Dallo Spid al Web, l’alfabetizzazione informatica degli ‘over’. Intervista a Stefano Marani di Civibox

A fronte di una tecnologia in costante e rapidissima evoluzione, tutti fanno uno sforzo per tenersi al passo, ma gli anziani di più. Il digitale è una sfida continua, una continua richiesta di adeguamento a cui rispondono in un misto di senso del dovere e curiosità. Stefano Marani è il presidente di Civibox, associazione di promozione sociale che diffonde la cultura digitale e collabora con il Comune nella gestione dei Net Garage. Da dieci anni si occupa di alfabetizzazione informatica, uso dello smartphone, grafica e video editing. Tiene corsi ai quali partecipano giovani, adulti e anziani, accomunati dall’obiettivo di avvicinarsi al digitale e alle potenzialità che offre. Promossi dall’Assessorato alle Politiche Giovanili, i Net Garage forniscono, oltre ai corsi, un supporto per l’accesso online ai servizi, per l’iscrizione alle scuole, la partecipazione ai bandi e altro ancora.

Gli utenti dei vostri corsi coprono praticamente tutte le fasce di età. Riguardo agli anziani in particolare, quali esigenze emergono?
Tra i corsi rivolti a loro, senza dubbio quello sullo smartphone è diventato quasi indispensabile, in particolare per imparare a usare lo Spid. Prendere appuntamento all’anagrafe, fare il passaporto o consultare il Fascicolo Sanitario, tutto si sta progressivamente spostando sul digitale e lo smartphone è sempre più necessario. Facciamo corsi anche sull’uso del computer e se alcuni vengono per imparare programmi diversi da quelli che usavano al lavoro, altri chiedono di imparare a scrivere, navigare e utilizzare la mail. Ultimamente stiamo puntando molto sui Cloud.

E le difficoltà maggiori che incontrano?
L’uso dello Spid è quello che crea più difficoltà negli anziani. Tutto sommato attivarlo è semplice, ma i problemi veri iniziano dopo. Si rivolgono a noi per installare la App e imparare a usarla. L’accesso tramite Spid è un ottimo esempio di tecnologia al servizio dei cittadini, ma resta da completare la formazione su come usare questa nuova possibilità.

Chiedono di imparare anche per comunicare, coltivare interessi o informarsi?
Oltre alla necessità di adeguarsi alle novità, la tecnologia è vista e vissuta anche come uno strumento, ad esempio, per mantenere i contatti. Whatsapp è una delle applicazioni che riescono a utilizzare meglio, così come se la cavano anche con le mail e la navigazione. Una parte importante dei nostri corsi è dedicata al rischio truffe, che è un grosso problema per tutti, non solo per loro.

Molti lo usano solo per telefonare o mandare messaggi, ma lo smartphone sembra travolgerli con una miriade di funzioni ‘inutili’, è così?
Sì, alcuni nemmeno lo vorrebbero, però siccome gli è stato dato, regalato o un po’ imposto, vengono da noi per dimostrare che riescono a usarlo, è una specie di sfida.

Qual è la cosa più difficile da imparare? Penso al modo di toccare lo schermo, che non è come schiacciare un bottone, o alla difficoltà di capire come funziona…
La difficoltà del tocco c’è in tutte, tutte, le persone avanti con l’età. Qualcuno tocca lo schermo con due dita e quindi non succede nulla, qualcun altro, navigando, tocca per sbaglio ‘qualcosa’ e gli si apre il mondo e allora si blocca. Poi c’è il problema di quando lo schermo va in stand-by e tieni premuto troppo a lungo l’accensione, per cui invece di riaccenderlo, lo spegni. Complessi sono anche i passaggi tra applicazioni, così come il grande capitolo delle ‘Impostazioni’ che restano per molti, e non solo per gli anziani, un enorme mistero! Di fronte ai problemi, alcuni provano a risolverli mentre altri si bloccano spaesati, perché non capiscono dove sono e come ci sono arrivati.

Tra le motivazioni che li spingono a frequentare c’è anche il timore di restare esclusi, tagliati fuori dalle novità e, per contro, il desiderio di inclusione?
Sì, qualcuno si sente obbligato e ne farebbe volentieri a meno, ma la direzione in cui va la società impone questa scelta. Altri, invece, usano volentieri i social per coltivare interessi e contatti o per informarsi. Quando qualcuno è tentato dall’idea di arrendersi, ripartiamo da lì, dai suoi interessi, per mostrare che la tecnologia può essere una grande risorsa.

Parlando di alfabetizzazione informatica, viene per forza alla mente il maestro Manzi di ‘Non è mai troppo tardi’…
Certo e, tra l’altro, alcune persone lo nominano proprio, per il fatto di imparare a fare una cosa, da anziani e partendo da zero.

Su www.comune.modena.it/informagiovani/rete-net-garage, le informazioni su indirizzi e orari dei cinque Net Garage di Modena.

di Patrizia Palladino

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