Unimore finalmente in presenza: l’intervista al Professor Giacomo Cabri, delegato alla Didattica

Studentesse e studenti dell’Università di Modena e Reggio, dopo aver vissuto parte dello scorso anno accademico a distanza, sono tornati di nuovo nelle aule. Ci racconta come sta andando la didattica in presenza, anche alla luce delle novità portate dal Green pass, il delegato alla Didattica di Unimore, il Professor Giacomo Cabri: “Le lezioni del primo semestre sono partite dalla seconda settimana di settembre. L’avvio in presenza ha incontrato l’entusiasmo di studentesse e studenti che, nei mesi della pandemia, hanno sofferto il distanziamento sociale. La didattica a distanza si è dimostrata in grado di far fronte all’emergenza nella fase più acuta, ma come Ateneo crediamo nel valore imprescindibile dell’interazione di persona”.

Il green pass è complesso da gestire? Ci sono state dimostrazioni e proteste?
E’ uno strumento indispensabile per vivere appieno la vita accademica e ci siamo immediatamente adoperati affinché la prescrizione di legge trovasse piena attuazione nei nostri luoghi di studio e ricerca. I controlli sono effettuati all’ingresso delle sedi e, a campione, nelle aule. Non registriamo al momento situazioni di criticità e tutte le procedure di ingresso si svolgono in maniera ordinata e sicura. Mi consenta di ringraziare studentesse e studenti che, ogni giorno, dimostrano diligenza e spirito collaborativo nell’espletare le procedure necessarie per accedere. Ringrazio anche il personale tecnico amministrativo che si rende disponibile per i controlli, un carico di lavoro non banale”.

Lezioni in presenza e distanziamento, come si è organizzato l’Ateneo?
L’Ateneo ha seguito l’indicazione degli organi nazionali di procedere verso le attività in presenza nella percentuale maggiore possibile. Le regole sul distanziamento sono assunte da Cts, Ministero e Regione. Si è concordato sul fatto che il distanziamento potesse essere inferiore a 1 m a fronte di una intensificazione dei controlli sulle altre misure di protezione che, come diciamo sempre, vanno praticate simultaneamente. Abbiamo a cuore attività in presenza, sicurezza e tutela della salute”.

Le lezioni si svolgono anche in locali esterni alle sedi universitarie, giusto?
Al momento, alcune lezioni possono tenersi anche in locali esterni all’università, perché l’emergenza ha reso necessario ampliare l’offerta di posti aula per svolgere le attività nel rispetto delle normative. Ringraziamo tutti, istituzioni ed enti, che hanno messo a disposizione nuovi spazi. Da molti mesi siamo anche impegnati ad ampliare i nostri spazi didattici, grazie a un piano edilizio all’avanguardia. Nel polo scientifico di Modena, ad esempio, è in fase di avvio la costruzione di un nuovo Padiglione situato nel Campus di Ingegneria e che metterà a disposizione 1.100 nuovi posti, mentre il Foro Boario è oggetto di opere di miglioramento per la realizzazione di 429 nuovi posti aula per il Dipartimento di Economia Marco Biagi”.

Gli studenti faticano a prenotare il posto in aula e non tutti riescono ad accedere. E’ ancora così? Come affronterete il problema?
Unimore ha attivato una applicazione che permette il tracciamento degli ingressi: il sistema ci consente di mappare le aule occupate in relazione alla capienza e di intervenire in caso di eventuali segnalazioni di contagio. In relazione ai problemi segnalati, i nostri uffici sono al lavoro per porre rimedio a eventuali problematiche tecniche che si siano verificate, così come procedono le verifiche di capienza per alcuni corsi di laurea che si sono dimostrati di particolare interesse”.

Continua anche lo streaming?
Il nostro Ateneo ha fatto una scelta chiara – indicata come prioritaria dal Governo e dal Ministero dell’Università – che è quella di favorire al massimo le attività didattiche in presenza, senza dubbio le più efficaci. I docenti sono a disposizione per supportare l’apprendimento mediante ausili e dialoghi mirati, e metteremo comunque a disposizione on-line materiale didattico per i non frequentanti, come da tradizione dell’ateneo e migliorato grazie all’esperienza acquisita”.

Tornare in presenza ha comportato uno sforzo organizzativo importante e aggiuntivo, come è stato affrontato?
L’innegabile sforzo organizzativo, che ha riguardato tutte le componenti della nostra comunità accademica, è stato davvero considerevole ed è stato affrontato nella piena consapevolezza che la presenza costituisce il cuore del modo di intendere la comunità accademica. Un ringraziamento particolarmente sentito va rivolto al corpo docente e al personale tecnico-amministrativo che ha saputo cogliere questa sfida, dimostrando un grande senso di appartenenza all’istituzione”.

 

di Patrizia Palladino

WP-Backgrounds Lite by InoPlugs Web Design and Juwelier Schönmann 1010 Wien