Cinema, la riapertura dell’Arena: intervista al coordinatore Nicolò Flace

Modena e il cinema si sono amati per un intero secolo, fin dalle prime epiche proiezioni al Teatro Storchi alla fine dell’Ottocento. Poi, al cambio di millennio, rapidamente, il vento è cambiato e un numero impressionante di sale ha cominciato a chiudere i battenti, anno dopo anno. Qualche nome, con effetto Amarcord assicurato? Beh, in centro c’erano il Metropol, lo Splendor, il Capitol, il Principe, l’Olympia, l’Embassy. Appena fuori dai viali il Nuovo Scala, ma l’elenco potrebbe continuare. Hanno tenuto botta l’Astra, le sale d’essay Truffaut e 7b, e il Raffaello. Nel frattempo si è aggiunta la multisala Victoria.

E il Cinema Teatro Arena, quello di via Tassoni 8? Ebbene, dopo anni di chiusura, ha appena riaperto, fresco di elegante ristrutturazione e con un’idea di apertura alla città, come spiega Nicoló Flace, coordinatore dell’intero processo di recupero e della programmazione che verrà. “È stata una riqualificazione mirata: siamo intervenuti dove pensavamo ce ne fosse bisogno, per esempio rifacendo il pavimento del palco, perché è molto capiente, circa 200 metri quadri, e si potrà prestare a spettacoli e a incontri. All’ingresso invece il pavimento è quello originale”.

Quindi non pensate solo alla proiezione di film?
Questa è senz’altro una sala predisposta per la visione. Oltre 400 poltrone comode. Lo schermo è stato ingrandito, e anche di molto. Il proiettore è in 4k, per dire che abbiamo fatto notevoli migliorie dal punto di vista tecnologico. L’audio è un dolby surround nuovo di ultima generazione, insomma abbiamo posto tutte le condizioni per una visione di grande qualità. Dal punto di vista dell’impiantistica, non abbiamo assolutamente lesinato.

Ma…
Ma l’idea è quella di riuscire a ospitare spettacoli dal vivo e di accompagnare la fruizione del singolo lungometraggio con incontri con l’autore. Pensiamo anche a una serie di incontri, che abbiamo definito di avvicinamento al pubblico della città, anche e soprattutto per capire e intercettare le esigenze della città. In questi giorni abbiamo attivato le pagine social, Instagram, Facebook, e anche un sito internet predisposto perché possa essere accompagnato da una newsletter per fidelizzare e tenere informati i cittadini appassionati che vorranno seguire la nostra proposta. E c’è un team di persone che potrà occuparsi della programmazione degli spazi e che ha voglia di lottare perché questa scommessa venga vinta.

La hall comprende anche un bar e una vera e propria cucina. Si potrà anche cenare, quindi?
Sì, è una cucina attrezzata, c’è lo spazio, ci sono i tavolini, quindi pensiamo a un bar e a un punto ristoro che possano funzionare sia di giorno che di sera.

Nicoló è il nipote della proprietaria, Anna Maria Limongelli, vedova di Giulio Cuoghi, la quale confessa di aver spinto per la riapertura proprio “in memoria di mio marito, per la sua passione. Ho fiducia in mio nipote, è giovane e serio. Mi piacerebbe che per questa sala così bella venissero anche da fuori: da Bologna, per esempio. C’ero quando il cinema venne inaugurato nel 1956: la serata con Mike Bongiorno. Mike era il presentatore più in dell’epoca. Purtroppo non trovo più le foto, ma se dovessero spuntar fuori…”

Torniamo a Nicolò: ha un ricordo della sua prima volta in questo cinema?
Sì, nel 1997, e penso che fu il primo film in assoluto che vidi al cinema. Ricordo bene che c’erano ancora le poltroncine di legno. Qual era il film? Armageddon. Mio fratello più piccolo si prese una paura incredibile e fu costretto a uscire prima. Poi ne ho visti tanti altri fino ai primi anni 2000, fino alla chiusura.

Insomma pensate di vincere questa scommessa?
Sono molto fiducioso. Secondo me a Modena c’è bisogno di una sala come questa, così come la stiamo immaginando. Una sala che ha le sue radici nel passato, ma si apre al presente e al futuro. Non nego che tengo molto al legame e alla partnership con il Comune, e penso in particolare all’assessore Bortolamasi. Noi vorremmo aprire le porte al pubblico e prevedere un dialogo con questo pubblico. Metterci in rete con l’area, e quindi con il Palazzo dei Musei, appena ampliato, e soprattutto con la grandissima scommessa dell’ex Sant’Agostino, con Ago.

Parcheggio non ce n’è molto, vero?
Sembra che non ce ne sia molto, ma intanto sarebbe bello vedere molta gente che viene al cinema in bicicletta, in secondo luogo abbiamo la fortuna di trovarci a soli 300 metri dal Novi Park, con il quale pensiamo di siglare un accordo, magari per uno sconto sia nella fascia diurna che in quella notturna. E quando ci saranno eventi di richiamo, potremo pensare a navette ad hoc per trasportare il pubblico.

di Francesco Rossetti

WP-Backgrounds Lite by InoPlugs Web Design and Juwelier Schönmann 1010 Wien