
Entro il 10 gennaio del 2024 chi ha ancora un contratto di fornitura del gas alle condizioni del mercato tutelato, dovrà passare al libero mercato. Per quanto riguarda la luce, invece, il termine dei servizi di tutela è fissato ad aprile del prossimo anno. Che cosa cambierà per i consumatori? Ci saranno aumenti e in che misura incideranno sulle nostre tasche? Risponde a questa e ad altre domande la dottoressa Filomena Acquafredda, responsabile del Settore Energia di Federconsumatori Modena.
Quante sono le utenze che ancora usufruiscono di tariffe a mercato tutelato?
A livello nazionale sono interessati circa 10 milioni di utenti, mentre sul nostro territorio possiamo dire che è interessato circa un utente su 4, sia per la luce che per il gas, e le due forniture non sono necessariamente sovrapponibili. Intendo dire che c’è chi ha solo la fornitura del gas nel tutelato e chi solo quella della luce, ma c’è anche chi le ha ancora entrambe. La maggior parte dei consumatori, però, è già passata da tempo al libero mercato ma, come diciamo noi in Federconsumatori, lo ha fatto in modo non sempre consapevole.
Può spiegare in che senso ‘non consapevole’?
Nel senso che alcuni sono passati al libero mercato senza nemmeno rendersene conto e questo passaggio è, solitamente, il frutto di pratiche di televendita molto aggressive e ben poco limpide.
Ma, quindi, non hanno nemmeno idea delle condizioni contrattuali?
Esatto, non hanno concordato le condizioni contrattuali. Riscontriamo, in effetti, una percentuale che varia tra chi ha fatto il passaggio inconsapevolmente e chi ha fatto il passaggio volutamente, in modo consapevole, magari attratto dalla promessa di vantaggi ma, nel tempo, ha riscontrato poche differenze rispetto al gestore di prima, quando non si è trovato di fronte a prezzi addirittura più alti.
Il mercato tutelato sta per terminare davvero o ci sarà un’altra proroga?
Guardi, il mercato tutelato doveva essere abolito già nel 2019 ma, di proroga in proroga, siamo arrivati a oggi con di fronte una doppia data: per il tutelato del gas il termine è fine 2023, per la luce il termine è fissato ad aprile 2024…
Però? Lei mi sta per dire un però…
Sì, perché alcuni giorni fa il Governo aveva aperto a una possibile proroga del tutelato. L’apertura era arrivata dal ministro Fratin in persona, che era partito da un assunto sul quale, per altro, come Federconsumatori siamo del tutto d’accordo, e cioè che le famiglie avrebbero sicuramente pagato di più nel passaggio al libero mercato, per la variabilità del mercato stesso ma anche a causa della situazione geopolitica che si è palesata in quest’ultimo conflitto in Medio Oriente.
Ma la proroga, alla fine, arriverà secondo lei?
Il problema è che attendevamo la discussione del Decreto energia la scorsa settimana ma poi abbiamo scoperto che il Decreto era sparito dall’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri. I media hanno detto che era semplicemente slittato, ma si mormora che, in realtà, la proroga del tutelato non sarà proprio concessa perché Bruxelles è contraria.
Che l’Europa spinga verso la liberalizzazione non è un mistero…
Sì, certo, la spinta alla liberalizzazione da sempre viene dall’Europa. La grande questione, di fatto, è che il libero mercato, ad oggi, è del tutto fallimentare e sovraffollato. In Italia ci sono oltre 800 fornitori di luce e gas, società che vendono energia con contratti quasi sempre incomprensibili e con una durata sempre più ridotta. Propongono, cioè, prezzi fissi per 6 o 12 mesi appena e poi cominciano a fioccare le modifiche unilaterali.
Cioè? E cosa si può fare a quel punto?
Quando alla società non conviene più il contratto che ti aveva offerto, allora ti manda la modifica unilaterale e ti cambia le condizioni. E’ vero che sei libero di cambiare fornitore ma è anche vero che, in realtà, le società non si fanno concorrenza tra di loro e le tariffe spesso sono molto simili.
Le società che forniscono energia, quindi, tendono a non farsi concorrenza, un po’ come accade da tempo con la telefonia?
Sì, ma qui le società sono oltre 800 e non una decina come per la telefonia – risponde la dottoressa Acquafredda – L’altro problema, con la fine del tutelato, è il marketing aggressivo. Vieni contattato da agenti plurimandatari che ti fanno firmare un contratto, ma quando sei insoddisfatto e vorresti cambiare, se ne lavano le mani. Agiscono con poca chiarezza e non sempre è chiaro per quale società chiamano. Ti bombardano di numeri e indici di mercato e non hai modo di valutare seriamente quel che stai per accettare.
Sta descrivendo una giungla, ma cosa fare in vista della fine del tutelato?
Questo mercato è fatto per i fornitori, non per i consumatori, la legge dovrebbe riscriverne completamente le condizioni. Se, come probabile, la proroga non ci sarà, i soggetti vulnerabili (per reddito o età) possono restare serviti in tutela. Chi non è vulnerabile, deve passare al libero mercato e il consiglio è astenersi in assoluto dai contratti telefonici. Più in generale, non bisogna aderire a un contratto senza averne visto, letto e capito le condizioni. Federconsumatori è disponibile con i suoi sportelli per aiutare nella comprensione delle condizioni contrattuali. Non possiamo, ovviamente, consigliare un fornitore piuttosto che un altro, ma possiamo confrontare il contratto in essere con quello che viene proposto e con i prezzi di mercato, per capire se l’offerta conviene
di Patrizia Palladino