta a numerosi elettroshock.

Il racconto si snoda seguendo il filo delle sedute come una sorta di presa diretta del percorso terapeutico che ha guidato Goliarda dalle tenebre della mente alla luce della coscienza e al recupero della propria identità. Con straordinaria dovizia di particolari la scrittrice insegue schegge della memoria, le sensazioni che riportano ad affiorare stralci di vita vissuta e pensata, l’intrecciarsi doloroso e struggente delle dimensioni temporali passate. Ad accompagnarla c’è uno psicanalista, ‘un dottore dei pazzi’: va lì tutti i giorni alla stessa ora, le 12. Martone, Finocchiaro e De Francesco ci guidano nel labirinto della mente della Sapienza attraverso una drammaturgia fluida e struggente, lirica e analitica. I piani del racconto si intersecano continuamente: l’infanzia in Sicilia, l’arrivo al continente e l’esame all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma, il fascismo, la prigione, la scrittura affiorano in un flusso narrativo che rimanda al cinema. Ne “Il filo di mezzogiorno” tutto questo accade nel presente continuo del mondo interno di Goliarda: il luogo dell’azione è il tempo dell’analisi, intessuto di regressione, rievocazioni, proiezioni, transfert, dove i vivi e i morti si incontrano di nuovo, mentre i fantasmi dei desideri indicibili e l’eco delle emozioni segrete si rincorrono nell’unico luogo in cui è possibile accarezzare le ferite dei sogni.

Tirando un filo per districare la matassa dei ricordi avvinghiati nella mente violentata di Goliarda, tra la donna e il dottore emerge pian piano la forza incandescente di una relazione salvifica e distruttrice al tempo stesso, che da terapia si fa impetuoso contagio psichico. Avviene così un ribaltamento di ruolo, e lo psicoanalista, tanto solido nella parola quanto fragile nel cuore, si ritrova accartocciato dalla forza tellurica di Goliarda. Da questo scontro violento tra la ragione scientifica macchiata di paternalismo e il desiderio di libertà di una donna ferita che è riuscita a ricostruirsi, il dottore scappa mentre Goliarda esce sanguinante, ma di nuovo padrona della sua disperata vitalità. Info e biglietti: 059.2136021

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