Sicurezza, Muzzarelli a Piantedosi: “Obiettivo Questura in fascia A per Modena”

Foto Comune di Modena

Bene l’adeguamento di organico, ma al nostro territorio serve l’innalzamento della Questura in fascia A”. Lo ha affermato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli dopo l’incontro con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ha ringraziato per aver accettato l’invito proprio in occasione dei 25 anni della firma del Patto per Modena città sicura, rinnovato nel novembre del 2022 per un altro triennio. Al ministro il sindaco ha donato una riproduzione della Secchia rapita.

Il clima qui è pesante, i dati ci preoccupano: la comunità modenese così laboriosa e giustamente esigente – aveva sottolineato Muzzarelli nell’incontro del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica con anche la prefetta Alessandra Camporota, il Capo della Polizia Vittorio Pisani e il presidente della Provincia Fabio Braglia – non si rassegna a subire decisioni e valutazioni che portano ricadute negative per tutta la città e per il territorio provinciale”.

Nel ribadire la richiesta di elevare la Questura in fascia A, il sindaco ha ricordato come sia cresciuta la realtà socio-economica del territorio che “corre più degli altri” e oggi richiede organici delle forze dell’ordine e sedi adeguate ai nuovi bisogni per poter garantire azioni di prossimità e risposte celeri ai cittadini (“le vecchie tabelle sono anacronistiche”).

Tra gli esempi, previsto anche dal Patto, il potenziamento della polizia di prossimità e il Posto di polizia integrato alla stazione Autocorriere dove un maggiore presenza di personale renderebbe la struttura più efficace in una zona complessa della città proprio nei pressi del Novi Sad.

L’impegno assunto dal ministro Piantedosi è stato quello di completare la procedura per la fascia A, avviata dalla precedente ministra Lamorgese, entro il 2024. Nel frattempo, entro l’anno, ha garantito ulteriori rinforzi per Polizia e Carabinieri dopo quelli già arrivati nei mesi scorsi: complessivamente un centinaio di unità per portare il rapporto tra forze dell’ordine e cittadini sulla media nazionale di un’unità ogni 400 abitanti, mentre oggi è 1:500.

Avere più forze dell’ordine significa però anche mettere a disposizione più alloggi dedicati, in una città che ha costi molto alti, e per Muzzarelli serve un piano nazionale che garantisca risorse adeguate: “A Modena, comunque, siamo al lavoro per individuare 50 alloggi in base a un protocollo tra Comune, Acer e Prefettura”.

Nell’ambito del Patto è stato fatto il punto anche sul sistema di videosorveglianza urbana, con 408 telecamere collegate con le diverse sale operative, a cui si aggiungono 74 apparecchi tra stadio (29), lettura targhe (34), sede della Polizia locale e unità mobili in dotazione al Nucleo problematiche del territorio. Servono finanziamenti per estendere ulteriormente il servizio.

I gruppi di controllo del vicinato sono 93, inclusa una rete di commercianti del centro storico con circa 2.600 volontari.

Il sindaco ha chiesto di ripristinare al 100 per cento l’attività dei militari di Strade sicure che presidiano punti sensibili delle città (dal Duomo alla Sinagoga, dal Novi Sad a Palazzo Ducale e alla stazione ferroviaria): il Governo ha dimezzato la loro presenza.

In sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica è stato approfondito anche il tema della criminalità minorile con l’impegno del ministro Piantedosi per misure di sostegno alle forze dell’ordine.

Dopo aver ricordato il progetto per la realizzazione di nuovo Tribunale e Procura nella ex Manifattura Tabacchi (“la Cittadella della Giustizia”), il sindaco ha riferito le posizioni dei sindacati all’ipotesi del Governo di realizzare la nuova sede alla Questura nell’ex carcere di Saliceta San Giuliano: “L’attuale sede è stata realizzata per garantire la massima funzionalità e operatività”.

Sul tema stranieri Muzzarelli ha chiesto nuovi progetti di accoglienza basati su diritti e doveri: “Regole chiare di convivenza e norme per garantire giustizia; le istituzioni devono collaborare per aumentare l’integrazione sana della comunità e la qualità della convivenza”. Servono, in particolare, soluzioni per gli alloggi dei cittadini stranieri che si impegnano e trovano lavoro.

Sui minori stranieri non accompagnati, il sindaco ha richiamato i dati dei flussi, sempre molto alti, diffusi nei giorni scorsi e l’insufficienza dei posti della rete di accoglienza Sai per poi ricordare, come esempio positivo di modalità di accoglienza, l’impegno del Comune per l’attivazione del progetto sperimentale per sostenere l’inclusione formativa e l’integrazione di 60 giovani che, grazie ai fondi della Regione, diventeranno esperti nella ristorazione, nella gestione del verde, in meccanica ed edilizia per “assicurare loro prospettive vere e concrete”.

Un’iniziativa che il ministro ha dichiarato di voler sostenere garantendo la completa disponibilità a lavorare su nuovi percorsi di integrazione con Valerio Valenti, il capo dipartimento per le Libertà civili e commissario per l’emergenza migranti, che era presente all’incontro del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

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