Meteo, l’intervista a Luca Lombroso: “Il 2022 l’anno più caldo dal 1830”

Dal Rapporto di Arpae si evince che, nel corso del 2022, il biossido di azoto non ha mai sforato e che migliorano anche Pm10 e Pm2.5, anche se in 12 stazioni su 47 hanno superato la concentrazione giornaliera per oltre 35 giorni. I dati sono positivi perché non abbiamo acceso (o quasi) le caldaie per via del caldo e, dunque, inquiniamo meno? Lo abbiamo chiesto a Luca Lombroso, meteorologo dell’Osservatorio Geofisico Unimore.

Lei come interpreta questa tendenza? “Ultimamente mi occupo meno di inquinamento atmosferico e lavoro in prevalenza su cambiamenti climatici, meteorologia e previsioni del tempo. Posso dire, però, che i miglioramenti di qualità dell’aria senz’altro ci sono, ma sono lontani dall’essere sufficienti. Le condizioni di questo inverno hanno contribuito, fin dall’autunno con un ottobre molto mite. Serve, però, ripensare l’intero settore energetico, trasporti, industria e agricoltura-zootecnia. Proviamo a immaginare Modena con meno autoveicoli, e dico meno veicoli, perché anche le auto elettriche, migliori per l’ambiente, tolgono comunque spazio agli utenti deboli della strada. Come sarebbero le strade a disposizione di pedoni, ciclisti, trasporto pubblico? E se non uscisse più alcun fumo dai camini, neanche dall’uso del gas? Non al prezzo di stare al freddo, ma grazie a case riqualificate energicamente, ben coibentate, alimentate a fonti rinnovabili. Io ho un impianto fotovoltaico con accumulo a batterie e sistema di funzionamento che mi copre anche in caso di black out. Non mi sono accorto degli aumenti dell’elettricità, uso il condizionatore a emissioni zero e copro in parte anche il riscaldamento. Si può fare, con incentivi e sgravi fiscali, ma oltre a quel che può fare il cittadino, serve un sostegno politico vero e, purtroppo, però la volontà politica di risolvere il problema clima e inquinamento non la vedo“.

Riguardo alle temperature, la sensazione è quella di un ‘inverno strano’. Camminare a giacca aperta a gennaio fa strano. E’ il segnale della ‘nuova normalità’? Non è una sensazione, è una realtà. I dati dell’Osservatorio Geofisico dicono che il 2022 è l’anno più caldo dal 1830, con 16.7°C. Quando iniziai a lavorarci io, nel 1987, l’anno più caldo non superava 14.8°C. E’ stato anche l’autunno più caldo con la temperatura media di 17.5°C, nonché le notti di Natale e Capodanno più calde e le più calde vacanze di Natale di sempre, ma qui ancora non ho dati definitivi. Gli eventi estremi sono la nuova normalità con cui dobbiamo convivere, perciò ho pensato di scriverci un libro, “Attenti al Meteo, Tornado Alluvioni Grandine e Saette”. Ampio spazio è dedicato alla neve, la mia specializzazione e grande passione: dal lampionismo (la “malattia” di chi fissa la luce dei lampioni illuminare la neve) alle istruzioni per fare pupazzi perfetti e fino alla prevenzione dagli eventi estremi. Il libro spiega come comportarsi in caso di tornado, uragano, alluvione, ondate di caldo e nevicate e come interpretare le allerta meteo“.

Per le temperature elevate non è stato possibile sparare la neve artificiale. Non è ora di cambiare rotta e investire su altre risorse? E’ necessario cambiare rotta. Non esiste tecnologia che può produrre neve sopra gli zero gradi. L’Appennino ha tante risorse e bellezze, va rilanciato in tutte le stagioni. Ha storia, cultura, gastronomia e prodotti tipici, percorsi di tutti i tipi e per tutti. E, lo ricordiamo, ha un centro di eccellenza nella meteorologia e climatologia, il Monte Cimone con la stazione dell’AM e il centro del CNR“.

Appuntamenti in programma, per chi fosse interessato ad ascoltarla, ne ha? Al ritorno da Costa Rica, dove mi trovo ora, ho in programma varie conferenze pubbliche e presentazioni del libro “Attenti al Meteo”, e altri eventi sono in corso di programmazione in Aprile un po’ in tutta Italia. Il calendario preciso, in definizione, sarà sui social network, @lucalombroso e nel sito www.lombroso.it.

 

di Patrizia Palladino

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