Da Modena a Sassuolo con l’Alfa 2: l’intervista a Giuseppe Poli

E’ nuovo fiammante, bello, sicuro ed è solo il primo dei due Etr243 ‘Alfa 2’ attesi per la linea ferroviaria Modena Sassuolo, ma… perché c’è un ma. Con Giuseppe Poli, ex dipendente FS, Responsabile Trasporti Federconsumatori e già Presidente del Comitato regionale utenti ferrovie E.R. scopriamo quali novità attendono i passeggeri.

Modena Sassuolo, una linea che non gode di grande fortuna?
Io direi piuttosto che non dà le risposte che la società richiede, non per questo, però, dobbiamo ricorrere ad altri espedienti o spingere sull’auto privata. Dobbiamo usare al meglio quel che abbiamo la fortuna di avere, cioè questa linea ferroviaria! E’ una delle dieci linee regionali e ha potenzialità enormi sempre più evidenti. L’affluenza media nel giorno feriale supera i 2500 passeggeri, nel 2016 sono stati 2800 e 2700 nel 2017.

Studenti e lavoratori per lo più?
Sì e sono numeri già buoni per una linea regionale su cui, però, servirebbe investire soldi e impegno per renderla all’altezza dei tempi, anche in tema di sicurezza…

Perché temete che i nuovi treni possano avere, come effetto indesiderato, un disagio per i passeggeri?
A bordo dei nuovi treni c’è un sistema di sicurezza che andrà installato anche sui 19 km di linea, il controllo marcia treno, che accerta che i comandi impartiti dal macchinista corrispondano al sistema di segnalamento su linea. Se ho un segnale rosso sulla linea, il treno si deve fermare. Se non lo fa, entra in funzione il blocco automatico.

Quel sistema avrebbe evitato l’incidente del 2016 in Puglia?
Sì, 23 morti che si potevano evitare se fosse stato attivo. Quell’incidente ha reso evidente la necessità di adeguare anche le linee regionali ai più alti parametri di sicurezza, questo crea anche problemi, però, e tra questi ci sono i maggiori tempi di percorrenza.

In che modo il sistema incide sui tempi?
Quando si inverte la direzione di marcia, il macchinista ha bisogno di più tempo per attivare sull’altra testata il nuovo sistema di sicurezza. Purtroppo i tempi aggiuntivi rischiano di scaricarsi sulla frequenza delle corse. Una prima proposta prevedeva la soppressione di alcune fermate, ma i Comuni si sono opposti, anche a fronte delle 250 soppressioni nel 2017 e del parametro puntualità disastroso (80% contro il 97% previsto dal contratto). TPER propone ora di risolvere con il cadenzamento a 40 minuti, anziché a 30 come è ora, aggiungendo corse di sera.

Sui nuovi orari, Federconsumatori propone di consultare gli utenti…
Sì, perché se saltano delle corse, mi devo porre il problema di chi non potrà più contare su quelle corse. Prenderà il treno prima o la macchina? Servono soluzioni gradite alla maggior parte di utenti e che, anzi, ne attraggano di nuovi! Sul nuovo orario del prossimo 15 settembre, non ci stiamo a essere informati a cose fatte! Sarà necessario valutarne, tempestivamente, efficacia e ricadute, anche con forme di consultazione online degli utenti.

Utenti che, davvero nonostante tutto, aumentano…
Sì! Abbiamo la fortuna di avere una strada ferrata su sede propria, non dobbiamo rinunciarvi né svenderla a favore di alternative difficili e costose. La struttura c’è e i nuovi treni sono in arrivo, ora bisogna metterci i soldi che servono.

A quanto ammonterebbe l’investimento?
Si parlava di 70/80 milioni.

Il prossimo treno, dopo Alfa 2, quando arriva?
A settembre, appena ci sono le condizioni per attivarlo. I treni nuovi, più sicuri e confortevoli, sono certamente un’opportunità, ma bisogna risolvere con orari e corse. Il passaggio a 40 minuti, inoltre, farebbe saltare le coincidenze con la Modena Carpi che sono cadenzate alla mezzora.

Ma ci sono anche i problemi ai passaggi a livello…
I passaggi a livello sono di per sé una turbativa e l’unico passaggio a livello buono è quello che non esiste! Bisogna andare verso la loro soppressione e, per farlo, occorrono finanziamenti. Non ci sono alternative, se vogliamo un servizio efficiente bisogna farlo, perché così non va. Necessario anche lavorare sull’accoglienza alle fermate…

La Modena Sassuolo è molto usata da chi ne ha necessità, perché studente o senza auto. Il traffico inquina e ci fa ammalare, non sarebbe ora che il treno diventasse anche una scelta?
Abbiamo bisogno di questo collegamento, perché ha un suo scopo e risponde anche a quel target di utenza. Siamo partiti chiamandolo ‘il trenino dal cucc’, perché partiva da Sassuolo con una spinta e, a 20/30 km orari in pendenza, arrivava a Modena. Poi qualcuno ha cominciato a chiamarlo Gigetto ma, se lo chiami così, una gran fortuna non ce l’avrà! Cominciamo a chiamarlo Treno, un serio mezzo alternativo e sostenibile per il trasporto collettivo, mettiamoci i soldi che servono e usiamolo davvero! Smettiamo di trattarlo come un oggetto di chiacchiere da bar…

di Patrizia Palladino

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