Priorità alla scuola Modena: una manifestazione contro l’esubero delle iscrizioni alle scuole superiori

Il comitato Priorità alla scuola Modena ha indetto una manifestazione di protesta, in programma per il prossimo sabato 25 febbraio, alle 15, in piazza Matteotti. Di seguito il comunicato integrale.

“La dirigente dell’Ufficio scolastico di Modena, nella sua intervista del 16 febbraio, ha dichiarato che il diritto allo studio sarà rispettato garantendo un posto in una (qualunque) scuola superiore. A fronte di una scuola che da decenni si fonda sul lavoro dei precari, la dirigente attribuisce il mancato aumento degli organici a una presunta volontà di non incentivare il lavoro precario e ci comunica che nel giro di qualche giorno, i dirigenti scolastici delle scuole superiori saranno in grado di interpretare il giudizio orientativo che insegnanti della secondaria di primo grado hanno impiegato mesi a stilare, collocando  gli studenti in scuole che saranno coerenti alle loro aspirazioni, dopo essere stati però costretti a rifiutare l’iscrizione di decine di alunni con criteri che vanno dalla vicinanza di residenza al plesso, alla presenza di fratelli e sorelle già frequentanti, ai decimali di un voto in più o in meno, al sorteggio.

Non ci convince questa dichiarazione, non ci convince questa strada: la scelta di uno studente, magari elaborata con fatica, non può essere distorta sulla base del numero di posti eccedenti di scuole nemmeno prese in considerazione in prima o seconda istanza.

Se le Linee guida per l’orientamento, riforma prevista dal PNRR,  hanno come obiettivo ‘rafforzare il raccordo tra primo e secondo ciclo di istruzione e formazione, per consentire una scelta consapevole e ponderata a studentesse e studenti, che valorizzi i loro talenti e le loro potenzialità; contrastare la dispersione scolastica; favorire l’accesso all’istruzione terziaria‘,  quello che sta succedendo a Modena, ci fa pensare che il Pnrr non farà seguire i fatti alle parole.

E non basta neppure rivendicare che sui siti delle scuole sono in bell’evidenza i difformi, incongruenti, anacronistici e meritocratici criteri di accesso: ricordiamo che la scuola pubblica è finanziata con le tasse e con i ‘contributi volontari’ annualmente erogati dalle famiglie. Negare il diritto alla scelta significa negare a titolari di un diritto, paganti, ciò che spetta loro.

Saremo in Piazza Matteotti sabato 25 febbraio alle ore 15 unitamente alle sigle sindacali, associazioni, comitati genitori, famiglie e studenti che hanno aderito al nostro appello per rivendicare insieme:

  • che garantire la scuola dell’obbligo, non si deve tradurre nell’obbligare i ragazzi a frequentare una scuola che non hanno scelto: le istituzioni preposte avevano tutti gli elementi, compreso il trend di sempre maggiore gradimento di alcuni indirizzi rispetto ad altri degli ultimi anni unitamente all’aumento del numero degli studenti della provincia di Modena.  per intervenire tempestivamente, non oggi ma in tempo utile per evitare di intaccare i diritti costituzionali degli studenti;
  • che la carenza di organici e spazi deve essere affrontata dalle istituzioni con un approccio sistemico ed integrato, che vada oltre l’urgenza di questi giorni, guardando più avanti, senza ricorrere al trito slogan ‘’dell’inverno demografico’’, che può anche essere un dato di fatto,  ma che non deve essere pagato da coloro che avranno diritto di usufruire della scuola nei prossimi 5 o 6 anni;
  • che il lavoro di orientamento alla scuola superiore deve essere finalizzato a una reale possibilità di scelta equamente garantita, trattandosi di scuola dell’obbligo, senza ricorrere a strumenti di selezione o di casualità come oggi avviene;
  • che le istituzioni preposte devono farsi carico del percorso di orientamento(non è ammissibile che lo sportello orientamento della nostra città in questa fase drammatica sia temporaneamente sospeso) appoggiando sempre famiglie e studenti in questa scelta”.
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