L’Inglese? E’ meglio impararlo da piccoli. Ne parliamo con la pedagogista Cristiana Gattai

L’inglese è la terza lingua più parlata al mondo dopo il cinese e lo spagnolo, ma è di gran lunga la più utilizzata negli scambi internazionali, per comunicare tra persone che provengono da paesi diversi. E’ la lingua della diplomazia, del mondo scientifico, del turismo, ma è anche la lingua che domina sul web, senza contare l’enorme quantità di termini inglesi che sono entrati ormai nell’uso quotidiano. Ci sono, insomma, molte buone ragioni per imparare l’inglese e impararlo fin da piccoli, è meglio. Ne parliamo con la dott.ssa Cristiana Gattai, pedagogista e coordinatrice dei Servizi Prima Infanzia della Cooperativa Società Dolce (www.societadolce.it).

A quale età è appropriato iniziare l’apprendimento di una lingua straniera?
Più piccoli si è, meglio è! Per i bambini è molto più semplice apprendere una lingua perché si accostano alla fonologia in modo sensoriale, attraverso l’udito. Ascoltando e ripetendo le parole attraverso i suoni, il bambino apprende in modo immediato, potendo contare anche su una grande elasticità nell’area della corteccia. Per un adulto, invece, una lingua nuova rappresenta sempre un grande ostacolo.

L’insegnamento si declina in base all’età? A ogni età la sua didattica?
Rispetto alla fascia 0-6 anni, in realtà, non possiamo parlare di didattica vera e propria, se ne comincia a parlare dalla scuola primaria in poi. Ci sono però, certamente, attività e proposte educative che vengono declinate in base all’età. Fino ai 6 anni, i bambini imparano soprattutto attraverso il gioco, la riproduzione di suoni, l’ascolto di canzoni e di piccole storie. Per favorire l’apprendimento, occorre attivare soprattutto la parte sensoriale dei bambini. Attraverso il gioco il bambino apprende tutto, compresa la lingua.

Quale obiettivo è giusto porsi rispetto a un bambino? Non ci si aspetta, immagino, che riesca a sostenere una conversazione o a leggere un testo…
In fascia 1-3 anni l’obiettivo è riuscire a calarli dentro ai suoni di una lingua diversa da quella che comunemente parlano. I bambini un po’ più grandi, invece, una volta acquisito il linguaggio, sono anche in grado di nominare cose, numeri o colori in inglese. Riescono a riconoscere e ad assegnare un nome agli oggetti che trovano nella loro quotidianità.

Oggi i bambini hanno anche la possibilità di accedere a canali televisivi dedicati che trasmettono cartoni animati in lingua. È una buona opportunità, la consiglia?
La consiglio assolutamente. Un programma o un cartone animato possono veicolare le sonorità della lingua e più un bambino è sottoposto al suono e alle immagini, che devono essere naturalmente adatte alla sua età, più si immerge nella lingua. Il programma televisivo in lingua diventa, così, uno strumento assolutamente positivo.

In base alla sua esperienza, le famiglie riconoscono l’importanza di imparare una lingua straniera come l’inglese, che è una sorta di primo requisito per diventare cittadini del mondo, o si adeguano alle tendenze in atto nella società?
Le famiglie sono molto interessate a questa opportunità, perché sanno che l’inglese è una lingua internazionale così come sanno che più si è piccoli, più l’apprendimento è semplice. Ci sono, ovviamente, anche famiglie che ‘subiscono’ le proposte dei vari servizi educativi che frequentano, ma la gran parte la vede come una grande opportunità, perché in effetti lo è! Naturalmente è un’opportunità che va coltivata nel tempo, crescendo, e per questo molte famiglie scelgono, poi, di portare i bambini in scuole specializzate. Per chi ha la fortuna di essere immerso in una lingua straniera fin dalla tenerissima età, è un peccato non proseguire, perché i bambini che proseguono nell’apprendimento, arrivano a parlarlo quasi come una lingua madre.

Una volta imparata una seconda lingua, è più semplice impararne anche una terza e una quarta, è così?
Assolutamente sì! La cosa importante è che il bambino sia immerso fin da piccolo nei suoni di quella nuova lingua. In fascia 0-6 anni, non si insegna una lingua partendo dalla grammatica ma dalla fonologia, dai suoni, e in questo modo si possono imparare una, due, tre e persino quattro lingue…

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