“Professionalità per vincere la paura”: l’intervista a Mauro Rossi

Oltre ad essere il presidente di Confesercenti Modena, Mauro Rossi gestisce tre locali in Piazza Roma, l’osteria Rossi, ma anche la pasticceria e la gelateria Remondini. Questa settimana, noi di Vivo, l’abbiamo raggiunto telefonicamente per sapere come si è organizzato per ripartire dopo il lockdown anti Coronavirus.

Da lunedì 18 maggio il Governo ha autorizzato la riapertura di bar e ristoranti. Lei come si è organizzato con le sue attività?
In Piazza Roma abbiamo riaperto sia il bar pasticceria, sia il ristorante che la gelateria, perché pensiamo che ci sarà più movimento di persone. Abbiamo adottato le normative della Regione, per quanto riguarda il distanziamento tra i tavoli, le varie precauzioni igienizzanti e abbiamo fatto anche una sanificazione anche se non era richiesta. Stiamo cercando di riadattarci a livello lavorativo a quello che ci ha richiesto la Regione. Su alcune cose gestiremo il cliente singolarmente, per esempio usando tovaglie e menù usa e getta. Non abbiamo ancora deciso come servire l’olio e l’aceto, se farli versare da un cameriere con i guanti o usare le bustine monouso. Dovremo capire i gusti della clientela, perché non vogliamo offrire un servizio privo di qualità”.

Come si potrà vincere la paura della gente di tornare al ristorante?
La gente deve vedere che ci sono dei professionisti che lavorano al meglio e che hanno un occhio di riguardo verso la sicurezza dei clienti. Dovremo capire e valutare l’atteggiamento dei clienti, perché ognuno reagirà e si comporterà in modo diverso. Sarà come se avessimo sempre dei clienti difficili, ma in quanto ristoratori dovremmo essere in grado di soddisfare anche loro. In poche parole dovremmo coccolarli al meglio: nei valori della ristorazione non ci dovrà essere solo il cibo, ma anche un buon servizio in sicurezza”.

Nonostante le norme proposte dall’INAIL, alla fine le Regioni hanno avuto più libertà di manovra per quanto riguarda la ristorazione. Lei cosa ne pensa?
Io sono molto contento di essere in Emilia Romagna, perché il Presidente Bonaccini, insieme al suo staff, ha fatto un vademecum di trenta pagine, spiegando al meglio determinate cose e cercando di mettersi nei panni dei
ristoratori. Questo ci ha aiutato molto a non dare adito a problemi. Penso, inoltre, che il nostro vademecum verrà usato anche da altre regioni perché è allo stesso tempo sia restrittivo che elastico e equilibrato”.

Come si potrà pensare ad un nuovo tipo di offerta turistica a Modena?
Penso che dovremo continuare a puntare su quello che facevamo prima del blocco, ovvero enogastronomia, ristorazione e monumenti, ma farlo in sicurezza. Non ci si può inventare un tipo di turismo diverso. Anche
le altre Regioni non hanno un’idea ben chiara. E’ una domanda a cui risponderei fra qualche settimana: intanto ripartiamo e poi valuteremo il da farsi”.

Ha in mente delle promozioni speciali per quanto riguarda il ristorante?
Promozioni dirette no. Sicuramente abbiamo dato un’occhiata ai prezzi cercando che siano accessibili ancor di più. Una novità che abbiamo voluto introdurre, per creare più aggregazione è questa: la domenica sera e all’orario d’aperitivo proporremo a 7/8 euro un tagliere d’affettati, gnocco fritto e una bottiglia di lambrusco. Il classico “aperitivo alla Modenese”.

Continuerete a mantenere il servizio takeaway?
Si certo. Faremo take-away di gastronomia per tutti i locali. E se ci saranno delle cose importanti, faremo anche il servizio di consegne a domicilio”.

Questo potrà essere il futuro della ristorazione?
Sicuramente potrà influire, perché la gente sarà ancora preoccupata. Magari avrà voglia di fare un giro in centro, ma non si sentirà ancora sicura di mettersi a tavola. Però, da imprenditore della ristorazione, io vorrei che la gente venisse a mangiare nel contesto in cui mi trovo, perché è questo che fa la differenza. Mangiare un piatto di tagliatelle in piazza Roma, con lo sfondo il Palazzo Ducale, è tutta un’altra cosa che mangiarlo sul tavolo di casa“.

 

di Mattia Amaduzzi

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