Spesa alimentare, aumenti attesi in autunno. Intervista a Marco Zanni di Coldiretti Modena

L’aumento del costo del gas avrà un effetto valanga anche sulla spesa alimentare. Secondo un’indagine effettuata da Coldiretti, le famiglie italiane spenderanno, solo per la tavola, 564 euro in più nel 2022 rispetto al 2021. Si stima che, con i rincari previsti in autunno, 2 milioni e 600mila persone saranno a rischio alimentare e, probabilmente, dovranno chiedere aiuto per poter mangiare. Parlare di tavola è parlare di agricoltura e, per farlo, per capire quando e in che misura i prezzi potranno aumentare, abbiamo interpellato il direttore Coldiretti di Modena, Marco Zanni.

Ad oggi il 34% dei coltivatori lavora in una condizione di reddito negativo e uno su dieci sarà costretto, a breve, a cessare l’attività, questa la situazione registrata a livello nazionale ma che non si discosta da quella locale. E’ così?
Anche a Modena avremo sicuramente aziende che andranno in sofferenza, soprattutto per la spesa sulle bollette e il rincaro del gas è quello che pesa di più. Le aziende agricole hanno dovuto sostenere aumenti che vanno dal 129% sul prezzo del gasolio al 170% su quello dei fertilizzanti, a fronte di un prezzo del prodotto agricolo che ancora non è variato. Quindi, il margine che c’era si sta assottigliando, un’azienda agricola su dieci è in difficoltà e c’è grande preoccupazione per l’autunno.

L’agricoltura deve fare i conti anche con la siccità e il maltempo. Ricordiamo a chi ci legge quali sono state le produzioni più danneggiate nel nostro territorio?
Oltre ad aver danneggiato la produzione, la siccità ha portato anche a un aggravio dei costi per l’irrigazione, con spese enormi per l’utilizzo dei combustibili necessari. I danni maggiori, nel territorio di Modena, sono stati su alcuni vigneti e soprattutto sulle pere.

Secondo stime Coldiretti, per pane, pasta e riso, spenderemo quasi 115 euro in più, carne e salumi 98 euro, verdure 81, mentre per latte, formaggi e uova 71, pesce 49 e a scendere frutta, oli, burro e grassi. In autunno dobbiamo aspettarci l’aumento dei prezzi? I contadini non possono lavorare in perdita ancora per molto, no?
Uno scatto purtroppo ci dovrà essere, ma è difficile prevedere quando sarà, perché molti cercano di fare una loro economia aziendale e di non aumentare comunque il prezzo del prodotto. Su alcune produzioni, però, spesso bisogna sottostare al regime di mercato e applicare un prezzo di mercato. I rincari che ci sono stati su verdura e frutta, del 12,2% e dell’8,5%, ad esempio, sono dovuti anche alla mancanza del prodotto sui banchi, perché alcuni agricoltori, non riuscendo a sostenere i costi dell’irrigazione, hanno prodotto meno.

A un paio di settimane dalle elezioni, cosa chiede Coldiretti alla politica?
Le richieste di Coldiretti si fondano su 5 punti, a partire dalla difesa dell’agricoltura italiana con l’istituzione di un Ministero dell’agroalimentare. Il secondo punto è dire No al Nutriscore, No al cibo sintetico e No all’accordo Mercosur, mentre diciamo Sì all’indicazione dell’origine in etichetta, Sì alla sostenibilità e Sì alla ricerca. Il terzo punto riguarda il PNRR per il quale chiediamo che siano previsti fondi da destinare alla sovranità alimentare, energetica e logistica italiana. Un altro punto importante che portiamo avanti da tempo è la necessità di mettere uno stop ai cinghiali, che danneggiano le produzioni e sono diventati un problema di sicurezza. L’altro punto che sottoporremo alla politica riguarda la richiesta di realizzare degli invasi, per poter trattenere l’acqua quando c’è e usarla quando serve. Individuando aree in disuso dove realizzarli, gli invasi potrebbero essere messi a disposizione anche in breve tempo.

Con aree in disuso intende cave dismesse o qualcosa di simile?
Esattamente quelle. All’interno delle cave dismesse si possono creare, senza attendere troppo tempo, delle riserve di acqua che ci consentiranno di evitare, in futuro, di andare in sofferenza come è accaduto quest’anno a causa della siccità…

Un consiglio ai consumatori, a chi dovrà fare i conti con gli aumenti d’autunno?
Coldiretti spinge da sempre perché il consumatore acquisti qualità e, frequentando i nostri mercati di Campagna Amica, può avere la certezza dell’origine del prodotto, direttamente dalla terra alla tavola. Basta acquistare uno di questi prodotti per rendersi subito conto della qualità superiore e del minore scarto e, soprattutto, acquistando dai produttori, si ha la certezza di quello che si mangia. In ogni caso, dobbiamo sempre verificare quello che mangiamo e controllare i dati scritti in etichetta per saperlo.

di Patrizia Palladino

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